E in mezzo a questo mare

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Lunedì, 10 Aprile
La stazione Termini è un incubo, la fila per i taxi è infinita, è primavera ma sta sudando come fosse luglio, i turisti sono troppi.
In altre parole, Roma.

Simone si guarda intorno alla ricerca di due volti familiari.
I suoi genitori hanno insistito per andare a recuperarlo alla stazione nonostante le sue proteste sul fatto che a ventitré anni fosse abbastanza in grado di arrivare incolume a casa, da solo.

Non c'era stato verso.
Un po' li capisce, in fondo. Simone, negli ultimi tre anni e mezzo, è tornato a casa talmente poco di frequente che Floriana e Dante hanno cercato e cercano tutt'ora in tutti i modi di passare più tempo possibile con lui, quando si trova lì con loro.

Il fatto che si siano rimessi insieme, e a quanto pare definitivamente, lo fa sentire molto meno in colpa per averli un po' abbandonati.

Dopo il liceo si è concentrato totalmente su stesso, forse per la prima volta nella sua vita, e ha inevitabilmente lasciato indietro tutti gli altri, compresi i suoi genitori.
Era consapevole che per prendersi del tutto cura di sé e sconfiggere quei demoni dentro di lui che non lo avevano mai davvero abbandonato, avrebbe dovuto lasciare Roma e tutto ciò che lo legava a quella città.

Non si è mai pentito di quella scelta, anzi, è sempre più convinto di aver preso la decisione giusta. In fondo, lui a Roma neanche si è mai sentito completamente a casa.

L'unica parte di Roma che ha portato con sé, a Torino, è Laura.
La sua coinquilina durante gli anni della triennale, nonché compagna di corso, al Politecnico. Laura si è laureata in Ingegneria informatica a ottobre, Simone ha dato il suo ultimo esame della stessa facoltà qualche settimana fa.

La sua migliore amica ha deciso di tornare a casa subito dopo la laurea e iniziare a Roma gli studi di laurea magistrale, per diversi motivi ma soprattutto per uno: Matteo.
Quella relazione su cui nessuno avrebbe scommesso un euro aveva resistito, incredibilmente, a tutti gli ostacoli che le erano stati posti davanti: la distanza fisica, le enormi differenze caratteriali tra i due, le diverse prospettive di vita, le diverse aspirazioni, i diversi sogni.

Oggi Simone è tornato a Roma e per la prima volta da quando l'ha lasciata, tre anni e mezzo anni fa, dovrà restarci per un bel po' di tempo.

I suoi genitori lo hanno pregato di stare con loro fino alla laurea, prevista a giugno, e fino all'inizio del nuovo anno accademico e quindi del suo nuovo percorso di laurea magistrale, a settembre.

Non se l'è sentita di dire loro di no, anche perché è sicuro di aver risolto gran parte dei problemi legati a quella che è la sua città, e non ha più voglia di scappare. Non ha più voglia di costringere i suoi genitori e sua nonna ad andare in viaggio in qualche posto a caso per Natale o per le vacanze estive, o farli salire tutti e tre da lui a Torino, in modo da non dover restare a Roma tre settimane di fila. Non ha voglia di tornare a casa per un solo weekend, quarantotto ore chiuso nella sua villa senza mettere piede fuori casa per rischiare di incontrare volti indesiderati.

Simone è cresciuto, non è più quel ragazzino in conflitto col mondo, è pronto a prendersi le sue responsabilità.

Inoltre, tra un po' ci sarà un bell'evento da festeggiare, un evento a cui tiene tantissimo a partecipare perché coinvolge due persone per lui importanti, che gli hanno aperto la loro casa e il loro cuore da quando aveva diciassette anni.

Anita e Nicola si sposano.

*

Mentre sale le scale che lo porteranno in camera sua sente la testa scoppiare. Dante, Floriana e Virginia gli hanno fatto qualcosa come novanta domande a testa e molto spesso gli ponevano domande diverse nello stesso momento. Ha cercato di rispondere a tutto, anche più di una volta, e dopo cena, tutto buonissimo ma un po' troppo abbondante, nonna, ha voluto specificare, li ha abbracciati forte pregandoli di lasciarlo andare a letto. Ne hanno avuto compassione, evidentemente, e lo hanno lasciato andare dopo un ultimo bacio.

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