Odiava i cambiamenti, era più forte di lei. La rendevano instabile, facilmente irritabile e irritante, le causavano un senso di disagio che la spingeva a stare chiusa in camera per giorni e giorni.
«Senza cambiamenti la vita sarebbe monotona e dopo un po' ti causerebbe solo noia e depressione.» Le diceva sempre sua madre, ma con lei accadeva il contrario. Si riteneva al sicuro all'interno della sua monotonia, di una vita calcolata minuto per minuto, rinchiusa in una tabella di marcia organizzata punto per punto. Quando accadeva qualcosa che interrompeva quei programmi, il mondo sembrava crollarle addosso e lei entrava nel panico, doveva correre per recuperare il tempo perso, riorganizzare i lavori e gli orari per far combaciare di nuovo il tutto e qualcosa andava sempre, rigorosamente male e lei cadeva in depressione per settimane, com'era accaduto l'ultima volta.
Non sapeva di preciso cosa fosse andato male, dove e quando tutto avesse iniziato ad andare a pezzi, sapeva solo che era stata costretta al primo, vero cambiamento dopo anni di stabilità e aveva paura come una bambina che stava per cambiare scuola.
«Fiordalis, sei sveglia?» Sua sorella bussò alla porta alle 6:55 del mattino in punto, cinque minuti prima della sveglia.
«Mh... adesso sì...» Si stiracchiò, con uno sbadiglio.
«La mamma dice che la colazione è pronta.»
«Arrivo...» Si alzò solo quando sentì i passi della sorella scendere per le scale.
Si alzò dal letto con uno sbuffo, nonostante avrebbe tanto voluto continuare a rimanere sotto le coperte tutto il giorno. Staccò la sveglia prima che iniziasse a suonare, prese il cambio appoggiato alla sedia della scrivania e andò in bagno per fare una doccia veloce.
Quando scese per la colazione erano circa le 7:20, era ancora in tempo per mangiare e prendere l'autobus.
Sua sorella Tasha e sua madre Zahra erano già sedute attorno al tavolo.
«Buongiorno, Fiordalis.» Sua madre la salutò con un bacio sulla fronte.
Sapeva di essere troppo grande per quel genere di attenzioni ma le trovava ancora piacevoli e non riusciva a farne a meno. Le davano forza e servivano a renderle la giornata più piacevole.
Zahra era una donna molto forte. Lei e suo padre si erano lasciati ormai da un pezzo ma questo non l'aveva mai abbattuta. Era una donna di gran successo, ormai, e Fiordalis desiderava diventare come lei un giorno: una grande donna e una grande madre.
Fiordalis, però, non aveva preso molto dalla madre dal punto di vista estetico: non si trattava solo del colore della pelle, che lei aveva preso da suo padre, ma anche di fisico e stile.Alla sua età, Fiordalis vestiva ancora come un adolescente, cosa che l'aveva sempre resa un obiettivo facile tra i suoi colleghi e che non le permetteva di trovare la persona giusta, aveva capelli castano scuro ricci che teneva con un caschetto a scalare e un ciuffo sempre davanti agli occhi azzurri.
Tasha, la sorella minore, invece assomigliava molto alla madre in fisico, aspetto e portamento, com'era ovvio data la sua fase adolescenziale amava la moda che andava tra i suoi coetanei. Fiordalis era sempre stata, invece, un'anticonformista, forse era questo che rendeva la sua vita sociale un disastro.
Poteva dire però di avere una splendida famiglia: avevano una casa molto lussuosa, immersa nel verde, sia all'esterno che all'interno, andava molto d'accordo con sua madre e nonostante litigasse molto con sua sorella le voleva un bene dell'anima.
«Spremuta d'arancia, tesoro?»
«Sì, grazie mamma.»
Sua sorella, mentre sorseggiava il proprio succo, la guardò con un lieve sogghigno e un sopracciglio alzato: «Intendi andare a lavoro così»
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Per Diem
FanfictionFiordalis odia i cambiamenti. Da quando è stata costretta a lasciare il suo lavoro, però, si è dovuta mettere alla ricerca di un altro ed è stata infine assunta alla Devenmentiel. Si tratta solo di trovare un lavoro stabile, non c'è spazio stavolta...