༺𝐼𝑙 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑠𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒...༻ ⏳
Tre sorelle nate dal Dio della Morte e dalla Dea della Vita. Un regno da salvare. Un unico compito, distruggere il Male.
Per questo erano state addestrate Soraya Johnson, ammaliatrice delle Tenebre, Artemisia John...
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"Non giocare con la farfalla, ti ucciderà"
Mi svegliai confusa e speranzosa che fosse stato tutto un sogno. Aprii gli occhi e mi accorsi di essere all'interno di una cazzo di cella.
Faceva così freddo che, se non fossi stata una delle creature più potenti dell'Universo, sarei già morta congelata.
Abbassai lo sguardo sulle mie mani. Indossavo delle maledette manette. E non manette qualsiasi. Le manette.
Esse erano in grado di prosciugare completamente l'energia vita e, ancor prima, i poteri di qualsiasi creatura normale. Erano state fatte estinguere proprio perché causavano troppo cambiamenti all'interno degli eventi naturali delle cose. Come facevano loro ad averle?
Ovviamente con me non funzionavano, ma riuscivano comunque a indebolirmi.
Ecco perché mi sentivo così stanca. Non ero capace neanche di alzarmi o di spostarmi di un minimo.
Intravedevo una piccola luce provenire da una piccola fessura, dalla quale si intravedevano le Montagne di Kalos. Le Montagne più lontane da tutti i Regni.
Merda.
«Vedo che finalmente vi siete decise a svegliarvi, Vostra Altezza» una voce bassa e roca mi fece realizzare che non era un sogno, era tutto vero. Tutto.
Alzai il volto quanto bastava per vedere lui. La persona che mi aveva tradito due volte. Di cui mi ero fidata due volte.
Il mio cuore iniziò a battere più forte immediatamente, per poi cadere in mille pezzettini. È quello che provavo ogni volta che pensavo a lui.
Indossavo gli stessi vestiti, un top e dei pantaloni aderenti neri, di quando ci eravamo recate a Nyksia. Almeno nessuno mi aveva spogliata.
Eravamo.
Dove si trovavano in quel momento le mie sorelle?
«Quanto tempo sono rimasta incosciente?» chiesi con un filo di voce.
Odiavo sentirmi così impotente, così fragile davanti alle persone. Soprattutto davanti a lui. Quindi mi sforzai di mantenere lo sguardo fisso nel suo.
Per un momento intravidi nei suoi occhi preoccupazione e un flebile sorriso apparve sul suo volto. Entrambi sparirono troppo in fretta per poter capire a cosa si riferissero.
