Sarebbe stato un disastro

45 2 0
                                    

E poi il rumore di qualcosa che andava in frantumi. Sussultai. Era tutta colpa mia.

Iniziai a singhiozzare, e Harry mi mise un braccio intorno alle spalle, stringendomi con delicatezza. Sembrava sempre tanto più grande di me; era molto più maturo di me. "Va tutto bene. Va tutto bene, Ambs. Non preoccuparti.", mi bisbigliò, accarezzandomi i capelli. Quando mi calmai, e le urla si placarono, giocammo a carte per un po'.

Nel mezzo di una partita, sentimmo dei passi pesanti vicinarsi lungo il corridoio. Harry si irrigidì quando li sentì arrivare davanti alla porta della mia stanza. Tuttavia, non si fermarono, grazie a Dio. Ripresi a respirare, rendendomi conto solo in quel momento di aver trattenuto il fiato, e guardai mio fratello, che mi rivolse un piccolo sorriso. "Ora sarà meglio che torni nella mia stanza, sono le sette passate", dichiarò, lanciando un'occhiata alla mia sveglia. "Chiudi la porta a chiave. Ci vediamo domattina", concluse, ammiccando. Lasciò la stanza e lo guardai raggiungere in punta di piedi la porta della sua camera, per poi voltarsi a guardarmi. "Chiudi la porta a chiave, Ambs.", mi sussurrò, in atesa, continuando a guardarmi.

Seguii il suo consiglio,chiudendo silenziosamente la porta. Posando l'orecchio contro il battente, restai in ascolto per assicurarm che anche lui facesse lo stesso. Poi andai a gettarmi sul letto,piangendo in silenzio. Non riuescivo a fermarmi, continuavo a singhiozzare senza tregua. Ero stata stupida, quella sera, ed era colpa mia se mio fratello era stato picchiato di nuovo! E probabilmente anche mia madre, dai rumori che avevamo sentito provenire dal salotto.

Di colpo, sentii qualcosa che graffiava e bussava contro la finestra.Sollevai di scatto lo sguardo e vidi Zayn all'esterno,che mi guardava con tristezza.Mi alzai, corsi alla finestra e la aprii senza fare rumore,domandandomi cosa diavolo ci facesse lì.Non sarebbe dovuto essere a casa?

"Zayn, che ci fai qui? Devi andartene subito.", gli sussurrai,spaventata,scuotendo la testa.Ma quello stupido ragazzino entrò dalla finestra e se la chiuse silenziosamente alle spalle. Trattenni il respiro,fissando la porta della mia stanza con gli occhi spalancati. Se mio padre l'avesse scoperto,si sarebbe infuriato: non gli piaceva che Zayn venisse a giocare da noi, diceva sempre che faceva troppo baccano. "Zayn, vattene!"bisbigliai ancora,tendando disperatamente di spingerlo verso la finestra. Contorsi il viso in una smorfia,chiedendomi cosa avrebbe fatto mio padre,se avesse sentito la finestra aprirsi e avesse capito che Zayn era lì con me. Lui non si mosse;si limitò ad abbracciarmi stretta, attirandomi contro il suo petto. Tentai di spingerlo via,ma non mi lasciò andare."Va tutto bene", mi sussurrò,accarezzandomi i capelli.Ricominciai a piangere contro il suo petto;il pensiero di Harry che veniva picchiato per colpa mia,prima,mi tornò in mente con forza.


Zayn era alto per la sua età;aveva dieci anni come Harry.Erano migliori amici,e lo erano da quando eravamo andati a vivere lì,quattro anni prima. Aveva i capelli mori e di solito li teneva alzati in un ciuffo,e un paio di occhi color cioccolato che erano come finestre della sua anima. Quando Zayn ti guardava, ti faceva credere di poter volare. Era molto carino;tutte le mie amiche erano innamorate di lui,per una ragione o per l'altra. Ma con me non andava affatto d'accordo. Mi prendeva in giro tutto il tempo, mi faceva lo sgambetto, mi tirava i capelli,e mi chiamava sempre Angel; per qualche motivo, aveva preso quella fastidiosa abitudinedal primo momento in cui ci eravamo incontrati, ed era una cosa che mi faceva sempre infuriare.


Che diavolo ci faceva lì, adesso? E perchè mi stava abbracciando? Forse aveva sbagliato finestra... ma non poteva essere così, perchè la stanza di Harry era dall'altra parte del corridoio, e la sua finestra dava sul cortile posteriore. Mi scostai per guardarlo. Non capivo perchè, ma mi sembrava molto triste; aveva le lacrime agli occhi, mentre continuava ad abbracciarmi. Sapeva di mio padre, una volta aveva visto Harry pieno di lividi e lui si era fatto sfuggire la verità. Io e mio fratello l'avevamo implorato di non dire niente a nessuno, però, e lui non l'ha mai fatto.


"Che ci fai qui, Zayn?" sussurrai ancora, asciugandomi il viso ,anche se le lacrime continuavano a scorrere. Lui mi portò verso il letto, cullandomi con dolcezza, proprio come faceva sempre Harry quando piangevo. Lo guardai e mi resi conto che aveva una T-shirt e un paio di shorts dei Power Rangers. Aggrottai la fronte, un po' confusa, perchè fuori si gelava. Poi capii che stava indossando il pigiama. Guardai l'orologio e vidi che erano quasi le otto e mezza. Avevo pianto per più di un' ora.


"Ti ho visto dalla finestra. Volevo assicurarmi che stessi bene". Sbirciai verso la finestra. La stanza di Zayn era propriodi fronte alla mia, e potevo vedere dentro alla sua, dunque anche lui poteva fare lo stesso. Mi morsi un labbro. Oh Dio, mi aveva visto piangere. Devo sembrargli così debole. Le uniche persone di fronte a cui piangevo, di solitp, erano la mamma e Harry. "Sto bene. Ora devi andartene" gli sussurrai, spingendolo di nuovo e cercando di farlo alzare dal mio letto. Lui si limitò a scuotere la testa. "Non me ne vado finchè non smetti di piangere" dichiarò, facendomi sdraiare, cosi che ci ritrovammo entrambi distesi sul mio letto a guardarci in faccia . Mi stringeva cos' forte che anche volendo non sarei riuscita a divincolarmi. Mi sentivo al caldo e al sicuro. Mi raggomitolai contro di lui, premendo l' intero corpo contro il suo, e continuai a singhiozzargli contro il petto.


****

Mi svegliai la mattina dopo, ancora stretta tra le sue braccia; trattenni un respiro, lanciando un'occhiata all'ororlogio. Erano le 6:20. "Zayn!", bisbigliai, scuotendolo. "Ahh, che c'è mamma?", bofonchiò lui, con gli occhi ancora chiusi. "Shhhh!" sibilai, coprendogli la bocca con la mano prima che potesse parlare ancora. "Non riesco a crederci, ci siamo addormentati. E' terribile". Lo vidi spalancare gli occhi di scatto e guardarmi, sconvolto, prima di osservare il resto della stanza. "Oh no, mi sono addormentato?" bisbigliò, alzandosi a sedere e passandosi una mano trai i capelli, che puntavano in tutte le direzioni, ma a dire il vero erano meglio di quando se li riempiva di quel gel disgustoso. "Devi tornare a casa, Zayn. Subito!" Sibilai ancora, spingendolo verso la finestra. Lui apr' e fece per scavalcarla, ma lo afferrai per una mano, facendolo fermare. Mi guardò, confuso. "Grazie" sussurrai, sorridendogli con sincera gratitudine. Avevo davvero avuto bisogno di quell'abbraccio, la sera prima, ed era probabilmente la cosa più dolce che lui  avesse mai fatto per me. Ricambiò il sorriso. "Di niente,Angel" replicò, sorridendo ancora e uscendo dalla finestra.

Lo guardai passare attraverso il buco della recinzione e tornare nella sua stanza attraverso la finestra. a chiuse e mi salutò, io agitai la mano in risposta e andai a vestirmi. Il pensiero di Zayn che entrava nella mia stanza e restava in casa senza averne il permesso, mi faceva rivoltare lo stomaco. Eravamo stati fortunati a non essere stati scoperti. Non osavo pensare cosa sarebbe accaduto, se i suoi fossero entrati nella sua camera durante la notte, trovandola vuota , o se io non mi fossi svegliata i tempo. Rabbrividii all'idea di quello che avrebbe potuto fare mio padre, se fosse entrato e avesse trovato Zayn in casa nostra di notte.




Angel || Zayn MalikDove le storie prendono vita. Scoprilo ora