Capitolo 22

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Pov's Kenan

I giorni passavano, ore interminabili scorrevano e la mia vita era sempre ferma. Non miglioravo in campo così come non miglioravo nella vita. Eva non si è ancora svegliata ed io, da codardo, non sono ancora andato a trovarla. L'unico a sapere che non sono andato ancora in ospedale è Dusan, non ho il coraggio di dirlo a Nicolò e quando gli dico che vado a trovarla in realtà torno a casa mia, dato che ormai mi sono trasferito praticamente in camera di Eva.
Luogo in cui mi trovo esattamente ora, è tarda mattinata e abbiamo finito da un'oretta gli allenamenti e, dato che mi sentirei tremendamente solo, sono venuto qua a fare compagnia a Nicolò.

N.F:"Cosa vuoi mangiare?" Nico entra in camera e ha una faccia distrutta. Si sente in colpa perché Eva è venuta a Torino per lui ed ora lei si trova in ospedale.
Io:"Quello che vuoi Nico, non ho molta fame." Lui annuisce e va in cucina.
Pure questa camera è fin troppo ordinata da quando lei non c'è, è tutto così surreale che fa venire i brividi.

Dopo una mezz'oretta in cui non ho fatto assolutamente nulla, sento il campanello suonare e vado ad aprire.
Appena apro la porta subito il mio umore cambia, che cazzo ci fa qua?
Io:"Ma con che faccia ti presenti qua? Tornatene a Frosinone, non sei ben accetto." Urlo in faccia ad Enzo dopo aver fatto entrare Matias e Dean.
E.B:"Sono qui per parlare con voi."
IO:"Nessuno ti vuole ascoltare Enzo! Sparisci." Stringo i pugni talmente forte che le nocche mi fanno male, deve sparire dalla mia vista.
N.F:"Cosa succede?" Nicolò si blocca sul posto appena vede Enzo, credo di non averlo mai visto così arrabbiato.
N.F:"Che cazzo vuoi Enzo? Non pensi di aver fatto abbastanza?" Si avvicina a passi decisi all'argentino che, al contrario, ha la testa bassa.
E.B:"Sono venuto a chiedervi scusa."
N.F:"Non ce ne facciamo niente delle tue scuse! Se non fossi entrato nella vita di mia sorella lei ora sarebbe qua con noi, non in un cazzo di ospedale!" Enzo guarda Nicolò come se l'avesse appena pugnalato e, in un certo senso, l'ha fatto.
Enzo fortunatamente va via, così restiamo solo noi quattro e finalmente posso abbracciare Dean.
D.H:"A che ora sono le visite?"
N.F:"Alle 16. Kenan deve andare, potete andare tutti e tre insieme, io sono stato questa mattina."
M.S:"Non avevi allenamento?" Nicolò abbassa la testa e lui subito capisce.
M.S:"Nico, hai mollato?" Gli sono venuti gli occhi lucidi subito, non pensava potesse arrivare ad una situazione simile.
N.F:"Solo questi mesi, non ce la faccio più ragazzi. Prima la squalifica, ora questo, ha fatto bene Giulia a lasciarmi."
D.H:"Giulia è stata solo una stronza." Tutti ci giriamo verso Dean come se avesse quattro braccia, ma la verità è che è stato l'unico a dire ad alta voce ciò che molti di noi pensano.
N.F:"Perché lo dici?"
D.H:"Nico, io ti voglio bene e voglio bene a tua sorella. Anzi, tutti vi vogliamo bene, vi abbiamo abbandonati? No. La tua squalifica ed Eva in ospedale pesa a tutti, ma nessuno ha mai pensato di abbandonarvi. Evidentemente lei non ti amava così tanto."
K.Y:"Nico io sono d'accordo con Dean. Anche io avrei potuto andarmene, la mia ragazza è in un letto d'ospedale e non so nemmeno se si sveglierà, ho diciotto anni e potrei rifarmi una vita. Ma io, al contrario di Giulia, amo Eva più della mia vita. È facile esserci quando le cose vanno bene, ma se non sa esserci ora che c'è bisogno come puoi tenerla nella tua vita?"
Vedo Nico riflettere seriamente sulle mie parole, non volevo essere cattivo, ma se non gli diciamo noi come stanno le cose non saremmo veri amici.
I loro genitori nemmeno sono saliti, non gliene frega niente dei figli e non riesco a concepire una cosa del genere, forse sono stato troppo fortunato ad avere una famiglia unita come la mia.



























N.F:"Allora Kenan, vai tu con i ragazzi in ospedale?" Nicolò entra in camera di Eva e mi coglie alla sprovvista, e ora?
Io:"Certo." Ingoio un groppo in gola sperando non se ne accorga.
N.F:"Kenan, io lo so che non sei mai andato. Ho chiesto agli infermieri di farmi avere i nomi ogni volta che qualcuno andava a trovarlo, sai non si sa mai con i giornalisti. Non ti voglio incolpare di nulla, capisco che la situazione sia difficile, prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno però quando te la senti vai, per favore. So che lei ci sente, e ha bisogno di te." Le lacrime iniziano a scendere da sole dai miei occhi, non volevo mentire a Nicolò ma avevi paura di un suo giudizio. Lui mi ha affidato sua sorella ed è finita così!
Io:"Non volevo mentirti Nico, ma mi sento in colpa. Tu hai affidato la vita di tua sorella a me ed ora lei è in ospedale, che uomo di merda sono?"
N.F:"Non è colpa tua Kenan, come non è colpa di Matias, non dovete sentirvi in colpa. Qua l'unico responsabile è Enzo, voi non c'entrate nulla." Lo guardo negli occhi per capire se effettivamente pensa ciò che dice o se lo dice solo per circostanza, però capisco che è serio e quindi lo abbraccio, iniziando a piangere ancora di più.







M.S:"Kenan? Sei pronto?" Matias entra in camera ed io e Nicolò annuiamo, così prendo le chiavi della macchina e insieme ai ragazzi andiamo in ospedale.
Faccio entrare prima loro e, dopo una mezz'oretta, entro io.
Appena la vedo nel letto bianca latte e con tutti quei fili attaccati mi viene un nodo alla gola e allo stomaco, come ti ha ridotto amore mio?
Io:"Ciao piccola mia. Lo so, sei più grande di me, ma sei anche più bassa di venti centimetri quindi sei la mia piccola, niente discussioni! Lo so, sono un vigliacco perché non sono mai venuto a trovarti, però cerca di capirmi, come potevo vederti così? Io ho bisogno della tua risata, delle tue urla, dei tuoi rimproveri che però finiscono sempre con un sorriso. Da quando sei entrata nella mia vita hai portato il sole, quindi perdonami se oggi sono un po' triste, ma il mio sole è un po' spento. Non puoi lasciarmi solo, lo sai vero? Come pensi possa fare senza di te? Anche la Juve sta andando male, senza di te non c'è niente che vada bene, ci sono state ripercussioni su tutti noi. Ora devo andare, non perché non voglia restare eh, non lo pensare nemmeno, ma l'infermiera mi sta guardando male dal vetro e mi fa anche paura. Torna presto amore, ti prego. Ti amo da morire." Le poso un bacio in fronte e, dato che l'infermiera mi guarda sempre più male, mi alzo dalla sedia e mi avvio alla porta.

E.F:"K-Kenan."

Piccola stella/Kenan YildizDove le storie prendono vita. Scoprilo ora