Capitolo 19: Ora la festa è finita. [Intermezzo di Baekhyun]
Quando il cantante fu letteralmente spinto giù dal palco da un uomo armato in abito da sera, Baekhyun percepì il proprio cuore bloccarsi nel petto. Sin da quando era bambino, aveva sempre avuto un'immotivata paura di essere rapito che nessuno riusciva a spiegare. I suoi genitori gli avevano detto che non era mai stato rapito, e che nessuno ci aveva mai provato – solitamente tentavano di alleggerire il suo umore scherzandoci su e dicendogli che nessuno l'avrebbe voluto con sé, e che se anche gli alieni lo avessero rapito, l'avrebbero riportato indietro in un giorno o due – ma lui un giorno qualunque, quando aveva circa cinque o sei anni, si avvicinò ai suoi genitori e denunciò quella terrificante paura di essere rapito.
Rimase con lui per tutta la sua vita e sembrò anche peggiorare una volta debuttato con gli EXO, perché adesso era una figura pubblica, costantemente sotto gli occhi di tutti. La gente impazziva letteralmente per le celebrità, in qualsiasi epoca. Non era una paura costante, ma lo infastidiva, a volte, quando gli capitava di pensarci.
E adesso sembrava star accadendo davvero. Non riusciva praticamente a respirare a causa del nodo gelato di terrore che si era stabilito sul suo petto, e fu grato a Chanyeol per non avergli fatto domande ed averlo semplicemente assistito per le scale ed i corridoi che li riconducevano alle camere. Kris li riunì tutti nella più grande sala da intrattenimento ed iniziò a stimolarli mentre gli altri prendevano posto sui vari mobili. Baekhyun poté percepire di essere ad un pelo da un violento attacco di panico. Chanyeol poggiò un braccio attorno alle sue spalle, e per un momento Baekhyun si crogiolò nell'amore e nel sostegno del suo partner ed amico. Poi gli sembrò che i muri si stessero avvicinando, e la ristrettezza dell'abbraccio di Chanyeol stava solo peggiorando le cose. Si accorse a mala pena che Chanyeol si fosse spostato di qualche centimetro da lui, pensando distantemente di essergli grato per quel piccolo spazio.
Poteva vedere gli altri membri reagire in maniera simile. Lay stava visibilmente nelle condizioni peggiori di tutti, ma Suho e Chen lo affiancarono, offrendogli supporto. L'intera stanza gli sembrò improvvisamente più piccola, e Baekhyun sentì il bisogno di posizionarsi alla finestra più vicina per poter guardare fuori e sapere che c'era abbastanza spazio.
Fu allora che si accorse che la nave non si stava più muovendo. Ogni altra volta che si era affacciato, aveva visto la lontana costa muoversi lentamente mentre solcavano la loro via attraverso le onde. Riusciva a distinguere chiaramente le luci attraverso l'oscurità; la nave era ferma. "Ci siamo fermati." Disse, più a se stesso come se volesse confidarsi quella realtà. Alcuni dei membri accorsero alla finestra e constatarono la situazione da loro prima che l'ammattimento assumesse nuove dimensioni.
Il panico strinse Baekhyun come in una morsa. Si posizionò attorno alle sue spalle, gli strinse il cranio attorno al cervello, e strizzò via il respiro dai suoi polmoni. L'unica cosa a cui riusciva a pensare era andare via – prima che qualcosa di peggiore accadesse.
"Dobbiamo uscire da questa nave." disse, quasi iperventilando. Tutto ciò che la sua mente riusciva a proiettare era l'immagine dei terroristi intenti a controllare una delle liste degli itinerari d'intrattenimento, e che dopo aver visto i nomi degli Exo – tutti e dodici, che premio! – si incamminavano per prenderli. Era il suo peggiore incubo, e sembravano esserci tutti i requisiti per diventare realtà. Il terrore divenne qualcosa di fisico stanziato sul suo petto, e le parole galleggiarono fuori dalla sua bocca senza che il suo cervello le avesse nemmeno processate. Cadde accanto alla larga finestra e strinse le mani tra i capelli, improvvisamente consapevole di star solo peggiorando le cose. Devo riprendere il controllo di me stesso, pensò, ma la paura era opprimente.
La voce di Kris penetrò quella nebbia. "Chiuderemo le porte a chiave e rimarremo qui." ordinò. Suho si fece avanti assecondandolo, per precauzione.
Baekhyun perse la testa. "Non posso rimanere qui." disse, e si diresse verso la porta. Le parole pulsavano dentro al suo cervello a ritmo col battito cardiaco: Esci! Esci! Esci! Era cosciente senza nemmeno aver guardato che gli altri ragazzi lo stavano seguendo.
"Tornate tutti nella stanza!" urlava Kris. Quelle parole non penetrarono.
Sentì Suho, anche se tra loro c'era una grande distanza, urlargli: "Baekhyun, non fare l'idiota! Torna qui!"
E poi una voce ben nota pronunciò delle parole troppo familiari. "Starling, giù!"
Cadde a terra prima che potesse anche solo pensarci; la radicata abitudine di obbedire riuscì a sopraffare anche il panico. Era, rifletté, probabilmente l'unica cosa che avrebbe potuto fermarlo. Si sentì immediatamente più calmo – gli era stato dato un ordine e lui aveva obbedito. Era stato bravo.
"Che ha detto?" La voce di Sehun era forte e chiara in mezzo a quell'improvvisa pace che si era creata nella mente di Baekhyun. Realizzò immediatamente cosa non andasse in quella frase. L'ira, fredda come il ghiaccio, lavò via gli ultimi residui di panico rimasti nel suo organismo e realizzò che Chanyeol gli aveva ordinato di inginocchiarsi – come un sub – proprio davanti a tutti gli EXO. Il suo segreto era stato svelato. Un profondo senso di tradimento combatté l'ira e la vinse, spingendola via. Avrebbe voluto collassare al suolo e magari scalciare ed urlare. Il vortice di emozioni che lo investì gli fece quasi avere le vertigini.
Dietro di lui, udì Kris urlare contro Chanyeol. Kris aveva qualche idea riguardo al suo coinvolgimento; l'intera storia gli era scivolata fuori la sera in cui Sarang aveva architettato le cose in modo che Chanyeol fosse il suo dom senza informare nessuno dei due; una delle loro tante liti. Gradualmente, la rabbia iniziò a spumeggiare dentro di lui, trasformandosi in pura forza dentro al suo corpo. Il fatto che Kris avesse dovuto ricordare a Chanyeol dei suoi doveri di dom era disgustoso.
"Tao, fallo sparire dalla mia vista!" Le parole di Kris riecheggiarono lungo tutto il corridoio. Baekhyun sapeva che Kris stava per arrivare e tentò di mantenersi sotto controllo. Aveva vacillato così selvaggiamente negli ultimi cinque minuti che stava per raggiungere i primi livelli dell'esaurimento. "Stai bene?" La voce del leader cinese era così dolce e gentile, largamente differente dal tono che aveva utilizzato con Chanyeol. Bene, pensò Baekhyun. Ha bisogno che qualcuno gli inculchi un po' di buon senso. Se fosse stato per lui, non era completamente sicuro che sarebbe stato in grado di fermarsi.
"Ci sto lavorando." disse Baekhyun in risposta alla domanda di Kris. Kris lo aiutò ad alzarsi, e quando si voltò, vide Chanyeol sul pavimento, con un'espressione devastata sul volto. Inglobò l'intera visuale nella sua mente e sentì la propria espressione cambiare in una fisica proiezione del suo trambusto interiore. Chanyeol incrociò il suo sguardo e poi sobbalzò, impallidendo. Osservò come Tao si chinò per far alzare Chanyeol, e poi una porta si chiuse tra loro e tagliò via la visuale a Baekhyun.
Kris bloccò la porta e vi rimase fermo davanti con le braccia incrociate al petto. "Vorresti spiegarmi cos'è successo lì fuori?"
Le lacrime iniziarono ad inumidirgli gli occhi mentre arricciava le labbra. "Chanyeol ha rotto la promessa. Cosa credi sia successo?"
Kris si oscurò. "Non fare giochetti con me adesso." ringhiò. "Abbiamo avuto tutti una serata abbastanza stressante e non ho bisogno che ti ci metta anche tu!"
Un ordine diretto, anche da qualcuno che non aveva ufficialmente riconosciuto come 'dominante'. Non poteva rifiutarsi. "Scusami." disse, e si accucciò sul pavimento con le ginocchia al petto. Strinse le braccia attorno alle gambe e provò a riorganizzare i pensieri. "Da dove comincio? Ne ho sempre avuto paura." disse, rispondendo alla sua domanda retorica. "Essere rapito. Era tutto quello a cui riuscivo a pensare. Sono entrato in panico. Mi dispiace." ripeté.
Kris si sedette al suo fianco e lo strinse in un abbraccio. "Succede, va bene. Quindi tu e Chanyeol vi eravate promessi, cosa?"
Baekhyun ruggì sotto al suo respiro. "Ha promesso – ha giurato – che non era uno stile di vita. Che non mi avrebbe trattato come un sub finché non ci saremmo messi entrambi d'accordo. Se entrambi andiamo al club, va bene. Posso accettarlo. Qui, con gli EXO – non ha niente a che fare. Ma potrebbe aver detto a tutti che sono un mostro e che vengo quando qualcuno mi ordina di fare qualcosa!"
Kris lo zittì. "Ma di che stai parlando? Nessuno ha nemmeno capito cos'è successo. Tutto ciò che hanno visto era Chanyeol che ti urlava contro, e te che ti inginocchiavi. Qualcosa come le scene – è fuori dalla loro esperienza. Non lo ricollegheranno a niente. E Baekhyun, guardami."
Baekhyun tenne lo sguardo fisso sul pavimento, sperando di poter affondare dentro al tappeto. La mano di Kris si avvicinò e spostò il suo mento finché i loro sguardi non si incontrarono.
"Ho detto guardami." ripeté Kris, ferocemente. "Tu non sei un mostro. Mi hai capito? Non c'è niente di mostruoso in quello che fai."
Baekhyun sbuffò. "Tu nemmeno lo sai." iniziò, ma lo sguardo negli occhi di Kris lo zittì prima che potesse anche solo finire di pensare. Deglutì, improvvisamente impaurito dall'essere nella stessa stanza con l'alto leader.
"Io so più di quanto tu creda. Dammi un po' di fiducia." I suoi occhi si restrinsero. "Ora ripeti dopo di me: 'Io non sono un mostro. Non c'è nulla di sbagliato in me.'"
Baekhyun sbuffò di nuovo. "Non lo dirò."
"Dillo!"
Intimidito, ripeté le parole. Qualcosa dentro di sé si alleggerì quando realizzò che quasi iniziava a crederci.
"Adesso parlami per un momento. Come ti senti nei confronti di Chanyeol?"
La calma evaporò. "Che si fotta! Non è stato altro che un mal di testa per me sin da quando mi ha seguito al club. E' stato bello per un po', ma questo – questo era troppo."
Kris sollevò un sopracciglio, con un'espressione sardonica in viso. "Ok, adesso pensiamo a circa un'ora fa, prima che tutto andasse a farsi fottere. Come ti sentivi nei suoi confronti in quel momento?"
Fece come gli era stato chiesto, e cercò di ricordare come si era sentito, ridendo sulla loro cena insieme. Il ricordo del viso sorridente di Chanyeol contrastava taglientemente con l'espressione inorridita che Baekhyun aveva visto l'ultima volta sul suo viso. "Felice." ammise, sentendosi cupo. "Ero felice con lui."
"Hai mai pensato che Chanyeol fosse un mostro prima?"
"Cosa? No!"
"Viene quando gli viene ordinato di fare qualcosa. Hai detto che è stato un sub di Sarang prima che iniziasse ad essere addestrato per diventare... un dom."
La bocca di Baekhyun si aprì nel tentativo di replicare, ma le parole lo abbandonarono. Kris aveva assolutamente ragione. Non era cambiato nulla riguardo al fatto che Chanyeol gli avesse ordinato di fermarsi dall'andare via, ma immediatamente un nodo di tensione si sciolse dalle sue spalle. "Quindi questo non fa di me un mostro." ammise. "Ma non importa. Tu non avresti ceduto ad un ordine del genere. Non di fronte a tutti."
Kris ridacchiò. "No." disse. "Ma io non sono un sub. Da una parte, se osservi bene, può essere una buona cosa."
"Cosa può esserci di buono in questo?"
"Sei un buon sub." disse Kris. Baekhyun arrossì, compiaciuto nonostante tutto. "L'hai detto anche tu, stavi avendo un attacco di panico, e lui te ne ha tirato fuori. Posso giurarti che nessuno immaginerà nemmeno."
Quel che rimaneva dell'ira scivolò via da lui, lasciandolo esausto e ancora appallottolato su se stesso. "Hai ragione. Mi dispiace di aver fatto una scenata." Si accigliò e si rimise in piedi prima di voltarsi verso Kris ed aiutarlo a rialzarsi dal pavimento. "Ma non cambia il fatto che abbia spezzato la promessa."
"Arrabbiati dopo con lui. Per il momento dormi un po'. Rimarrò qui con te; è meglio che nessuno rimanga solo stanotte, in caso accada qualcosa. Preoccupati di tutto domani."
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Turn up the bright lights || ChanBaek
Fanfiction[TRADUZIONE] || Baekhyun ha un segreto, e Chanyeol è determinato a scoprire di cosa si tratti. Dopo averlo seguito una sera fino ad un club privato, Chanyeol viene risucchiato in un inferno dove i confini tra dolore e piacere sono sfocati. La sua am...