Prologo

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Il Mercoledì Monke fu un giorno fatale per il Regno Dei Funghi.
La causa di ciò è però da trovare nel giorno precedente.

Mentre Kirby aveva cominciato il genocidio contro gli Yoshi e aveva massacrato il temuto King Dedede, la Principessa Peach temeva che presto lo stesso destino sarebbe toccato al suo dominio.
Mario, generale del Regno, noto per la sua superbia, aveva rassicurato la Principessa.
Durante un incontro tra i vertici governativi, Mario prese parola.

"Tranquilla, o Principessa, abbiamo combattuto battaglie più aspre di questa e ne dovremo combattere di più dure.
Che vuol fare quel sessualmente insoddisfatto obeso a tal punto da diventare la personificazione del grasso?  Sentite me, o sodali: Kirby non è capace di sconfiggerci, noi abbiamo una grande potenza.
Non siamo mica come quel perdigiorno di Link (andava menato più forte) o come quelle bestie irrazionali dei Pokémon (spero che saranno i prossimi, prima di noi).
Noi siamo un invincibile esercito composto da soldati con le palle di cemento armato, e io sono sicuro che preferireste morire contro un nemico anziché morire perché ve le romperò a suon di legnate, quelle palle, se deciderete di sottrarvi." Disse.

"Interessante, e cosa proponi?" Chiese l'ammiraglio Toad.

"Il mio piano è invitarlo in occasione del Fox Friday.
Vedete, ci sarà anche Fox e a quel punto la palla sarà facilmente inculabile.
La aspetteremo alle porte delle mura.
Ventimila uomini contro uno sputo." Rispose Mario.

"Fratello, non abbiamo ventimila uomini, né diecimila, né cinquemila, né mille." Si intromise il Generale Luigi, fratello di Mario.

"Confondi gli uomini con la lunghezza picometrica dei tuoi testicoli di carta.
Non a caso ti chiamano Paper Luigi." Rispose Mario.

"Anche se avessimo ventimila soldati, vogliamo mandarli a morire così?
Oltre il fatto che il Regno ha la capienza di una topaia (incapace di contenere così tanti uomini), cosa ci dice che Kirby vorrà intervenire?" Chiese Luigi.

"Non vorrà intervenire la merda ma dobbiamo salvare le popolazioni oppresse. Come possiamo permettere che accada una tragedia simile senza che noi possiamo trarne guad... volevo dire, senza che noi possiamo... sì, insomma, quella roba lì." Rispose Mario.

"Mi rifiuto di seguire questo ragionamento, sono favorevole alla neutralità o la via diplomatica." Disse Luigi.

"Sono favorevole al neutralizzarti." Disse Mario.

"Son stufo di ciò: vai a fare in culo.
Chi vuol seguirlo resti, chi non vuole mi segua." Disse Luigi.

"Siamo una monarchia, il volere popolare conta nulla.
Principessa glielo dica." Così Mario tentò disperatamente di mantenere l'ordine da lui stabilito.

"Che palle, su su, fuori dalle gonadi tutti quanti che devo guardare 'Terra Amara' su Canale 5." Così rispose Peach alla richiesta.

"Ma questa è mongoloide..." Disse Mario.

"Rivendico le mie origini turche, Can Yaman grande uomo. Ora fuori se non volete guardare l'episodio." Con queste parole di Peach terminò l'incontro.

Tutti uscirono dalla sala.
Mario rimase da solo, poiché tutti seguirono Luigi, meditabondo.
Non pensò a quanto disse suo fratello, pensò piuttosto a un'ultima risorsa.
Prese il telefono e telefonò una vecchia conoscenza: un protomedico, matematico, astronomo, forse saggio.
Si trattava del pensionato Donkey Kong.

"Pronto, cosa minchia vuoi a quest'ora?" Chiese Donkey Kong.

"In che senso 'a quest'ora' se è mezzogiorno?" Rispose Mario con una domanda.

"È sempre ora di riposo per un duro lavoratore come me." Rispose Donkey Kong.

"Ora di svegliarti, domani è il Mercoledì Monke e dobbiamo fare una bella attività insieme per l'occasione." Disse Mario.

"L'ultima volta che mi hai invitato mi sono trovato a fumare della noiosissima bamba." Commentò Donkey Kong.

"Ho smesso con quella roba, sono passato alla cicuta in polvere.
Piuttosto, conto sul fatto che tu verrai." Disse Mario.

"Va bene, verrò." Rispose Donkey Kong.

La breve chiamata terminò e Mario godette.

"Ora ve la faccio vedere io la trattativa.
Mentre quegli stronzi passeranno la notte sul telegrafo cercando dolci parole, io sarò glorioso su uno Yoshi d'oro cercando il pagamento del riscatto della famiglia, se ne ha una, di Kirby per liberarlo." Pensò Mario.

Questo fu il principio che portò il Regno Dei Funghi ad essere soggiogato da Kirby.
Dicasi il vero, Kirby non aveva alcuna intenzione di ribaltare l'ordine del Regno siccome sapeva che Mario, grande razzista, massacrava gli Yoshi dall'inizio dei tempi.
Ma la realtà fu ben altra.

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