ragazzo o fidanzato?

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Avevano deciso che restare a non fare niente era troppo noiso, quindi decretando che era ora di mangiare.
Marcus stava disegnando sul tavolo, mentre Kurama stava cucinando pasta sotto richiesta del bambino.
La stava scolando quando Hiei apparve vicino ai fornelli, dietro al rosso.
Kurama sobbalzò e rischiò di far cadere pentola.
"Puoi evitare di farmi morire d'infarto ogni volta che salti fuori?" chiese con un tono leggermente scocciato.
Hiei guardò il bambino al tavolo e si lasciò sfuggire una risatina: "Ti volevo chiedere quanto avevi parlato di noi al moccioso..."
"Se con 'moccioso' intendi Marcus, gli ho solo detto che sei il mio amante, nient'altro"
Hiei guardò Kurama e poi tornò a guardare il bambino: "Sai che cosa ne pensa riguardo al noi?"
Kurama sospirò, ma poi sorrise: "Sì, mi ha detto che è contento di questo e pensa che sia una cosa bellissima..."
Hiei tornò a guardarlo incredulo: "Lo stai trasformando in omosessuale?"
Kurama lo guardò con la medesima espressione e si mise a ridere di gusto: "Ma che dici?! Manco sa cosa succede in una relazione, ha appena otto anni!"
Hiei si mise a ridere di nuovo.
Poi si fermò a guardarlo ridere, il suo amante.
Kurama si fermò nel notare che Hiei lo stava guardando.
"Uh? Hiei? Tutto ben-"
Non finì la frase che quest'ultimo lo attirò a sé per un bacio, facendo un passo avanti.
Lo prese per la vita e lo tirò più vicino a lui.
Kurama spostò le mani dalle spalle, al collo, ai capelli.
Ormai era quasi contro il muro e si era dimenticato di tutto: voleva solo rimanere così...
Nessuno dei due riusciva più a staccarsi dall'altro e nessuno dei due voleva farlo...
Purtroppo per loro, però, non sentirono neanche Marcus, perché se ne erano dimenticati.
"Ehi, Shuichi! How long does it tak-" si interruppe nel vedere il suo babysitter in quella situazione. Avvampò improvvisamente e si mise le mani sugli occhi, dando la schiena ai due: "I'm sorry, I'm sorry! I'm so sorry! Please forgive me..."
Hiei lasciò andare Kurama e si voltò, probabilmente per non arrossire, mentre Kurama lo fece spudoratamente e si avvicinò al bambino: "No, no! I am so sorry... I forgot that you were still here: forgive me..."

Fare da badante era più difficile di quanto si potesse immaginare, soprattutto quando c'era l'amante in casa...

Per fortuna Marcus non sembrava essere stato traumatizzato e dopo aver mangiato si addormentò in poco tempo. Kurama lo mise a dormire sul divano con una coperta leggera e qualche cuscino.
Dopo questo andò a stendersi sul suo letto per provare a riposare, ma bussarono alla sua porta.
"Marcus?" chiese aprendo gli occhi.
Con suo immenso stupore fece capolino Hiei.
"Che... tu...tu- hai bussato?" chiese il rosso guardandolo storto.
Hiei alzò le spalle: "Mi hai detto tu di non farti spaventare..."
Kurama sorrise e si rimise steso sul letto: "Sappi che non sono in vena di giocare adesso, se è questo che volevi..."
Si sentì chiaramente Hiei ridacchiare: "No, volevo parlare..."
Kurama gli fece segno di sedersi sul letto e il più basso seguì le sue istruzioni.
"Ho pensato a ciò di cui parlavamo stamattina... e ho pensato che magari mi faccio troppi problemi..."
Kurama spalancò gli occhi e lo guardò da steso.
"Continuando a nascondere le cose si finisce male prima o poi, basta pensare al casino che ho fatto per dichiarare la mia identità a mia sorella..." disse con un velo di sconforto che gli oscurò il volto "però vale la pena tentare, a partire da tua madre-"
Un secondo dopo Hiei venne avvolto dalle braccia di Kurama incredibilmente sorridente: "Grazie, graziegraziegrazie!"
Hiei sorrise felice di aver fatto qualcosa di buono per il suo amante.
O forse avrebbe dovuto dire 'il suo ragazzo'.
Non passarono neanche venti secondi che il rosso gli iniziò a piantare un paio di baci sul collo.
Il respiro di Hiei si fece irregolare, dato che non se lo aspettava: "Ma non eri stanco morto un secondo fa?"
Kurama si fermò improvvisamente: "Pensavo che ti piacesse, soprattutto perché è raro che cominci per primo di mia iniziativa..."
Hiei lo riconosceva quel sorriso, in sorriso di sfida, uno di quelli a cui dici di no e poi te ne penti amaramente...
"Ti ho chiesto se eri stanco, non di fermarti, volpe..."

-skip time-
Si dovettero fermare perché Marcus bussò alla camera del suo badante, dato che la porta era chiusa a chiave.
"Shuichi can I come in?"
Hiei e Kurama si misero seduti sul letto ancora uno sopra l'altro, senza magliette e con i capelli scompigliati.
"Can- can you wait a minute Marcus?" disse Kurama provando ad alzarsi dal letto invano, dato che Hiei lo teneva da dietro.
"Are you okay?" domandò Marcus da dietro la porta.
Kurama esitò, anche perché Hiei continuava a tenere e muovere leggermente le mani sul petto snello.
"Yeah, it's everything okay, just..." il suo respiro era tornato irregolare "...wait me in leving room..." disse pregando che la sua voce avesse un tono decente.
Poté udire i pasi di Marcus che scendevano le scale e finalmente Kurama buttò fuori il fiato che non si era accorto di tenere. Poi si girò verso Hiei, che non lo aveva ancora mollato e che sorrideva maliziosamente.
"Guarda, ci manca solo che ci trovi conciati così e si suicida per trauma..." disse Kurama guardandolo male.
Hiei sogghignò.
"No! Non c'è da ridere! Perché non mi hai mollato?"
Si mise seduto per arrivare all'altezza del rosso e si avvicinò pericolosamente al suo volto, prendendolo delicatamente per i capelli, non avendo un colletto a cui aggrapparsi: "PERCHÈ TU SEI MIO e non ho intenzione di farmi rovinare i momenti che passo con te per via di un moccioso..."
"La notte esiste per un motivo, Hiei..." rispose sfacciatamente Kurama cercando di non sembrare imbarazzo.
Fallimento totale.
Hiei lo norò e ridacchiò.
Lo baciò intensamente un'ultima volta e poi si staccò, anche se in realtà fu perché Kurama (che ormai era rosso in volto) lo spinse via gioiosamente: "Okay, sei libero"
Kurama si passò le dita sulle labbra guardando il pavimento e poi sospirò senza abbandonare il suo sorriso: "Sei veramente... incorreggibile..."

Quando scese sentì Marcus parlare con qualcuno: "Marcus? Are you alone?"
Marcus saltò fuori con il telefono di casa all'orecchio mentre diceva: "Yeah, yeah, wait a second"
Si avvicinò a passo svelto a Kurama: "Your mum" disse.
Lui prese il telefono e rispose: "Oh, ciao? Come è andata? Tutto risolto?"
Shiori sospirò dall'altro parte del telefono: "Sì, anche se domani torno comunque a lavoro... ho una notizia che lascerò giudicate a te se buona o cattiva" aggiunse poi.
"Ovvero?"
"Bhe... i genitori di Marcus sono stati assunti per un incarico riguardo alla riunione di oggi e conoscono una ragazza che fa da tata a lui alcune mattine, quindi si prenderà cura di lui tutti i giorni mentre loro sono via, però..."
Kurama la sentì esitare e agitarsi: "Dimmi, tranquilla... le notizie strambe sono all'ordine del giorno per me"
Shiori ridacchiò: "...dovranno stare via tutta qusta settimana di vacanza, ma la tata si può occupare quel marmocchio solo di mattina e dato che Marcus diceva che ti trovava simpatico pensavo di fartene occupare a te..."
Kurama si bloccò e scivolò contro il muro: "Intendi anche di notte?" chiese incerto sulla domanda, pensando a Hiei.
Risposta affermativa.
Kurama sapeva utilizzare un tono di voce molto convincente nonostante fosse sconfortato e il viso triste, quindi rispose con tono allegro: "Certo mamma, conta pure su di me!"
Nel farlo scivolò contro il muro fino a terra.
Sapeva già che si sarebbe pentito e sapeva già che Hiei gli avrebbe tenuto il broncio per un po'...

SOTTO GLI OCCHI DI TUTTIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora