Capitolo 2: nuovi coinquilini

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San e Hyunjin stavano ancora accarezzando i due animali. Tra grattini dietro alle orecchie e pacche sul dorso era ormai passata quasi una mezz'ora. Quando Hyunjin controllò il telefono e vide l'ora, trasalì.

«Cazzo, San, è quasi mezzanotte...» esclamò.

«Che è? Sei Cenerentola?» chiese l'altro confuso.

«No, deficiente, domani abbiamo lezione alle 8 e io voglio dormire.»

San sospirò, triste di dover lasciare il gattino che si era sdraiato a pancia in su. «Va bene allora...»

Quando Hyunjin smise di accarezzare il piccolo corgi, questo iniziò immediatamente a mordicchiargli l'orlo dei pantaloni.

«Hey piccolo, cos'hai?»

Contemporaneamente Wooyoung arricciò la sua coda intorno al polso di San.

«Dai, Hyunjin, guarda... Non vogliono lasciarci andare, stiamo qui ancora un pochino.»

Il ragazzo allora sospirò. Adorava che San fosse un tenerone, ma in quel momento era un po' controproducente.

«San, ripigliati, non affezionartici troppo! Mica possiamo portarli a casa, non abbiamo neanche i soldi per comprarci due focacce genovesi e costano un euro all'etto!»

«No va beh,» San lo guardò meravigliato, come se avesse appena avuto l'idea del secolo «Hyunjin sei un genio!! Dai, prendiamoli con noi, li nutrirò con la forza del mio amore se necessario!»

Il ragazzo guardò il suo amico completamente atterrito. «Ma ascolti quello che dico o fai finta?»

«Certo che ti ascolto, solo che io so cogliere il potenziale delle tue idee ancora prima che tu finisca di esprimerle.»

«Certo, come no...» rispose Hyunjin portandosi una mano a massaggiarsi le tempie, esasperato. «Dai, andiamo adesso.»

Fu così che il ragazzo afferrò San per il braccio e lo tirò su di forza.

«Aspetta!! Ehm- devo fare la pipì, lasciami approfittare di questo folto cespuglio che mi nasconde bene.»

«San, stiamo andando a casa, dove c'è un bagno e il sapone per le mani e i rami non ti pungono il culo» disse Hyunjin, sempre più sconfortato dal comportamento del suo amico.

«No no, mi scappa troppo, io la faccio qui. Girati adesso che mi vergogno.»

L'altro ragazzo sospirò, voltandosi.

E San mise in atto il suo piano.

Hyunjin divenne pian piano sospettoso quando sentì un po' troppi fruscii, miagolii e guaiti provenire da quel famoso cespuglio. Tuttavia, non osò voltarsi perché non ci teneva a vedere le grazie del suo amico.

«Tesoro mio, stai ballando la samba lì in mezzo? Vuoi un po' di musica?»

«No no, tranquillo, mi è solo finita una foglia nel culo, speriamo non siano irritanti...»

«Speriamo di sì invece, così magari ti svegli. Comunque, hai finito? O aspettiamo domani mattina?»

Dopo qualche altro rumore di rametti spezzati, finalmente San disse: «Fatto! Possiamo andare!»

Si sistemò bene lo zaino in spalla. Hyunjin lo guardò sospettoso: «Ma quella sacca mi sembra più piena di prima.»

San si irrigidì appena. «Ma cosa dici... Ehm- l'ultimo che arriva a casa domani paga colazione!!» Così, San iniziò a correre il più velocemente possibile.

«Bastardo...» mormorò Hyunjin prima di seguirlo.

-

Le prime luci dell'alba sfiorarono le palpebre ancora chiuse di Hyunjin. La sveglia non era ancora suonata. Tuttavia, nell'inconscio del suo sonno, in lontananza aveva sentito dei rumori inusuali. Corrugò le sopracciglia, confuso, senza avere ancora del tutto la forza di aprire gli occhi.

𝐜𝐮𝐫𝐬𝐞𝐝 - woosan/hyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora