Parte 4 - Un fine settimana estremo

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Quella mattinata di Sabato mi svegliai presto.
Avevo tantissima ansia addosso e non vedevo l'ora di passare questo fine settimana con Sara, ancora ignaro di quello che sarebbe realmente successo.
Presi la macchina e in una ventina di minuti raggiunsi casa sua.
Quando arrivai citofonai al suo appartamento, lei scese e mi accompagnò fin dentro alla sua abitazione.
Una volta entrato mi disse che da quel momento fino a domenica sera io avrei dovuto obbedire a qualsiasi suo ordine altrimenti mi avrebbe punito, acconsentii preoccupato.
Mi ordinò di spogliarmi completamente e di sdraiarmi sul suo letto, lo feci.
Ero sdraiato nudo sul suo letto a fissarla.
La vidi prendere da un cassetto una corda.
Continuai a fissarla senza capire cosa mi volesse fare.
Si avvicinò.
Mi disse di spostare le mani verso l'estremità del letto e me le legò usando quella ruvida corda.
Poi mi legò i piedi all'altra estremità e mi disse che ora ero suo.
Poteva farmi tutto quello che voleva visto che io non avevo nessun modo per opporre resistenza.
Io la supplicavo di non farmi del male.
La vidi spogliarsi e la mia reazione fu di completa eccitazione.
Cominciai a capirci poco.
Mi chiese se mi piaceva guardarla mentre era nuda e io le risposi di si.
Prese una benda e me la mise sopra gli occhi, ora oltre a non avere il controllo del mio corpo non potevo più vederla.
Prese un preservativo e me lo inserì.
Si mise seduta con il mio pene dentro alla sua figa e iniziò a fare dei movimenti con il corpo verso l'alto e il basso in modo ritmico, fin quando io non venni.
Una volta fatto ciò si alzò.
Mi tolse il preservativo, iniziò a darmi dei baci sul pene e poi mi fece un pompino.
In quei momenti io godevo come mai prima.
Una volta finito mi diede un bacio sulle labbra e mi lasciò lì, nudo e legato al letto.
Io non facevo altro che pensare a tutto questo piacere che mi aveva dato e volevo averne nuovamente.
Mi slegò e mi tolse la benda solo per ora di pranzo quando mi fece un piatto di pasta al pomodoro.
Mi costrinse ad andare a tavola ancora nudo poiché non voleva che mi rivestissi, mangiai e dopo ritornammo a letto.
Mi disse di avere sonno ma di non fidarsi nel lasciarmi da solo per casa, quindi mi legò nuovamente al letto e si addormentò con la testa sul mio petto.
Ormai io avevo capito di essere costretto ad essere il suo schiavo, e la cosa seppur molto umiliante, mi piaceva.
Erano le sei quando lei si svegliò, mi aveva detto di avere ancora voglie sessuali, io le dissi che ero disposto a fare tutto per lei.
Mi rimise la benda, si sedette con la figa sopra alla mia faccia, iniziai a leccargliela ed ero molto soddisfatto nel sentirla gemere.
Una volta finito il lavoretto si congratulò con me dicendo che uno schiavo così obbediente non l'avrebbe mai potuto trovare neanche a cercarlo.
Si era fatta ora di cena.
Mi disse di volermi tenere a digiuno poichè non meritavo la cena e mi lasciò lì da solo, nudo, bendato e legato al letto.
Io mi addormentai.
Passai una notte terribile, infatti poiché era inverno ed io ero nudo avevo molto freddo, probabilmente mi sarei ammalato, ma i miei unici pensieri erano su Sara.
Arrivata la mattinata della Domenica mi disse che non aveva più voglie sessuali e che io avevo fatto bene il mio lavoro ma ora me ne sarei dovuto per forza tornare a casa, quindi mi slegò e mi tolse la benda.
Io mi rivestì e me ne andai scontento...

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