Capitolo tre. Tears.

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Buonasera!
Capitolo un po' triste, ma finalmente vediamo il papà!
E poi si addice al tempo di questa fredda e piovosa domenica!
Ci ho messo dei secoli ad aggiornare, ma la scuola chiamava :/

Ps: ho cambiato la copertina della storia, credo sia più adatta...spero vi piaccia, io personalmente amo cercare le foto per i capitoli 😊

Bene, vi lascio alla lettura❤️

Anche il resto della giornata scorse lento e tranquillo, finché dal seminterrato non giunse un lamento.
Il ragazzo si precipitò giù dalle scale e raggiunse velocemente il salotto.

L'esile figura accovacciata sul divano sollevò leggermente il capo, dando a vedere le guance rigate e il viso arrossato per il pianto.
Dagli occhi continuavano a fuoriuscire lacrime e la bocca era serrata, a trattenere quelle che sarebbero volute essere urla di disperazione.

Per un attimo fugace il suo sguardo vagò sul figlio, smarrito e rassegnato, per poi ritornare a fissare il vuoto.
Le dita stringevano le ginocchia fino a conficcare le unghie nella carne, e il corpo tremava, colto da spasmi improvvisi.
Si sedette di fianco a lui e si portò le sue mani in grembo.
«Papà?» lo chiamò, «Papà,guardami!».
A questo punto l'uomo alzò la testa quel poco che bastava per permettere al giovane di vedergli gli occhi, colmi di lacrime e di risentimento: «Non chiamarmi papà» sussurrò, tremando e respirando affannosamente.
«Papà,ascoltam-» cercò di dire lui, ma la voce roca del padre lo interruppe:
«Ti ho detto di non chiamarmi papà!
Io non sono tuo padre, sono un mostro!» urlò, alzandosi in piedi.
«È tutta colpa mia!
Se non...» venne interrotto dai sui stessi spasmi, mentre le lacrime scendevano veloci sino al mento, e da qui precipitavano sul cuscino « se non fosse stato per me, lei sarebbe ancora qui!» disse, sputando fuori le parole come se fossero veleno, dopo di che crollò sul tappeto.
Alec si avvicinò a lui e lo strinse in un abbraccio sincero, ma imbarazzato, cercando di tranquillizzarlo.
Le lacrime scivolavano sulle magre spalle del ragazzo, così come le sue parole, e lui lasciò che desse sfogo al suo malessere.
Rimasero in questa posizione per una ventina di minuti, quando l'uomo si staccò e, accennando un sorriso, aprì la bocca come se stesse per aggiungere qualcosa, ma finì per richiuderla e si girò.
Il rumore dei suoi passi leggeri e dello scricchiolare del parquet attraversarono la soglia del bagno, dove venne sostituito dallo scrosciare della doccia.

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