Capitolo 1

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Borgaro Torinese, ottobre 2019

Nella stazione carabinieri tutto era tranquillo. Federico era di piantone. Lorenzo raccoglieva una denuncia di furto d'auto. Pasquale scannerizzava vecchi documenti. Il brigadiere, Raffaele, era nell'ufficio del maresciallo a discutere un progetto di riorganizzazione del lavoro.

«Vedi, Alex» stava dicendo al suo superiore, «secondo me dovremmo valorizzare di più le capacità di Pasquale».

«Sei sicuro che ne abbia?» replicò Alex, dubbioso.

Nel frattempo, il nominato Pasquale aveva accantonato per un momento i compiti che gli erano stati assegnati, per concedersi una pausa. Si sentiva fiaccato da ore passate chiuso in archivio e doveva staccare per un po', sperando di non venir beccato. Aprì una cartella nascosta che conteneva brani di musica classica da lui scaricati e fece scaturire dalle casse del computer una piacevole melodia a volume molto basso. Poi mise il suo cellulare in posizione strategica sulla scrivania e aprì la pagina facebook di Serena Bilanceri, un'attrice che interpretava monologhi di un personaggio di nome Mary, svampita e ingenua. L'ideale per mettere di buon umore le persone stressate...

La voce di Mary svettò squillante dall'amplificatore dello smartphone e Pasquale abbassò rapido il volume, guardandosi intorno col timore di essere scoperto. La sua paura era duplice, da un lato subire un cazziatone da parte di un superiore, dall'altro il fatto di essere preso in giro per la sua passione per quell'attrice.

"...a cena con un uomo pieno di personalità. Dopo cena, mi invita a casa sua. Accetto. Una volta in camera da letto, il suo approccio è goffo come quello di un ragazzino brufoloso. Destra, sinistra, destra, sinistra, inclina la testa come un pupazzetto meccanico e finisce che sbattiamo il capo uno contro l'altro. Beh, io rido e gli dico che può capitare. Insomma sarà l'emozione. Non è mica la fine del mondo!".

«Certo che può capitare, però, fossi stato io al suo posto...» intervenne Pasquale tra sé e sé, divertito per la gag, ma con ben altri pensieri in testa. Si stava immedesimando col protagonista maschile.

"Finalmente ci baciamo, ma, ragazzi, ...come mi avesse ficcato in bocca un pezzo di moquette. L'ansia da prestazione doveva avergli seccato le ghiandole salivari".

A Pasquale venne in mente che doveva andarci piano con i giudizi. Forse sarebbe potuta capitare anche a lui una situazione analoga, se si fosse trovato con una donna così bella e sicura di sé.

"E quando si leva la maglietta... L'uomo di Neanderthal! Il mio bel Richard Gere ricoperto da una pelliccia da primate". Mary scosse la testa mostrando delusione per essere stata imbrogliata dall'uomo delle caverne.

Il carabiniere, la bocca spalancata e gli occhi curiosi, non vedeva l'ora di scoprire il gran finale. In quell'istante il brigadiere mise la testa dentro l'ufficio e lui sussultò sulla sedia come attraversato dalla corrente elettrica.

«Pasquale! Hai terminato?» esordì il suo superiore. L'altro, colto in flagrante, cercò imbarazzato di disattivare l'applicazione, le gote rosse come un ragazzino beccato dalla madre a guardare un film porno. Finalmente il volume sparì e il disperato tirò un sospiro di sollievo. «Non... non ancora brigadiere» balbettò. Raffaele però, attirato dalla musica, si avvicinò:

«Chi è, Mozart?».

«No! Bach».

«Quello che aveva venti figli?».

Il sottoposto annuì infilandosi fulmineo il telefonino in tasca per prudenza.

«Dove lo trovava il tempo per comporre!?» aggiunse perplesso Raffaele, mentre la melodia veniva sostituita da un'altra. «Questo lo riconosco: è Chopin!».

Un'Ombra nascostaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora