Cazzo, sono arrivati!
Faccio di corsa le scale e scendo in cucina, non vedo nessuno.
Viene mia madre ad abbracciarmi da dietro.
«Ciao mamma...»
«Ciao amore della mamma, come va?»
«Bene, grazie mamma. Ma gli altri?»
Appena pronuncio queste parole vedo due sagome apparire da dietro alla porta.
Alte, imponenti, poco delicate, mi mettono quasi timore.
Sono due ragazzi.
Due gemelli, identici.
Li osservo: capelli scuri, ricci, occhi verdi. Alti, molto alti, anche più di papà.
Attraenti, _molto_ _attraenti_ .
Quasi incantata, dopo qualche secondo, riesco a distogliere lo sguardo da loro.
«Ciao» mi dicono in coro con una accento molto marcato.
«Ciao» rispondo, d'un tratto vedo la me estroversa volare via.
_Cosa succede?_
Si presentano, si chiamano Ryan e Dylan. Dopo averli osservati per un attimo noto che non sono esattamente identici Ryan, infatti, ha un neo proprio sotto il mento, verso la mandibola.
«Io mi chiamo Alyssa» mi presento.
Dylan farfuglia qualcosa e a Rayan si scurisce lo sguardo.
Arriva papà in cucina con l'ultima borsa, la posa a terra e mi dà un bacio sulla fronte.
Poi mi dice di fare vedere ai ragazzi la casa.
Merda se sono belli!
Stupendi...
«Venite!» esclamo prendendo una delle loro valigie e dirigendomi verso le scale.
Per fortuna vedo ritornare la mi logorroica che non sa quando smettere di parlare!
Sarebbe stata una tragedia sennò...
Mi sbilancio un attimo per il peso della borsa, ma continuo tranquillamente per la scalinata.
Ryan si avvicina e in maniera brusca ma delicata e mi sfila la valigia dalle mani per poi superarmi e arrivare alla cima delle scale.
Dylan lo segue sghignazzando.
Io rimango mezza sconvolta.
Come dovrei reagire? Decido di fare finta di niente.
Arrivo davanti alla loro stanza e apro la porta per farli entrare.
«Questa è la vostra stanza... Spero vi piaccia. Tra poco vi chiamo per cenare. Sistematevi pure, stasera vi farò vedere il resto della casa, il bagno è la porta appena affianco alla vostra.»
«Ok, grazie mille» risponde Dylan con un accento ancora più marcato di prima.
Ryan si limita a lanciarmi un'occhiata soffocante.
Ma che problema ha?!
Scendo di nuovo in cucina ad aiutare la mamma che cucina.
«Hai già finito di fargli vedere la casa?»
«No, ho pensato di far vedere solo la loro stanza per adesso. Dopo cena farò vedere il resto.»
«Va bene amore. Mi passi il coltello per favore...»
Finiamo di cucinare, fettine di pollo e per contorno bietole, uno dei miei piatti preferiti.
Mamma mi dice di andare a chiamare i ragazzi.
Vado su, busso alla porta e li avviso, faccio per andare via ma Dylan dice:
«Thanks, love»
Vuol dire "grazie, amore" ma non l'ha detto in maniera seducente, anzi. L'ha detto come se fosse il mio migliore amico, secondo me è gay... forse sto dando dei giudizi troppo affrettati però stavolta è vero, andrà d'accordo con Alessandro. Finalmente, così la smette di assillarmi con tutti i tipi che gli piacciono!
Mi seguono giù e ci sediamo a tavola.
Mamma capotavola, io e papà vicini a lei. Dylan affianco a papà mentre... Ryan accanto a me.
I due americani vedendo il piatto si stupiscono quasi e cominciano ad abbuffarsi seguiti da me e papà.
Per tutta la cena conversiamo vivacemente, Dylan è molto più estroverso e aperto ad ogni tipologia di discorso, mentre Ryan è introverso e riservato nonostante ogni tanto stesse provando a parlare un po'.
Pensavo parlassero molto meno italiano, invece lo parlano ad un livello A2-B1 forse B2, ogni tanto formano delle frasi nella maniera sbagliata, però sono comunque molto bravi!
Finita la cena finisco di mostrare la casa: tutte le stanze, il giardino e infine la mia camera.
«Scusate, è un po' disordinata!» sospiro sorridendo.
«Ma che bella vista, e che bella chitarra! Sai suonarla? Puoi insegnarmi?» chiede Dylan.
«Ma certo! Quando vuoi...» rispondo io.
Per la prima volta Ryan si rivolge direttamente a me:
«Posso anch'io?» chiede con un tono chiaro, rigido, sicuro ma titubante in certi aspetti.
«Ovviamente! Mi farebbe molto piacere...» rispondo in maniera solare.
Dylan lo guarda con uno sghignazzo, Ryan fa finta di niente.
Si é fatta una certa ora... li riaccomunano nella loro stanza.
«Allora buonanotte! A domani, dovete svegliarvi presto che andiamo a scuola. Non preoccupatevi, sarete nella mia stessa classe. Tutti i miei amici sono molto simpatici e accoglienti.»
«A che ora?» chiede Dylan.
«Alle 8:00 dobbiamo essere in classe e ci mettiamo 15 minuti a piedi. Regolatevi voi!. Io tendo ad arrivare sempre in ritardo quindi,per favore, se alle 7:30 non sono ancora sveglia venite ad avvisarmi. Grazie!»
«Va bene, Grazie. Buonanotte.» mi dicono in coro.
«Buonanotte.» rispondo dolcemente.
Metto la sveglia e vado a dormire.
Non vedo l'ora sia domani per presentare a tutti i gemelli.
Spero piacciano a tutti così domani usciamo tutti assieme.
_Incrociamo le dita!_
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JELLYFISH...
RomanceUn amore difficile ma non impossibile. Due exchange student vanno in Italia a stare per un anno a casa di una ragazza molto solare e simpatica, Alyssa. I due ragazzi hanno caratteri molto diversi: Dylan estroverso e aperto, mente, Ryan introverso e...