5-I Diavoli non sono ammessi in Paradiso

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⭐?


Emory

Nella mia vita, ho conosciuto solo la pace e l'importanza del silenzio. La mia casa, essendo stata spesso vuota e abitata solo da me e le persone che svolgevano i servizi per i miei genitori, non è mai stata rumorosa.

Il fatto di essere figlia unica non ha fatto che peggiorare la situazione. Ho sentito spesso l'assenza dei miei genitori, ma da bambina ero...muta.

Sapevo parlare e scrivere, ma, fino ai dieci anni, mi rifiutavo di cacciare fuori le parole dalla bocca. Una sorta di mutismo selettivo, per intenderci.

Sahara, la governante di casa e tata della sottoscritta, ha provato varie volte ha spiegare dei miei problemi ai miei genitori, ma per loro il mio silenzio è sempre stato dato da una disperata ricerca di pace.

Ma io sentivo che c'era qualcosa di più. Anche oggi, quando la mattina mi sveglio, ho paura di tornare afona. Questo è il motivo per cui ho una parlantina fluida sin dal momento in cui suona la sveglia.

A rompere il silenzio nel quale ero ricaduta involontariamente, è stata Summer, che quando avevo circa dieci anni è diventata la mia vicina di casa.

Certe volte mi chiedo dove sarei se la sua famiglia non avesse scelto uno dei migliori quartieri di San Francisco per ricominciare da zero la loro vita.

Eppure, quando la mia migliore amica fa irruzione nella stanza con un biglietto tra le mani e la bocca spalancata, penso che forse ha esagerato nel cercare di rompere la mia pace, dato che l'ha letteralmente ridotta in cenere.

Sollevo il capo dal libro che sto leggendo, Il signore delle mosche di William Golding, che mi lascia un brivido lungo la schiena anche mentre lo appoggio sul comodino, richiuso.

Dio...e io che cercavo una lettura leggera.

"Summer, la smetti di sembrare una che sta per avere un ictus e mi spieghi cosa diamine è quel coso!?" sbotto esasperata, spostando i capelli da una spalla all'altra e sfilandomi gli occhiali da vista dal naso.

Detesto dover portare gli occhiali quando leggo e studio, sono così scomodi!

"Hai un ammiratore e non mi hai detto nulla! Sei una stronza, Em." sbuffa rumorosamente, stringendo tra le dita quel foglietto di carta che, non appena realizzo avere un pezzo di scotch attaccato su un lato, mi fa sgranare gli occhi.

Merda.

Mi lancio contro Summer, strappandole il foglio dalle mani. La grafia è sempre la stessa, impeccabile ed elegante. Fortunatamente, nemmeno stavolta il biglietto è firmato.

Ci vediamo stasera, piccolo Diavolo?
Non vedo l'ora di vederti.

Brutto pezzo di merda che non è altro! Ignoro il battito del mio cuore che aumenta ogni secondo che passa, concentrandomi sul messaggio.

Aggrotto la fronte, impiegando qualche secondo per ricordare che oggi è...sabato! Quel 'lì', sottolineato con un pastello rosso, si riferisce al Lonely Pop.

"Allora, chi te lo manda!?" esclama Summer impaziente, sporgendosi per leggere, urlando talmente forte da rischiare di perforarmi il cervello.

La guardo male e accartoccio il fogliettino, gettandolo in mezzo ai miei appunti, troppo gentile per lasciarlo ricadere nel cestino della spazzatura.

"Un pervertito della mia classe di Economia." mento, alzando gli occhi al cielo per fingermi infastidita.

"Mhh...uno che studia Economia non sembra così stimolante. Magari è un Dio del sesso." fa spallucce Summer, che non ne ha mai voluto sapere di prendere parte al mio corso preferito.

Love the way you run awayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora