Come posso credere in me stessa? Come posso farlo se voi non credete in me?
"Hai gli occhi che sorridono" una volta mi hai detto.
Eppure, sembra come al solito che tu ti sia dimenticato di averlo pronunciato.
Ma io non dimentico.
Non dimentico le parole che mi ha detto.
Non dimentico le parole che sono suonate come schiaffi forti in pieno viso.
Non dimentico quelle che invece le ho sentite come dei fiori che ti sfiorano la guancia lasciandoti una scia di profumo indimenticabile.
Come voi ben sapete, io tengo conto molto delle parole pronunciate.
Lo sapete.
Mi conoscete? (Vero?)
E pensare che per voi siano così futili, così insignificanti come delle briciole lasciate sulla tavola a seccare, mi fa male.
E non lo sopporto più.
Non riesco a sopportare queste parole. Questi sguardi. Non ce la faccio.
Io cado a pezzi.
Sto cadendo a pezzi. Perché non vedete? Perché non mi vedete?
Come fai ad aver detto che mi sorridono gli occhi se non li hai mai osservati veramente?
Se non mi hai mai guardata in faccia negli ultimi 10 anni, veramente?
Non accettate che parli troppo.
Non accettate che parli poco.
Parlo, e mi viene tappata la bocca per mostrare rispetto.
Non pronuncio una sillaba e mi viene obbligato di dire una cosa, anche una minima cosa, una sola, per spiegare.
Ma, cosa? Cosa vi devo spiegare?
Che non mi ascoltate. E non lo avete mai fatto e mai avrete intenzione di farlo.
Perchè rimanete nella vostra bolla, ormai vecchia, senza affacciarvi al mondo che sta cambiando, senza vedere nient'altro se non le vostre emozioni, i vostri sentimenti. Senza ascoltare niente e nessuno se non le vostre parole e voi stessi.
Mamma, perché? Perché non prendi posizione? Che donna sei? Che donna pensi di essere? Ci hai mai riflettuto? Ci hai mai pensato, quando avevi la mia età, chi saresti voluta essere?
A cosa aspiravi? Avevi un sogno nel cassetto? Se si, qual era?
E ora, ti soddisfa chi sei?
Se non ci fosse stato papà saresti stata la stessa persona? Te lo sei mai chiesto?
Perchè non so niente di te?
Perché non ci conosciamo?
E tu papà?
Tu.
Cosa hai provato a tenermi in braccio per la prima volta? Quella emozione perché non la vedo più nei tuoi occhi?
Cosa hai provato quando hai saputo che sarei stata una femmina? La prima femmina della tua famiglia? E quanto sei stato felice quando mi avete dato, tu e mamma, il nome della nonna? Cosa hai provato quando mi sono sbucciata per la prima volta il ginocchio cadendo dalle scale?
E quando mi è caduto il primo dentino da latte?
Eh? Cosa hai provato?
E quando abbiamo fatto l'incidente in macchina e io avevo solo 5 anni?
Sai? L'unica cosa che mi ricordo è stata la tua mano, e il tuo viso che mi rassicuravano e mi dicevano che la mamma stava bene, anche se si era fatta un po' male, ed eravamo tutti vivi.
Ho visto solo la tua mano e il tuo viso. Attorno tutto bianco. Come una visione. Come la visione dell'uomo che mi avrebbe sempre protetta da tutto e da tutti. Che non mi avrebbe fatto mancare mai nulla, e che mi avrebbe appoggiata a fare tutte le pazzie che mi sarebbero passate per la mente.
So che è così... ma perché me lo dimostri in questo modo? Perché?
E quando mi hanno operata per l'angioma sulla testa? Come ti sei sentito a vedermi sotto i ferri? Eravamo io, tu, il dottore e il palloncino colorato che mi avevi portato.
Avevamo contato insieme fino a 10... e poi l'ultima cosa che ho visto è stata il tuo viso.
Ancora.
E ancora.
Sembri sempre deluso da me. Ma perché? Perché appaio così sfocata davanti ai tuoi occhi.
Sei il genitore che mi fa più male dentro.
Che mi trapassa i polmoni e che mi fa perdere il senno. Che mi fa piangere solo perché quel giorno non mi ha degnato di uno sguardo.13 Aprile 2024
