➸𝐂apitolo quattro

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Elisa

"quindi torni con lui? sicura?" chiesi per la millesima volta a Michelle e lei per la millesima volta mi disse di sì.
la vidi avvicinarsi con Charles alla macchina di quest'ultimo e appena partirono mi girai verso Kenan.

"quindi è destino che dobbiamo capitare insieme nella mia macchina" disse con un sorriso beffardo
"se dici un altra cosa del genere chiamo un taxi, giuro" dissi seria, sapevamo entrambi che non l'avrei mai fatto, infatti lui ammicó un sorriso divertito.

prese dalla tasca le chiavi del suo amato Range Rover nero, e si affiancò a me, per poi dirigerci verso la macchina.
"prego" disse aprendomi la portiera
gli feci un sorriso sincero e salì.
"fai così con tutte?"
dissi buttandogliela lì, eppure quella sera non avevo bevuto per niente.

"credo di sì, peró le altre non le porto a casa quando sono ubriache da morire"
mi ero fermata al quel "credo di sì", era stato semplicemente al gioco o era serio?
nonostante quella cosa mi lasció a pensare, nessuno fermava il mio instinto da strafottente, infatti mi tolsi i miei adorati tacchi e poggiai i miei piedi sul cruscotto.

so quanto amasse Kenan quella macchina, penso fosse il suo secondo amore, dopo il calcio.
dopo quel gesto mi beccai un occhiataccia dal ragazzo, ma non disse nulla.
nonostante mi sforzai a non far vedere che ci fossi rimasta male a quell'affermazione di prima, lui se ne accorse.
"stavo scherzando, küçük kız" [ragazzina]
lo guardai perplessa, la mia faccia in quel momento faceva morire dal ridere.

"no tu ora mi spieghi cosa significa questa parola e anche quell'altra con cui mi hai chiamata l'altra sera" dissi imponente, togliendo i piedi dal cruscotto e sedendomi girata verso di lui sul sediolino.

lui rimase fermo a guardare la strada con un piccolo sorriso sulle labbra, insomma, cosa aveva da ridere? io ero seria.
"te ne dico una sola, altrimenti vuoi troppo" sapevo se ne uscisse con una provocazione, io feci un piccolo cenno di si con la testa, per la prima volta non avevo la risposta pronta, per una sciocchezza, cosa mi stava succedendo?

"quale vuoi sapere?"
ci pensai prima, "quella con cui mi hai chiamata la prima sera, hazn, hezn"
fú una scena divertentissima, si sentivano solo le nostre risate, e io intanto nel suo sorriso mi ci perdevo.
"tesoro, significa tesoro" disse fermando la macchina avanti all'ingresso del mio hotel, e subito dopo mi guardò dritta negli occhi, ai miei occhi era perfetto ma per niente al mondo glielo avrei detto, troppo orgogliosa.

mi poggiai con la testa sul sediolino, lui mi guardó come se mi volesse dire qualcosa ma non lo fece.
"allora ci vediamo, Kenan, grazie per il passaggio" dissi con uno dei miei sorrisi migliori, che lui ricambió.
"ciao hazine" mi faceva sempre lo stesso effetto.

"hei sei qui?"
ero arrivata prima io di Michelle e quando lei entrò mi trovó intenta a struccarmi.
le feci un segno di venire con me in bagno, era arrivato il momento dei gossip.
"ma quindi cosa è successo?" mi chiese frettolosa lei, e io gli spiegai t u t t o.
"ti ha lasciata senza risposta pronta, è amore" disse lei ridendo e io insieme a lei, anche se a quelle parole ci pensai davvero perché aveva ragione d'altronde.

"domani devi avere un outfit che deve guardarti e dire "cosa ho fatto io per averla?" dissi scherzando alla mia amica buttandomi sul letto, il giorno seguente doveva andare a pranzo fuori con Charles, io ero incredula, forse più di Michelle.

stavo per posare il telefono, quando facendo un ultimo giro su instagram mi arrivó una notifica.

"kenanyildiz_official ha iniziato a seguirti"

sentii il mio cuore fare un salto, cosa mi stava succedendo? io ero quella menefreghista, strafottente e che non se ne fregava di niente e nessuno.
forse Michelle aveva ragione.

è mattina, e vengo risvegliata dalle urla della mia amica
"eli sveglia, devi aiutarmi con l'outfit"
mezz'ora dopo Michelle scese per vedersi con Charles, era felice e per me bastava quello.

mi trovavo stesa sul letto, avevo appena finito di fare colazione e indossavo ancora il pigiama, quando all'improvviso una semplice notifica mi fece sobbalzare dal letto

KENAN YILDIZ
10 minuti e sono da te, voglio
portarti in un posto

ciao anche a te, e va bene.

mi stavo meravigliando di me stessa, ma non ebbi tempo di pensare a nulla che subito si trovó giù al mio palazzo.

"tu sei matto" furono le uniche parole che mi uscirono appena entrai in macchina.

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in the name of love || Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora