Episodio 4

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<Allora faremo a turno, io lavoro la mattina e tu potrai suonare, studiare e scrivere le tue poesie il pomeriggio>>

<<Guarda io lavoro su turni, nun so quannó me capita er pomeriggio>>

<<Bhe allora cambia lavoro no? Trovati uno vicino casa dove vai di pomeriggio, il bar qui all'angolo per esempio cerca sempre camerieri>>

<<E secondo te io dovrei fà er cameriere?>>

<<Cosa ti piace fare esattamente?>>

Chiede Simone appoggiandosi con le spalle al muro mettendosi le mani in tasca

<<Boh me piacciono i motori>>

<<I motori? Benissimo allora ho un amica che conosce il titolare dell'officina qui di fronte, si chiama Sbarra é un tipo apposto.. Se ti va posso metterci una buona parola>>

<<Me metti na bona parola pure pe l'amica tua?>>

<<Coglione>>

<<Che sei geloso?>>

<<Non sono geloso di un muro parlante ancora, comunque ci stai o no?>>

<<Ma proprio qui de fronte?>>

<<Di fronte al mio appartamento intendo, nell'altro quartiere>>

<<Seh così vengo a sorpresa e te faccio visita>>

Simone a quell'affermazione perde un battito, inizia ad avere la vista offuscata per cui decide di togliersi gli occhiali e strofinarsi la zona che lo irrita

<<N-non é proprio qui di fronte, nelle vicinanze diciamo>>

<<Ah me illudi così? Ahaha comunque va bene a pomeriggio vado a chiedere, nun scomodà l'amica tua>>

<<Okay>>

<<Senti un po'>>

<<Che c'è ancora?>>

<<Questa amica é davvero n'amica o.. >>

<<Fatte i cazzi tua>>

<<Nun dovresti trattà così na persona che c'ha un metronomo n' casa e che quannó vuole lo può usà contro de te o sai?>>

<<Ahi... si é solo un amica, ho altri gusti
Diciamo pure così>>

<<Ah sei frocio ho capito>>

<<Gay si dice gay e comunque si, qualche problema?>>

<<No, certo che no>>

<<Va bene>>

Simone si sente profondamente offeso dalle sue parole ma non lo dà a vedere

<<Come se chiama?>>

<<Laura>>

<<Bel nome>>

<<Si lo é, ora torno a lavorare a dopo>>

<<Aspetta!>>

<<Dimmi>>

<<No, gnente te lascio fare le cose tua.. Ciao>>

<<Ciao>>

Dopo quel giorno Simone e Manuel non si rivolsero più di tanto la parola tranne per indicare con un '' tocca a me'' quando scattava il turno del prossimo

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