Zelia
Ero finalmente davanti all'entrata del college, una donna vestita con una gonna nera aderente a metà coscia ed una camicetta bianca molto scollata mi venne incontro "sei tu la ragazza dell'Alaska?" mi chiese, annuii "si, mi chiamo Zelia" i suoi occhi mi squadrarono e poi mi sorrise "certo che sei proprio bella ragazzina, ora vieni, ti porto al tuo dormitorio" la seguii dentro all'edificio "abbiamo deciso di darti una camera singola, anche perché era l'unica rimasta" m'informò mentre mi guidava in una camera da letto con un letto singolo.
Non era grandissima, ma c'era il letto, l'armadio, un bagno singolo e una scrivania, le sorrisi "la ringrazio molto" agitò la mano come se non fosse nulla "non ti devi preoccupare cara, sono la responsabile del dormitorio, è il mio lavoro, se dovesse servirti qualcosa chiedi pure" poi se ne andò lasciandomi sola.
Dentro alla stanza c'erano già i miei scatoloni, li aprii ed iniziai a sistemare tutto quanto, i vestiti nell'armadio, i libri, le foto sulle pareti.
Nel pomeriggio decisi di andare a farmi un giro per il campus, chissà, magari avrei potuto conoscere qualcuno e farmi degli amici.
Però mentre giravo per le strade tornò ad affacciarsi lo stesso senso di inadeguatezza che avevo provato all'aeroporto, tutte le altre ragazze indossavano cose aderenti, non per forza scoperte, ma aderenti, io invece indossavo un vestitino rosa abbastanza largo e sandali semplici.
Mentre passavo vicino ad un piccolo parco vidi una ragazza sulle gambe di un ragazzo, erano seduti su una panchina, lei gemeva e muoveva i fianchi su di lui, mi fermai a guardarli curiosa, ma cosa stavano facendo?
La ragazza sollevò lo sguardo e mi sorrise "ehi bellezza, ti va di unirti a noi?" mi chiese, la guardai confusa "ma cosa state facendo?" chiesi, mi guardarono come se fossi un'aliena "in che senso? Non si capisce?" scossi la testa "non so, davvero, sembra che vi stiate baciando, state assieme?" domandai ancora, sempre più incuriosita.
Si guardarono e scoppiarono a ridere "ma dove sei vissuta fino ad adesso? Su Marte?" negai "b-be, no, in Alaska" risposi, all'improvviso erano accanto a me ed il ragazzo mi prese per mano "vieni, ti mostriamo meglio cosa stavamo facendo" mi sussurrò nell'orecchio.
Non so perché ma quella situazione non mi piaceva, mi ritrovai bloccata contro ad un muro, il ragazzo mi teneva le braccia bloccate sopra la testa, poi la ragazza scontrò le sue labbra con le mie, baciandomi, non capivo, quella ragazza non era la fidanzata del ragazzo? Perché baciava me? Ma i miei pensieri vennero interrotti dal ragazzo che iniziò a baciarmi il collo.
Non capivo più nulla, avevo letto di quelle cose, ma le facevano sempre le persone innamorate e non era possibile che entrambi loro fossero innamorati di me.
All'improvviso una voce profonda e maschile li interruppe "ragazzi, lo sapete che non si può fare" ringraziai nella mia testa il mio salvatore perché proprio non sapevo cosa fare.
Xander
Ero fuori a camminare, volevo trovare una compagna di giochi per il pomeriggio visto che le lezioni sarebbero iniziate soltanto il giorno dopo.
Il mio sguardo cadde immediatamente su una ragazza bellissima, indossava un vestito abbastanza morbido, rosa, dei sandali bassi rosa, le ciocche davanti erano legate in una mezza coda con un fiocco dietro la testa, lasciando gli altri liberi di cascare giù per la sua schiena.
Anche sotto al quel vestito si vedeva che aveva un corpo perfetto.
La prima cosa che mi chiesi fu chi fosse, sembrava un pesce fuor d'acqua nel mondo di oggi, la vidi guardare curiosa due miei studenti che si stavano dando da fare su una panchina, era evidente che non stesse capendo nulla.
Quando li vidi baciarla vidi anche che lei non stava capendo cosa stesse succedendo, per questo non si ribellava, così intervenni per salvarla "ragazzi, lo sapete che non si può fare" li avvertii, voltarono lo sguardo e mi guardarono maliziosi "professor Mathis, vorrebbe unirsi a noi?" mi chiese la ragazza eccitata, le sorrisi "potrebbe anche essere signorina Nolan, ma la ragazza che state baciando non è consenziente, lasciatela, adesso" gli feci notare, si staccarono subito.
Non erano persone cattive, solo che non avevano mai incontrato qualcuno che non sapeva cosa fosse il sesso "ci perdoni, non lo sapevamo" annuii "si lo so, non preoccupatevi, ora andate a divertirvi da un'altra parte" si allontanarono subito.
Mi avvicinai alla ragazza "stai bene?" le chiesi, annuì "si la ringrazio, non sapevo davvero cosa fare, all'improvviso hanno iniziato a baciarmi e non ne capivo il motivo, insomma, non siamo una coppia, pensavo che lo fossero loro, ma..." cercò di spiegarmi.
Trattenni a stento una risata, quella ragazza non aveva idea di come fosse diventato il mondo "sai, quelle cose, le coppie, l'amore, non esistono più da almeno cinque decenni, sembra che tu venga da un'altra epoca" vedevo che era confusa "ma com'è possibile? Insomma, l'amore è un sentimento che si prova e basta, non può essere vietato o cose simili" feci spallucce "cosa ti devo dire bambolina? Il mondo ora è così, non ci si può fare nulla" si guardò attorno un po' spaventata.
Di sicuro ero incuriosito da quella ragazza "come ti chiami?" chiesi "Zelia Anderson signore" feci mente locale, poi mi ricordai "a, sei quella ragazza che viene dall'Alaska e che non ha mai avuto contatti con il mondo esterno prima?" annuì.
In questo mondo sarebbe stata mangiata ed in quel momento pensai che fosse la mia occasione per poter sperimentare qualcosa di diverso da una relazione BDSM, la sua innocenza ed il suo bel corpo erano decisamente attraenti.
Incrociai le braccia "allora bambolina, ho da proporti un patto, se rimani così come sei non te la caverai molto bene nel mondo di oggi, quindi se vuoi posso darti qualche lezione extra su come è diventato il mondo e ti aiuterò ad ambientarti meglio" le offrii.
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FUTURO
Science FictionNel 2100 il mondo è molto cambiato. La monogamia, l'amore, le relazioni non esistono più. Nessuno ha una famiglia con genitori sposati, nessuno convive solo con persone del suo stesso sangue. Gli unici rapporti duraturi sono quelli basati sul BDSM Z...