III

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"Di nuovo, benvenuta alla Devenementiel, Fiordalis."
"Sono sicuro che non avrai problemi a trovare il tuo posto tra noi e a stupirci!"

Conservava quel messaggio da almeno una settimana, ormai. Erano sette giorni che lavorava alle Devenementiel e si trovava molto bene: la sua sedia era arrivata, aveva iniziato a personalizzare la sua scrivania con vari oggetti: un portapenne in bambù intrecciato in cui aveva messo la propria collezione personale di penne e cancelleria, una piantina di cactus portata da casa a cui teneva molto, una cornice con dentro una foto di lei, sua madre, sua sorella e Taki con uno dei costumi di zio Archibald.

Brune ed Elenda si erano subito avvicinate ad osservare la foto.

«Cioè, avete un'oca come animale da compagnia?»

«Elenda, non essere scortese! Scusala, Fior. È solo che si tratta di una cosa molto particolare.»

«Tranquilla, Brune, non siete le prime a reagire così.»

«Non fraintendere, è davvero carina! E quel costume?»

«Mio zio ama comprare vestiti a Taki. Per questo Taki lo adora tanto.»

«E a te che genere di vestiti piacciono?»

Fiordalis ci aveva pensato un attimo: «Amo essere comoda ma allo stesso tempo ci tengo, quando esco, ad essere elegante. Preferisco i pantaloni agli abiti, al massimo metto una minigonna, mi piacciono molto le camicie.»

«Capisco, un connubio tra eleganza e comodità.»

«Esatto, Brune.»

Aveva imparato a conoscere tutti i membri dell'azienda e i loro ruoli, anche se ancora non aveva trovato il proprio.

Il sabato mattina della settimana del suo arrivo, giornata in cui non si lavorava, si era svegliata con un messaggio di Devon che la invitava ad andare con lui e Roy, il lunedì successivo, ad incontrare un cliente che avrebbe potuto firmare con loro un contratto importante.

"Volentieri. A che ora e dove?"
"Alle 10:00 del mattino, ti mando l'indirizzo, non è molto lontano dalla nostra sede."

Era contenta che Devon avesse pensato ad invitare lei, era stato molto carino, forse sperava così di capire quale potesse essere il ruolo più adatto a lei.

Decise di andare, quindi, al centro commerciale per fare un po' di shopping per l'occasione. Ne avrebbe approfittato anche per dare un'occhiata a dei mobili per la sua camera, era da un po' che voleva rinnovarla.

Si cambiò e uscì, non prima di aver scritto un messaggio alla sorella:

"Ti va di venire al CC con me, oggi?"
"Chi sei tu? Che fine hai fatto di mia sorella?"
"Ah ha, spiritosa! Allora, sì o no?"
"Ci vediamo lì tra un ora."
"Ricevuto!"

Attese la sorella per circa dieci minuti, finché non la vide arrivare, come sempre intenta a messaggiare al cellulare e con le cuffie sulla testa, mentre masticava una gomma.

«Allora? Come mai quest'idea di passare un sabato a fare shopping, devi fare colpo su qualcuno in ufficio?»

«Non proprio. Dobbiamo vedere un cliente importante lunedì, volevo fare bella figura.»

«Primo incarico importante?»

«Sì.»

«Qualcosa di provocante per guadagnarti le grazie di questo cliente?»

Fiordalis avvampò: «Santo Cielo, no! Deve essere qualcosa di professionale!»

Vide il cervello della sorella in lavorazione: «Molto bene, andiamo.»

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 22 ⏰

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