Io non voglio fingere.
Non voglio nascondermi dalle emozione, scappare da esse. Non sarebbe giusto.
Esse sono il dono più bello e sincero che si potesse dare all'uomo.
Sono aggraziate, lisce al tatto e profumate come delle rose che non sono ancora state raccolte. Che sono impiantate nel terreno. Sono anche spinose e pungenti, le emozioni. Sono dolorose, e quando ti sfiorano come le spine delle rose sul gambo, ti fanno male. Dallo stupore e dal dolore si passa poi alla rabbia, poi di nuovo alla sofferenza. E quando vengono raccolte, queste rose, appassiscono pian piano, muoiono se non curate costantemente da chi le ha prese con sé. Cade un petalo, poi l'altro. Si scuriscono e il loro colore vivace si spegne. Ma rimangono lì, pronte per creare una nuova vita con il tempo. Vengono assorbite dal terreno, ora fanno parte della terra più che mai. E rinasceranno, sperando che nessuno le raccolga per poter vivere abbastanza.
E noi tutti siamo delle rose. Siamo fatti di emozioni. Totali scariche elettriche di emozioni travolgenti.
Io non voglio fingere.
Non voglio fingere di provare indifferenza, di non importarmene. Perché a me importa, anche se sarò punta, anche se mi strapperanno tutte le spine per evitare che faccia male a qualcuno che mi raccolga, anche se il mio colore non sarà vivido come le altre rose, io sarò così.
Sempre.
Non mi nasconderò solo perché sono diversa da tutti gli altri fiori.
Non mi nasconderò perché non è giusto.
Tutti meritano di essere amati, disprezzati, odiati... che brutta parola, ma è così. Tutti meritano di avere davanti persone che sappiano emozionarsi, ed emozionare. Che sappiano esprimere tutto quello che sentono.
Tutti meritano persone che non mostrino filtri.
Sarebbe sbagliato il contrario.
E non è giusto.
Ed io non lo farò mai. Se mi avrai davanti saprai che, guardandoti negli occhi, esprimerò tutta la mia felicità per essere qui oggi, per averti affianco. Ti mostrerò la gioia della vita, e la sua bellezza. Ti farò vedere con i miei occhi il giardino in cui sono cresciuta, e le spine che mi hanno voluto togliere per non far penare altri, per farmi sembrare più bella possibile, per non ferire, per cambiarmi e farmi sembrare come una delle tante rose e fiori di un bouquet qualsiasi. Ma avrò ancora delle spine, delle spine che nessuno mi toglierà mai. Ti farò vedere come ci si sente. E stranamente anche tu, avrai pensieri del genere. Stranamente anche tu, ti sarai o ti sentirai sbagliato/a. Allora piangeremo e rideremo insieme perché infondo ognuno di noi ha qualcosa dell'altro dentro di sé, che accomuna.
Non siamo soli.
E se non mi fossi aperta a te non saremo qui oggi.
Se avessi fatto finta di nulla o ti avessi mostrato poco o niente di me. Tu non mi avresti mai fatto vedere il tuo giardino. E tu non avresti mai capito il mio, come io non avrei mai capito il tuo.
Perciò non mi nascondo.
Io non voglio fingere.
Non sarebbe giusto.
Perché sono il dono che la vita ci ha offerto.
Bisogna coltivare queste emozioni e lasciare che ci trapassino dentro.
E mostrarle.
Perché prima o poi ci sarà qualcuno che vedendoti si sentirà capito. E il tuo giardino aiuterà il suo a non appassire.
Prima o poi avrai di fronte giardini che vorranno aprirti il passaggio per entrare e dare uno sguardo, perché tu non gli avrai fatto dare solo un occhiata.
Tu gli avrai aperto i cancelli, avrai spalancato travi di legno per far vedere tutto quel che di bello e marcio c'è all'interno.
Io non fingerò.
Mai.
Non è la realtà.
Non è vero.
Non è giusto.9 Aprile 2024
