Sophia Chwe, una ragazza di diciassette anni vive in Corea del Sud con la sua famiglia adottiva. Lavoro in una piccola caffetteria al centro di Seoul, da poco vive da sola in un piccolo monolocale. Un giorno, come tanti altri, era diretta verso la...
L'indomani Sophia venne svegliata da Lily, che gli disse che la colazione era quasi pronta, e dopo un veloce buongiorno la lasciò sola. Alla ragazza ci vollero dieci minuti buoni per rendersi conto di dove fosse e di cosa fosse successo il giorno precedente e ancora incredula di tutti quegli avvenimenti, si preparò. Indossò un jeans scuro con un top bianco e sopra al top un golfino leggero, visto che non faceva tanto freddo. Scese le scale, stando attenta a non farsele tutte insieme, e quando scese anche l'ultimo scalino, trovò la famiglia Potter intorno al tavolo che stavano iniziando a mangiare ciò che Lily aveva preparato. "Buongiorno, scusate il ritardo" disse e si inchinò prima di prendere posto. "Come mai ogni volta ti inchini?" chiese curioso James "In corea è usanza inchinarsi quando ci si saluta, é una forma di rispetto, e si ringrazia prima di ogni pasto." rispose prendendo una tazza e si versò il latte bollente.
"La tua cultura é molto interessante, tua madre non 'abbiamo mai vista inchinarsi o altre cose." disse Lily taglindogli una fetta di torta. "Mia madre forse non sarà cresciuta in Asia, tendenzialmente chi è asiatico ma non vive in Asia, non é strano che non seguano gli onorifici." rispose ringraziando poco dopo Lily. "James, posso chiederti di mia madre?" chiese poco dopo che stava in silenzio e sentiva parlare i tre. "Era fantastica. Non ci misi molto a fare la sua amicizia, era solare, sempre con la battuta pronta e poi era tenace, il che era una bene visto che Sirius era una testa calda. Siamo diventati migliori amici al mio secondo anno, mentre lei aveva iniziato il primo, finì in Corvonero, una delle quattro case di Hogwarts. Era intelligente, quasi un pelino sotto Lily e Remus." disse James iniziando a raccontargli della madre, e Sophia sorrise durante il racconto.
"Com'é morta?" chiese poco dopo sperando di non aver messo in difficoltà l'uomo, che era visibilmente triste "Dopo il suo settimo anno, Sirius le chiese la mano, lei accettò subito, d'altronde stavano insieme da tre anni, si amavano e in tempo di guerra tendevi a tenerti vicino quelle poche persone che agivano ancora per il bene. Il matrimonio si ebbe prima del mio, ricordo che quella mattina Sirius non finiva di agitarsi, pensava che tua madre meritava di meglio, sai tutte quelle paranoie mentali che si fanno prima di un grande passo. Mentre tua madre, oh tua madre era radiante, non un briciolo di paranoia, e così si sposarono. Pochi mesi dopo, ci fu la famosa profezia, che rendeva Harry e te due probabili target di Voldemort. Quando nascesti, fu difficile per i tuoi genitori darti via, ma una coppia di magonò, maghi ma senza poteri magici, amici di tua madre, si offrirono di crescerti nel mondo babbano, lontano dalla guerra. Così fosti adottata." iniziò a raccontare l'uomo facendo delle pause, Sophia gli era grata che nonostante soffrisse, le stesse raccontando tutto.
"Quando tu andasti via, entrambi i tuoi genitori avevano un motivo in più per sconfiggere il mostro, ma purtroppo un traditore ci tradì e mentre Voldemort veniva a casa nostra per uccidere Harry, alcuni dei suoi seguaci più temibili, dopo aver fatto visita ad altri nostri amici, sono andati a Grimmauld Place, dove Sirius viveva con tua madre, lui non c'era, era venuto da noi per capire cosa stesse succedendo, ed essendo sola e senza bacchetta a portata di mano, non ci misero molto ad ucciderla." continuò e Sophia non poté fare a meno di lasciare che le lacrime uscivano lente e silenziose sulle sue guance. "Sirius fu accusato ingiustamente, e non poté nemmeno seppellire la moglie. Ma fortunatamente noi siamo sopravvissuti e ci siamo presi cura di lei e del funerale. Era una grande strega tua madre, ed una grande e fedele amica." finì il racconto e solo allora si accorse che Harry la stava abbracciando. Sapeva che non sarebbe stato facile affrontare quella verità, ma non si era preparata per bene, e si chiese se veramente una persona potesse prepararsi a quelle parole.
Poco dopo Harry la lasciò dolcemente e gli passò un fazzoletto. "Grazie per avermi raccontato la sua storia...so che é stato difficile per te" disse una volta che aveva preso di nuovo le emozioni sotto controllo. "Tu più di tutti meriti di conoscere tua madre, non ringraziare. Altre cose, te le dirà Sirius, quando vi incontrerete" rispose sorridendole paterno. Sophia annuì e finì la colazione, per l'incontro con il padre si sarebbe preparata, in quella situazione lo doveva fare, per la sua salute mentale e per non impazzire. "Ti va di fare un bagno in piscina?" chiese Harry scuotendola appena "Perché no, ma no ho un costume" disse la ragazza aiutando Lily a sparecchiare "Non preoccuparti, nel tuo armadio ne troverai diversi" disse la donna ringraziandola subito dopo. Così Sophia andò a cambiarsi, indossò il costume e dovette ammettere che le stava divinamente.
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Mise su di esso una copri costume e scese di nuovo le scale, ma sta volta si diresse verso il giardino, e quando uscì vide la piscina, non era ne grande ne piccola, era adatta per ospitare dieci persone. Notò che Harry fosse già in acqua e si affrettò a raggiungerlo. Si tolse il copricostume e si tuffò in acqua, schizzando Harry che appena riemerse la schizzò a sua volta scherzosamente, ed i due iniziarono una lotta di schizzi e tuffi. Una volta che si calmarono, Lily andò dai due "Ragazzi, noi andiamo al castello, Dumbledore vuole vederci. Torneremo per pranzo" disse e si assicurò che facessero i bravi, poi andarono via. Sophia, uscì dall'acqua e si mise seduta sul bordo piscina. "Sai, forse potrei abituarmi a tutto questo, intendo stare qui, in un mondo che non sapevo esistesse, ne che ne facevo parte. Ce tanta bella gente, e poi non é frenetica come stare in città." disse al corvino che si era seduto accanto "Sono contento che ti piaccia qui, sai non lo dicono ma tutti sperano che tu voglia restare qui, soprattutto la mamma." disse Harry guardando la ragazza, e dovette ammettere che era proprio bella.
Era diversa dalle altre ragazze, saranno gli occhi a mandorla, il suo comportamento, ma qualcosa in Sophia, attirava Harry. "Beh, se mi trovo a mio agio, ed i miei genitori ne sono a conoscenza, potrei davvero restare" disse sorridendo al corvino. Aveva notato il suo sguardo, aveva capito che in qualche modo il corvino fosse attratto da lei, e la ragazza non poté che esserne felice. Sophia era un tantino vanitosa, gli piaceva quando qualcuno la guardava per la sua bellezza, che aveva e che non negava. E' sempre stata sicura della sua persona e della sua bellezza, ma non era mai eccessiva quello no. "Harry" i due solbazzarono quando sentirono una voce alle loro spalle, e quando si voltarono, Sophia notò che si trattava di Ginny, e dietro di lei c'erano anche i fratelli. Harry si affrettò ad uscire dall'acqua e andare dalla rossa, che non era molto contenta, e le lanciava sguardi di fuoco.
Ma Sophia salutò solamente e tornò a dargli le spalle, chiuse gli occhi e lasciò che i raggi del sole battessero sul suo viso e sul suo corpo. Pochi secondi dopo sentì delle urla provenire dall'interno, erano Harry e Ginny che stavano litigando, con l'aggiunta di Ron che prendeva le parti della sorella. Il motivo? La vicinanza di Harry a Sophia. "Ginny, devi calmarti." sentì dire dal corvino e sentì la risposta della rossa "Calmarmi? Harry stavate vicini vicini, in costume da bagno, cosa dovrei pensare?" urlò e lì Sophia si alterò. Si mise in piedi ed entrò nel soggiorno "Forse potresti pensare che stavamo facendo un bagno e ci siamo intrattenuti a parlare?" disse guardando severa la ragazza "Non ti intromettere, non sono cose che ti interessano" disse la rossa rivolgendosi a lei "Beh si sta parlando di me, quindi c'entro eccome. E per favore, se sei insicura di te stessa e del tuo rapporto con Harry, lavora su queste due cose, invece di infuriarti con chi non ha colpe." rispose e dopo averla guardata con sufficienza, tornò in giardino dove si stese sulla sdraio lì presente.
Alla fine, Ginny andò via infuriata e costrinse anche i fratelli a seguirla, così rimasero di nuovo soli. Harry la raggiunse e si sedette sulla sdraio accanto. Sophia notò che era scosso e triste. "Harry, ne vuoi parlare?" chiese dolcemente accarezzandogli la spalla, il corvino annuì.