Prima di iniziare a parlare aveva chiesto un minuto per calmarsi, uscendo dallo studio di Koenma. Inutile dire che Hiei lo seguì.
"Ehi..." disse.
"Ehi..." rispose Kurama accasciato sul pavimento, guardandolo distrutto "Grazie per prima, non c'è l'avrei fatta a trasformarmi..."
Hiei sorrise debolmente: "Figurati. L'importante è che tu stia bene, anche se non direi proprio"
Kurama sospirò pesantemente: "Non ero psicologicamente pronto a mostrarmi alla mamma, tutto qui..."
Dato che sapeva quanto desse fastidio al suo ragazzo usare il jagan su di lui, Hiei evitò di frugargli in testa, ma era davvero dispiaciuto di non poter comportarsi in modo affettuoso in pubblico per aiutarlo...
"Se..." iniziò "...se ti fa piacere posso dormire con te stanotte... magari aggiro Kuwabara..."
Il rosso alzò lo sguardo e gli sorrise: "Sì, grazie. Ma ora..."
"Ma ora...?"
Ridacchiò: "...ti posso chiedere un abbraccio?"
Lo guardò con i suoi occhi verde smeraldo irresistibili e Hiei non se lo fece dire due volte. Si avvicinò, lo tirò in piedi e lo abbracciò forte.
"Ti prometto che andrà tutto bene..."
Kurama voleva piangere: "Ti amo..." sussurrò.
"Anche io..."Koenma aveva abbassato lo schermo e mostrava una cartina: "Questo è l'area in cui abbiamo individuato il demone. Cosa consigli?"
Kurama entrò a testa alta nella stanza e si mise a osservare la cartina con occhio esperto: "C'è qualche tipo di abitazione?"
"Sì" la cartina ai ingrandì in una certa zona e mostrò una villa dall'alto.
"Se è debole deve per forza avere un rifugio a cui affidarsi, meglio se grande, sembrerà un labirinto... è possibile avere una pianta della villa?"
Kurama parlò sicuro di sé e ad alta voce, sotto gli occhi stupiti di tutti (soprattutto di Shiori), lo sguardo del suo ragazzo e quello di Shizuru, che non si toglieva il sorrisetto sghembo dal volto da quando il rosso era ritornato in stanza.
Quando apparve la pianta della casa lui osservò tutti i piani con estrema attenzione, in particolare nelle vie di fuga e nel seminterrato.
Dietro di lui Kuwabara e Yosuke avevano iniziato a bisticciare su chi avrebbe fatto cosa, urlando sopra la spiegazione di Kurama.
Stavano quasi per arrivare alle mani quando qualcosa bloccò a mezz'aria il braccio di Yosuke: la frusta del rosso lo aveva raggiunto in un istante, senza che lui cambiasse posizione.
Shiori era sul punto di svenire...
"Voi due dovreste prestare attenzione... probabilmente ci piazzeremo ognuno su in piano diverso e voi avrete la possibilità di fare tutto quello che volete sul vostro... ovviamente io mi becco la cantina, più è umido l'ambiente meglio è"
La frusta iniziò a tornare il fiore rosso che era e Kurama se la rimise tra i capelli del medesimo colore, mente Yusuke si massaggiava il polso, imprecando sottovoce per il fastidio delle spine.
Andò avanti altri venti minuti a spiegare delle tattiche, fino a che concluse dicendo di continuare la mattina dopo.
Koenma concordò, ma dovette spiegare ai genitori che Kurama era una sorta di prodigio vivente e che erano normale sentirlo parlare in quel modo...Quando vennero mostrate le stanze si dovettero dividere: Yoiko, Shizuru e Yukina in una, Kuwabara e Yosuke in un'altra, la madre di Yosuke e i genitori di Keiko in un'altra, Shiori e Marcus nella penultima e Kurama con Hiei, sotto richiesta del rosso.
Prima di entrare però venne chiamato da Shizuru.
"Dimmi"
Shizuru si guardò attorno come se avesse paura di essere spiata: "Voglio solo dirti che non c'è bisogno di essere nervosi... oggi sembri devastato..."
Kurama sospirò: "Non me lo dire..."
Ridacchiò: "Inoltre ti stimo tanto, so poco inglese, mentre tu comunichi con Marcus neanche fosse la cosa più naturale al mondo e riesci a tenere il sangue freddo in qualsiasi momento..."
Il rosso la guardò: "Actually, I think you're good in this too"
"Well, I don't think so... But I want to ask you for a things about Hiei and you..."
"What?"
Shizuru si guardò di nuovo attorno e poi lo fissò negli occhi: "Who is top?"
Il pensiero di suicidarsi con la rosa fu preso molto in considerazione da Kurama, che era più rosso che mai: "W- why d- do you want to know t- this?"
Non lo sapeva neanche lui come avesse fatto a parlare in inglese in quella situazione.
Shizuro fece spallucce.
"Chi devo ammazzare?"
Si girarono entrambi e videro Hiei con la spada in mano.
"NESSUNO, NESSUNO!" disse Kurama agitando le mani "Uh... b- buonanotte!"
Prese il suo ragazzo per un braccio e si fiondò nella stanza, affondando la faccia nel cuscino, sbattendo i piedi sul materasso.
'Quella è la discendente delle streghe che non sono state bruciate secoli fa...' pensò tremando leggermente 'altro che demoni, quella fa paura...'
Hiei non si trattenne dal ridere: "Dio, mi sembri una ragazzina delle medie!"
Kurama piagnucolò: "Perché vi prendete tutti gioco di me?!"
Il più basso sospirò e si sedette sul letto; si abbassò e diede un bacio sulla guancia al sua ragazzo: "Perché sei carinissimo quando sei imbarazzo..."
Kurama sbuffò.
Hiei si sedette ai bordi del letto e gli passò una mano sulla schiena: "Dico davvero..."
Accarezzò la scheda del rosso per poi scendere sul braccio, intento ad arrivare alla mano, ma si dovette fermare prima del gomito, perché sentì un lieve sussulto.
"...?"
"Oh, niente niente... sta tranquillo" si affrettò a dire il ragazzo steso, girando il viso verso il suo fidanzato.
Si tirò seduto e alzò la manica della maglia per mostrare un segno proprio sopra il gomito: era quasi viola ed aveva la forma di una mano.
"...chi è stato..." sussurrò Hiei troppo piano.
"Come?" chiese Kurama non avendolo sentito.
"VOGLIO SAPERE CHI È STATO!" quasi urlò.
"Hiei, anche io sono un demone, posso pensarci da solo..." provò a dire il rosso.
"Kurama..." riprovò Hiei dopo aver abbassato il tono di voce "...voglio che mi dici cosa è successo..." Kurama sembrava dubbioso.
"Ti prego... sai bene che non tollero che ti facciano del male" adesso il rosso aveva distolto lo sguardo. Hiei lo prese tra le mani e lo costrinse a guardarlo, nonostante i suoi occhi cercavano in tutti i modi di evitare lo sguardo del suo ragazzo.
"Kurama..." ora il suo tono era quasi implorante. Non ricevendo risposta si alzo sospirando pesantemente.
"Tu non scattare, okay...?"
A quelle semplici parole, Hiei si girò di colpo: "Certo!" rispose senza neanche pensarci: ovviamente sarebbe andato a seppellire vivo chiunque fosse stato.
Kurama inspirò a fondo: "Al bar, prima che tu arrivassi.. c'era un ragazzo arrivato con Kaito, in breve a farmi questo..." sembrò sforzarsi di trovare le parole adatte "... è stato un potenziale problema"
Sobbalzarono entrambi quando qualcuno bussò alla porta, o per meglio dire afferrarono le armi per riflesso.
In un attimo Hiei fu davanti alla porta con ancora la mano stretta alla spada; molto lentamente aprì la porta e vi fece capolino Shiori.
"Mamma!?" esclamò Kurama. La donna annuì lievemente: "Possiamo parlare?"Lasciando Hiei da solo nella stanza, madre e figlio si erano incamminati per i corridoi senza avere una meta precisa, in assoluto silenzio; il che era solo un prolungamento della tortura per il rosso.
"Dunque..." disse la donna fermandosi improvvisamente e voltandosi verso quello che considerava suo figlio, anche se ora con meno sicurezza. Kurama deglutì.
"Tu sei un demone..." iniziò.
"S- sì, sì lo sono, anche se non vengo più considerato come tale..."
"Come mai?"
"I demoni mi considerano un traditore per avere una madre umana" disse. Shiori lo guardò in silenzio.
"Quindi io ho dato alla luce un demone..." proseguì.
"Oh, no. questo non è del tutto esatto" disse Kurama "quando mi sono reincarnato dopo essere fuggito dal mondo dei demoni mi sono, più che altro, fuso con Shuichi: io sono il risultato di due personalità messe assieme..."
Shiori sembrava sforzarsi di capire: "Quindi questo non è neanche il tuo vero aspetto, gius-?"
"NO!" disse a voce alta il rosso, intuendo già la domanda "non... per favore, NON mi chiedere di farti vedere il mio vero aspetto; spero vivamente che non succeda mai..."
Il cuore gli batteva all'impazzata e il fatto che Hiei non fosse lì a tenergli la mano lo agitò ancora di più.
Kurama respirò profondamente: "Scusa se velocizzo, ma non me la sentivo ancora di parlare con te di questo argomento. Non intendevo tenertelo nascosto per sempre, solo per un altro po'..."
Riprese fiato con Shiori che lo guardava in silenzio senza accennare altre espressioni: "Avrei... avrei voluto parlare di altro con te, solo per un pochino di più, volevo solo che..."
Le parole gli morirono in gola.
"... che mi trattassi ancora un po' come se fossi davvero tuo figlio..."
Si lasciò sfuggire un sorrisetto amaro prima che le lacrime iniziassero a percorrere incessantemente le sue guance rosee. Bene: aveva ufficialmente mandato all'altro mondo tutti gli anni di amore materno che aveva vissuto dando voce alla sua paura più nascosta, fantastico.
Dopo qualche minuto in cui tentò di asciugarsi le lacrime facendone solo uscire delle nuove, si sentì abbracciare da qualcuno più alto di lui (per una volta).
Alzò quel poco che bastava lo sguardo per veder gli occhi umidi di sua madre mentre lo abbracciava: "Tu sarai sempre mio figlio, sempre; anche io volevo parlare ancora di tante cose con te... e, ti dirò: sono ancora intenzionata a farlo!"
Piuttosto che spendere parole inutili si lasciarono sfuggire ancora qualche lacrima in quel loro abbraccio che nessuno dei due aveva il coraggio di rompere.-skip time-
Mentre tornavano verso le loro stanze... anzi no: mentre cercavano di ricordare dove diavolo fossero le loro stanze in quel dannatissimo labirinto di edificio, continuarono a chiaccherare del più e del meno, di tutto quello che gli passava per la testa, di tutto quello che non si erano detti in quegli anni.
"Ahah ahahaha, va bene mi hai convinto, hai ragione tu!" rise Shiori.
"Ovvio che ho ragione!" rispose il rosso con un linguaccia. Poi vide il viso di sua madre tingersi di preoccupazione: "Mamma, che succede? Tutto bene?"
Shiori si risvegliò dai suoi pensieri e fece un sorriso tirato: "Nulla, è solo che... è da prima che continui a grattarti il braccio, stai bene?"
Kurama si guardò il braccio destro dove, all'altezza del gomito, si grattava con l'altra mano. La staccò subito: "Wha! Non me ne ero accorto!" esclamò.
"Vuoi che guardi cosa è successo?" chiese sua madre.
Il rosso scosse la testa: "No no! Mi faccio aiutare da Hiei..." in quel momento si rese conto di ever parlato di qualsiasi cosa tranne di lui: era un buon momento?
Sinceramente era quasi più spaventato a rivelare a sua madre che aveva un fidanzato rispetto a rivelarle che era un demone...
"Bene, allora io mi fermo qui! Buonanotte, amore" disse baciandolo sulla fronte.
Anche dopo aver visto sua madre sparire dietro la porta della sua stanza, Kurama rimase lì a fissare il punto in cui lei era un secondo prima.
Con la faccia mezza ebete, entrò in stanza dove lo aspettava Hiei sdraiato sul suo letto: "Allora?" chiese solamente.
Kurama si buttò sul letto di fianco a lui: "Le ho detto tutto tranne quello che dovevo..." mugugnò cercando conforto, allungando la mano verso quella del suo ragazzo.
Hiei rise nel vederlo crollare dal sonno appena incrociò la mano con la sua: "Buonanotte, mia volpe..."
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SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI
FanfictionATTENZIONE ⚠️ fanfiction yaoi Sì, questo significa che un ragazzo ha una relazione con un altro ragazzo. È la mia prima fanfiction, quindi vi chiedo pietà; in oltre non vi saranno scene Smut. Cercherò di pubblicare le parti più rapidamente possibile...