Parte 23 - Alessia mi sorprese

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Sentii dei baci sulla mia guancia e per questo motivo mi svegliai di colpo.
Chiesi ad Alessia cosa mi stesse facendo, mi disse che visto che sapeva che stavo malissimo per colpa di Sara, stava solo cercando di essere di conforto per aiutarmi a stare bene anche senza di lei.
In effetti ciò non mi faceva stare affatto male, ma non mi sarei mai aspettato di ricevere dell'affetto da una amica.
Visto che la cosa non mi dispiaceva, non le dissi nulla, curioso di vedere fino a che punto sarebbe arrivata.
Mi abbracciò, eravamo lì sul letto l'uno nelle braccia dell'altra quando lei all'improvviso diventò rossissima, in un primo momento non capivo il perché di ciò, ma dopo capii, il mio pene era in erezione, e lei se ne era accorta.
Cercai di giustificarmi dicendole che mi dispiaceva, ma era qualcosa più forte di me, qualcosa di incontrollabile.
Lei mi disse di stare tranquillo, si fidava delle mie parole, e visto che le avevo raccontato del mio passato con Sara, era sicura avessi gli ormoni sballati.
In effetti quella sera, l'unica cosa che avrei voluto davvero fare era andare a letto con Sara, ma ormai era troppo tardi, non avevo più nessuna possibilità di rivederla.
Tutto ad un tratto Alessia si sdraiò di fianco a me e iniziò a fissarmi.
Le chiesi cosa c'era da fissare, lei mi accarezzò i capelli e mi disse di essere curiosa di sapere nei dettagli le mie esperienze a letto.
Iniziai a parlarle di tutto il mio passato nei minimi dettagli, di quello che facevo, delle perversioni di Sara che ormai stavano diventando anche mie perversioni, infatti, ormai non riuscivo più ad avere quella concezione di amore che gli altri avevano, ormai per me l'amore era diventato solo un rapporto di sottomissione.
Le parlai anche di Paola e di tutto ciò che feci con lei in quella settimana a Djerba.
Dopo avergliene parlato ero rinchiuso tra i miei pensieri, alla fine se non avevo mai rifiutato di avere questi rapporti era perché in fondo ciò era parte del mio carattere.
Non sapevo più cosa pensare, forse sarebbe stato meglio se nei giorni successivi mi fossi chiarito le idee su questo lato di me.
Alessia vide che in quel momento ero tristissimo e per cercare di consolarmi mi diede delle carezze sul viso.
La implorai di smetterla, non volevo provasse pietà nei miei confronti, era qualcosa di umiliante.
Per fortuna dopo poco smise, ma non mi sembrava che stesse molto bene.
Le chiesi se nonostante ciò che le avevo raccontato volesse continuarmi ad avere come amico, e lei mi disse di si, per me questa era una risposta inattesa, Alessia non aveva avuto relazioni molto importanti e quindi, anche per questo, sapevo che per lei sentire parlare di queste cose era fastidioso.
Dopo questa conversazione la avvisai che avrei provato ad addormentarmi, quindi chiusi gli occhi.
Passai una decina di minuti a pensare a Sara, Dio solo sa quanto mi mancava.
Era solo l'inizio, alla fine non era passato molto tempo dall'ultimo volta in cui l'avevo vista, e chissà quanto la avrei desiderata con il passare del tempo.
Mi addormentai, con la speranza di passare un indomani migliore.

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