Capitolo 1

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"ti prego fa piano"

"e tu sta ferma"

"ricordami perchè ho deciso di farlo"

"vittoria è solo un tatuaggio stai calma"

V: "lo so ma è il primo" risposi cercando di trattenere le lacrime che ormai erano sull'orlo di uscire.

"il primo non si scorda mai"

V: "il primo e ultimo Gabry"

G: "sisi, dicono tutti così" disse ridendo.

V: "quanto manca ancora?" chiesi sperando vivamente che la risposta fosse poco.

G: "dammi un secondo e... fatto" disse allontanandosi da me con un sorriso a 32 denti.

Mi alzai lentamente, andai verso lo specchio e quando mi girai per vedere la parte bassa della mia schiena, rimasi stupita.

G: "è o no lo skyline di New York più bello di sempre?"

Mi scese una lacrima ripensando a tutti i momenti passati dall'altra parte del mondo, New York era il mio sogno fin da bambina e per puro caso su ben 50 stati sono stata scelta proprio da una famiglia residente lì, per vivere l'esperienza più bella della mia vita. Ricordo quel 17 agosto come fosse ieri, quando ricevetti la chiamata che mi cambiò la vita. Pensare che ora è tutto finito mi rattrista parecchio, da quando sono tornata non me ne va dritta una. Sapevo sarebbe stato difficile riprendere la mia vita italiana...ma non così tanto. Sentii delle braccia stringermi da dietro, mi riportarono subito alla realtà, era Gabriele, il mio migliore amico.

V: "grazie" sussurrai.

G: "dai basta piangere hai appena fatto il tuo primo tatuaggio, e soprattutto a farlo è stato il tatuare più bravo di sempre" lo guardai ridendo.

Lui era così, riusciva sempre a strapparmi un sorriso. La prima volta che lo vidi piangere fu il giorno della mia partenza, mi guardava con i suoi occhioni azzurri pieni di lacrime attraversare la linea rossa dell'aeroporto di Fiumicino, che stava ad indicare che da lì in poi sarei stata sola. E la seconda? Beh, il giorno del mio ritorno. Era lì ad aspettarmi con gli stessi occhi, nello stesso posto. Non penso che scorderò mai l'abbraccio che ci siamo dati quel giorno. Comunque, lui per me c'è sempre stato, più di chiunque altro.

V: "hai altri appuntamenti per oggi?" gli chiesi curiosa asciugandomi le lacrime.

G: "no, sono libero e a tua completa disposizione" sorrise.

V: "passeggiata al centro?" chiesi sapendo già la risposta.

G: "come faccio a dirti di no"

Non ricordavo fosse così stancante camminare per il centro di Roma, ci fermammo su una panchina sperduta in mezzo a Villa Borghese, ero persa nei miei pensieri, fin quando Gabriele ruppe il silenzio.

G: "devo dirti una cosa" disse voltandosi verso di me.

Lo guardai confusa, l'ansia cominciò a salire e lui probabilmente se ne accorse perché ricominciò subito a parlare.

G: "beh ecco..." si alzò in piedi e da preoccupato il suo viso divenne emozionato "potrò andare a Sanremo per tatuare ed intervistare i cantanti in gara" gridò per l'euforia.

Mi alzai anche io "mi stavi facendo prendere uno spavento, Gabry ma è bellissimo sono fiera di te" gli saltai addosso per abbracciarlo, lui ricambiò subito.

Gli era capitato spesso di intervistare personaggi molto conosciuti, ma Sanremo era sicuramente un'esperienza unica e che gli avrebbe dato molte più visualizzazioni.

G: "devo chiederti una cosa però" disse sciogliendo l'abbraccio e guardandomi.

v: "spara"

G: "ho bisogno che qualcuno venga con me, ho bisogno che tu venga con me" disse come se mi stesse supplicando, pensava veramente che avrei risposto no ad una richiesta del genere?

v: "non devi neanche chiedermelo, certo che vengo con te!" dissi abbracciandolo ancora una volta.

Iniziammo a tornare verso casa, mi spiegò nel dettaglio ogni cosa riguardo al festival e mi disse chi fossero i 30 cantanti di quest'anno. Da vera italiana l'ho sempre seguito, ma stavolta ero in America quando Amadeus li aveva annunciati e mi ero completamente scordata di cercarli. Rimasi abbastanza soddisfatta, molti di loro li seguivo già, e pensare che grazie a Gabry li avrei potuti incontrare mi rendeva davvero felice. Finalmente stava per succedermi qualcosa di bello da quando ero tornata.

Salutai Gabry prima di entrare in casa, mi distesi sul letto e mi addormentai dopo pochi minuti.
Tra una settimana esatta sarei partita per Sanremo.

Non vedevo l'ora.

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Chiedo scusa in anticipo perché è la mia prima storia, ma spero che come inizio possa piacervi e che vi abbia incuriosito almeno un po'.

Ringrazio scritturambigua Meedicjne CallMeSab- Cleidra08 per avermi spinto a scrivere la storia, vi voglio bene <3

Se avete consigli o domande scrivetele pure,

Saretta💚🫶

Ho bisogno d'amore💚Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora