➸𝐂apitolo due

194 6 0
                                    

Elisa

passarono un paio d'ore da quel momento, e Michelle mi chiese di nuovo di uscire per prendere un po' d'aria, in realtà aveva capito che fossi un po' brilla.

in quel momento ero confusissima, ma anche in quello stato riuscì a capire che la mia amica fosse su un'altro pianeta semplicemente guardandola.
"andiamo a dormire?" mi chiese lei vedendomi barcollare e l'unica risposta che riuscì a dare fu un cenno di "sì" con la testa.

sentii Michelle parlare da sola, cosa che succedeva sempre quando andavamo in discoteca, dato che io, anche volendo, non riuscivo a spiaccicare mezza parola.

ci trovavamo avanti all'entrata della discoteca e da un momento all'altro mi ritrovai tra le braccia di un ragazzo e tra quelle della mia amica.
sentivo le mani del ragazzo sui miei fianchi, ma non riuscii a inquadrarlo bene per capire chi fosse.
dal momento in cui salimmo in macchina ricordo solo alcune frasi che io dissi, tra cui..
"non verrei con te manco se mi pagassero"
"non sei convincente hazine"
non capii cosa disse, non penso fosse una parola in italiano,ma tanto meno glielo chiesi, dato che due secondi dopo arrivammo sotto il nostro hotel.

scendemmo dalla macchina e sentii la mia amica ringraziare il ragazzo, io neanche non lo salutai, in quel momento avevo solo bisogno del letto, infatti arrivammo nella nostra stanza, e come previsto, io mi ci fiondai subito.
"dai eli alza il braccio"dopo cinque minuti arrivó, come sempe, il mio angelo, Michelle, ad aiutarmi a mettere il pigiama.

"amo, devo vomitare" ci alzammo di corsa e ci fiondammo in bagno, questa era una delle nostre serate tipiche di quando andavamo a ballare, quindi per noi era quasi una routine.
"ma come siamo tornate a casa" dissi inconsapevole
"amo ci ha accompagnato un tipo della discoteca"
ci sedemmo a terra, in bagno, e si sentiva solo il suono delle nostre risate, avrei fermato il tempo in quei momenti.

"eli, sveglia" diedi dei segni di vita alla mia amica per farle capire che fossi sveglia, finalmente decisi di alazarmi e mi vestii con le prime cose che trovai in valigia, un top nero e un jeans dello stesso colore.

decidemmo di andare a fare colazione nell'unico bar in zona, e dopo aver preso la nostra ordinazione ci mettemmo a parlare della serata precedente.
"amo lo vedi quello affianco" mi chiese
e io annuii,
"si lo so è Charles Leclerc" e lei mi comunicó che era lui il ragazzo con cui aveva incrociato lo sguardo la sera prima, io iniziai a sclerare a bassa voce per non farmi sentire, quando ad un tratto mi fermai e tornai seria guardando la porta del bar.

era lui, era quel ragazzo della discoteca, riconobbi i suoi occhi, quegli occhi in cui la sera prima mi ci persi, e in più era con Federico Chiesa?
"ecco il ragazzo che ci ha accompagnato a casa" dopo quelle parole guardai Michelle a bocca aperta, come può essere possibile? significa che, quelle poche frasi che ricordavo, erano rivolte a lui? impossibile.
la mia amica vide come io lo guardai così mi incoraggió ad avvicinarmi al bancone, e io così feci.

d'altronde delle due ero sempre stata io quella ad avere meno "timore" con i ragazzi, poi mai nessuno mi prese così tanto da farmici innamorare quindi inziai a pensare che l'amore non faceva per me ed è così che non prendevo niente seriamente con nessuno.

mi avvicinai al bancone e feci per pagare,
"Non si saluta?"
un brivido mi attraversó la schiena, era la sua voce, nonostante fossi brilla la sera prima, quella mattina riuscì a ricordare la sua voce.
mi girai, senza pensarci troppo.

"Chi sei?"
decisi di fare quella che non sapeva niente, volevo vedere fin dove si spingesse.
"Dai sai troppo bene chi sono, hazine"
il suono tono di voce era sfacciato, come se avesse vissuto quella scena milioni di volte.

Ma se lui era sfacciato, io lo ero ancora di più.
ho sempre amato le sfide, e lui ne era una in persona.

Sbuffai, feci finta di essere scocciata da quella situazione, e mi girai di nuovo verso il bancone, ma continuavo a sentire il suo sguardo bruciare su ogni parte di me.

Ringraziai il signore dietro la cassa e gli feci uno dei miei sorrisi migliori e vidi gli occhi di quel ragazzo, di cui non sapevo ancora il nome, brillare.
lo guardai con occhi di sfida, e lui mi guardó peggio, nessuno mi aveva mai superato nella mia strafottenza, perché lui si?

feci per andarmene a sedere di nuovo al mio tavolo quando ad un tratto mi sentii prendere il polso.
"Se tu fai finta di niente anch'io farò finta di niente, ma sai anche tu che durerà poco"
"cosa durerà poco? non è mai iniziato niente"
dissi sfacciata, con il suo stesso tono, eravamo a pochi centrimetri di distanza, propio come la sera prima.
mi lasció il polso, vidi i suoi occhi incupirsi, e io mi avviai di nuovo verso la mia amica che intanto aveva gli occhi puntati ancora sul ragazzo di prima.

"che è successo?" mi chiese preoccupata Michelle,
quegli occhi incupiti mi lasciarono con un punto interrogativo e io odiavo non riuscire a capire subito le cose, tanto che questa cosa ricadde sul mio umore per il resto della mattinata.

_______________
non capisco se questo capitolo mi faccia cagare o mi piaccia un sacco, però vabbè.
come sempre per capire meglio la storia leggete anche quella di N0nse1tu Rave, Eclissi.
xoxo

in the name of love || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora