➸𝐂apitolo tre

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Elisa

tornammo finalmente a casa, per tutto il tragitto non feci neanche un cenno di sorriso, ero triste e si vedeva.
in quei casi si creava sempre la stessa situazione, dove Michelle mi supponeva ad un vero e propio interrogatorio.

"si è comportato da strafottente, più di me, e tu sai quante c'è ne voglia no? ma lui l'ha fatto"
a quelle parole potevo apparire come una bimba di 5 anni che litiga con un amichetto, ma agli occhi di Michelle no.

Michelle sapeva che dietro a quella corazza del "io non mi affeziono a nessuno e non prendo mai niente sul serio", si nascondeva un Elisa che aveva paura di essere, per l'ennesima volta, delusa.

ed infatti la mia amica come sempre, senza giudicarmi, mi disse semplicemente.
"so chi è e come si chiama, non ti sto dando nessun consiglio perché so che li odi, ma per me questa volta è tutto diverso"
si alzò dopo avermi detto quelle parole che mi lasciarono a pensare per il resto della giornata.

Intanto decidemmo che la sera dovevamo andare di nuovo a ballare in quel locale, e ammetto che dentro di me speravo di trovare di nuovo quel ragazzo di cui non sapevo il nome.
Intanto, essendo presto, chiesi a Michelle di andare a fare un giro per il centro di Monaco.

Comprammo due anelli, uno con il sole che indossai io, e uno con la luna che mise Michelle. da sempre eravamo la mattina e la notte, il bianco e il nero, e questo ci portava a non stancarci mai di noi due.

mentre percorrevamo la strada da un punto all'altro, una Ferrari opaca nera rischió di investirci, da quella macchina scese Charles Leclerc ed è così che assisti ad una scena al quanto divertente tra lui e Michelle.
le ultime parole che disse alla mia amica furono
"mi farò perdonare" e furono anche le uniche parole che sentii uscire dalla bocca della mia amica per il resto della serata, ma a lei non piaceva, no no.

"amo stasera metti questo" mostrai un vestitino bellissimo alla mia amica, e subito dopo corsi a cambiarmi anch'io.
optai per un vestitino bianco e chiesi a Michelle come stessi
"lo stai, staresti divinamente anche con uno straccio addosso, ma ti prego stasera metti questo" tra le mani aveva un vestitino verde, lei l'adorava, e così, senza prima lasciare un bacio alla mia amica per i complimenti fatti, andai ad indossarlo.

dopo aver preso il primo drink della serata, tra le urla delle persone intorno, ne sentimmo due spiccare arrabbiate.
io e la mia vipera eravamo già pronte con i nostri gossip, ma girandoci ci rendemmo conto che quelle due persone erano Charles e Alexandra e la nostra espressione cambió in un batter d'occhio.

"e vedi un po' tu come gira il karma" quasi non finii neanche la frase che mi sentii tirare dai fianchi.
quelle mani, sui miei fianchi, le avevo già sentite, ma neanche il tempo di pensarlo che me lo ritrovai faccia e faccia, era lui, quel biondino bellissimo, e anche la causa del mio malessere da tutta la giornata.

"ciao Elisa" Elisa? sapeva il mio nome?
"come sai il mio nome?" dissi con tono tranquillo e con un piccolo sorriso sulle labbra.
fece scivolare le sue mani dai miei fianchi alle mie mani, mi portó con lui fino alle poltroncine dove ci sedemmo.

"la sera in cui portai a casa te e la tua amica, mentre tu uscivi dalla macchina, chiesi a Michelle il tuo nome"
mi diede spiegazioni che non era obbligato a darmi, mentre parlava non staccava neanche per un secondo i suoi occhi dai miei, insomma, da dove era uscito quel ragazzo?

parlammo delle nostre "passioni", non c'era imbarazzo anzi sembrava conoscersi da una vita, ma quella conversazione era un continuo punzecchiarsi, da quel punto di vista eravamo uguali.

"io ancora non so il tuo nome" dissi sorridendo, era una situazione davvero strana, non ebbe tempo neanche di aprire bocca che partì la canzone, "el farsante", mi alzai di scatto, presi per la mano quel ragazzo, e lo portai con me in pista.

ed è così che con quella canzone che ci aveva visto conoscerci, che iniziammo a ballare, intrecciai le mie mani dietro il suo collo e lui le sue sui miei fianchi.
"no, quiero que te vayas" urliamo insieme quella frase, come se c'è la stessimo urlando a vicenda.

si avvicinó al mio orecchio
"mi chiamo Kenan" il mio cuore perse un battito, era un sogno, fino a poche ore prima pensavo mi odiasse e ora ci trovavamo a ballare insieme la mia canzone preferita praticamente abbracciati.

ci risedemmo e presi il mio telefono notando che mi erano arrivati due messaggi dalla mia amica

Sun
amore dove sei?
quando vuoi torniamo a casa, ho il passaggio per entrambe.

amore aspettami avanti l'entrata,
arrivo subito

subito dopo aver avvisato Kenan ci immergemmo tra la folla, e per non perderci allungó la sua mano, lo guardai negli occhi e gli feci un sorriso, subito dopo ricambiai quel gesto.
le piccole cose fanno la differenza.

riuscimmo ad arrivare sani e salvi, aprimmo la porta e avanti ci ritrovammo Michelle e Charles, si, quel Charles.

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capitolo più lungo del solito e mi piace anche, strano.
spero vi stia piacendo la storia.
xoxo

in the name of love || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora