Non so come sia stato possibile, ma siamo arrivati prima che la nave partisse.

Forse il fato è dalla nostra parte per una volta.

"Come possiamo imbarcarci senza attirare l'attenzione?"

Ora viene la parte più difficile. Se dovessero accorgersi di noi potrebbero denunciarci alle guardie oppure picchiarci per darci una lezione. Gli uomini che sono stati assoldati per guidare questa nave sono principalmente farabutti, mercanti della peggior specie che solcano i mari soltanto per poter saccheggiare e rubare tutto quello che trovano. Nessuno di loro ha una morale o degli scrupoli.

I soldati al contrario si possono contare sulle dita di una mano. A quanto pare stavolta non intendono sacrificarne più del dovuto. L'ultima spedizione è stata un massacro, perciò hanno deciso di ridurne il numero.

Mi guardo intorno e cerco di immagazzinare più informazioni che posso nel minor tempo possibile. Memorizzo ogni viso che mi passa davanti, ogni loro movimento. Voglio trovare una falla. Anche un minimo errore o distrazione, può essere di aiuto per intrufolarci.

La loro disattenzione sarà la nostra occasione.

"Sen, non faremo nulla di nascosto. Il miglior modo per passare inosservati è proprio quello di farsi vedere. Se dovessero scoprirci ci getterebbero in mare aperto. Invece se facessimo parte del loro gruppo avremmo piena libertà di movimento. Perciò andremo lì e ci presenteremo, diremo di essere dei volontari. Sicuramente hanno bisogno di due braccia in più."

Ma funzionerà? Ci accetteranno come se niente fosse?

Guardo Kaemon e ciò che scorgo nel suo sguardo è piena determinazione. In lui non c'è la minima traccia di incertezza.

Mentre nel mio cuore io non faccio altro che dubitare. Costantemente.

Ho paura di tutto. Ho paura che qualcosa possa andare storto. Ho paura di fallire. Ho paura di essere troppo debole ed essere un peso.

"È normale essere spaventati. Anch'io lo sono, solo che non lo mostro. Pensi davvero che possa esistere un essere umano privo del timore? Anche il guerriero più coraggioso trema di fronte alla battaglia, ma la volontà di portare a termine il suo obbiettivo lo rende più forte e gli permette di proseguire senza tirarsi indietro di fronte alle prime avversità."

Mi giro di scatto e nel farlo il cappuccio mi cade dalla testa mettendo in mostra il mio viso femminile. Ma non me ne preoccupo, sono fin troppo presa dalle sue parole.

Lui non ha mai mostrato le sue fragilità. In realtà credevo che non ne avesse.

Ma mi sbagliavo.

Kaemon ha solo celato tutte le sue emozioni per tutto questo tempo per il nostro bene. Sapeva del nostro bisogno di avere un punto di riferimento quando ci trovavamo con le spalle al muro, era a conoscenza di quanto la sua forza interiore fosse importante per noi.

Lui è il nostro consigliere, colui con cui ci rapportiamo quando abbiamo un disperato bisogno di stabilità.

Apro la bocca per cercare di dire qualcosa, per scusarmi per tutte quelle volte in cui non gli ho teso la mano nei suoi momenti più bui.

Sono stata cieca, mi sono concentrata solo su me stessa.

"Io..."

Improvvisamente la sua mano afferra il mantello e me lo alza sul capo. Ma non la scosta. Rimane lì, salda e calda mentre mi accarezza con fare fraterno. I nostri occhi si incrociano per un istante ed io posso scrutare tutto l'affetto che prova per me. Siamo una famiglia è come tale ci incoraggiamo a vicenda.

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