Capitolo XXIV

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Harry si svegliò per primo e vide tutto. Gli elfi avevano decorato la suite. Il mantello del camino e le colonne erano carichi di rami sempreverdi e di agrifoglio legati con nastri bianchi e rossi. La porta del bagno era adornata con una ghirlanda e nell'area salotto c'era un piccolo albero con luci bianche scintillanti. Sotto era sistemata ordinatamente una pila di regali. Harry sorrise pensando che avrebbe dovuto ringraziare Dinki per averlo fatto.

"Draco?" Sussurrò Harry. "Svegliati, tesoro... È la vigilia di Natale!"

Il biondo si voltò verso di lui e piagnucolò.

Harry sorrise di nuovo e baciò l'altro uomo. "Vieni amore mio, la colazione sarà servita presto."

"Ma non voglio alzarmi... Qualcuno mi ha tenuto sveglio fino a tardi, sai..." Borbottò Draco.

"Mi farò perdonare..." Harry lo convinse dolcemente.

Un sopracciglio biondo si sollevò con interesse. "O si?"

Il labbro di Harry si contrasse. "Se sarai gentile con tutti per l'intera giornata... Io..."

"Che cosa?" Chiese Draco.

"Ti terrò sveglio fino a tardi stanotte!" Harry sorrise e si chinò per leccare il lobo dell'orecchio di Draco.

Draco lottò per trattenersi dal cedere con una risatina.

Harry se ne accorse e non gli lasciò la possibilità di protestare. Catturò le labbra di Draco in un bacio profondamente appassionato che fece sì che l'altro uomo lo stringesse vertiginosamente.

"Nessun accordo..." Sussurrò Draco ansimando all'orecchio di Harry prima di correre in bagno, lasciandolo triste ed esausto.

"Dray! Mi lascerai così?" Harry lo chiamò.

Draco sbirciò fuori dalla porta e Harry poté vedere che era spogliato. "Perché no? Non sei tu quello a cui non è permesso masturbarsi..."

La bruna si avvicinò a suo marito. "Vero... Ma non lo faccio... Perché preferisco di gran lunga il tuo tocco al mio..."

L'espressione canzonatoria scomparve dal volto di Draco. "Veramente?"

"Pensavi davvero che ti avrei negato qualcosa che faccio io stesso?" Chiese Harry.

"Non lasci stare il cortile della scuola?" Ribatté Draco. "Non è vero...?" Si interruppe, perplesso.

"Non esco da sola dal cortile della scuola... Mi hai mai visto maledire persone a caso nei corridoi? Se mi metto nei guai, non uso la moneta?" Harry elencò sulle dita le regole che aveva dato a Draco. "Non ti ho mentito da prima della guerra..."

"Tu vieni senza il mio permesso..." Disse Draco petulante.

Harry sorrise. Ora stavano tornando alle cose divertenti. "Questa è solo la mia prerogativa come Dominante, amore mio... E non trovi più eccitante quando ti stuzzico fino al punto di rottura prima di permetterti finalmente di venire?"

Draco fece il broncio. "Non è ancora giusto."

"Bene, allora..." Un'idea malvagia balenò nella testa di Harry. "Se fai il bravo ragazzo tutto il giorno, allora ti lascerò stuzzicare e decidere quando mi sarà 'permesso' venire... Stasera."

Draco lo fissò. "Stai scherzando..."

"No..." Harry sorrise.

"Concordato." Gli occhi del biondo brillavano di malizia.

"Non prendermi in giro con i tuoi genitori, però, Drago!" Harry si affrettò a correggersi. "E sono ancora duro, lo sai."

"Nessuno ha detto che non potevi unirti a me nella vasca da bagno, Harry..." Gridò Draco attraverso la porta.

Interferenza Del MinisteroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora