Un piccolo grande sacrificio

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*Grace varcò la soglia della maestosa dimora di Mycroft, era ansiosa di sentire quello che aveva da dire. L'ambiente era pervaso da un'atmosfera elegante, con arredi sontuosi e dettagli raffinati che parlavano del gusto impeccabile del padrone di casa. Un cameriere impeccabilmente vestito le offrì una tazza di tè caldo, il profumo aromatico che si diffuse nell'aria contribuì a placare i nervi di Grace. Accettò il tè con gratitudine, sentendo il calore diffondersi nelle sue mani.
Mycroft la condusse verso il camino, dove una luce soffusa danzava tra le fiamme. Si sedettero di fronte al fuoco, il suo bagliore illuminava il volto serio di Mycroft, rendendo i suoi lineamenti ancora più severi. Con un'espressione spenta, diversa dal solito, iniziò a parlare, la sua voce profonda e misurata riempiva la stanza. Parlava di Lestrade con un tono di urgenza, i suoi occhi scrutavano intensamente quelli di Grace, come se cercasse di trasmettere l'importanza delle sue parole.*

"Grace, non aspettarlo, non aspettare Greg domani. Sarà solo una perdita di tempo."

*La ragazza lo guardò confusa*

"Mi stai dicendo che dovrei buttare via un'opportunità del genere solo perché me lo stai imponendo tu, Mycroft Holmes?!"

*Nonostante il tono infastidito di Grace, il suo corpo rimase rigido e ancorato alla poltrona, le dita serrate con forza sul tessuto. Il suo sguardo, freddo e determinato, si incrociò con quello di Mycroft, mentre cercava di nascondere il proprio disagio dietro una maschera di compostezza.*

"Grace... non te lo sto imponendo, Greg  non ci sarà, non verrà al vostro appuntamento."

*Ancor più infastidita di prima, gli lanciò uno sguardo fulmineo. Che però, stranamente, non venne ricambiato con il solito sguardo malizioso. Anzi, tutto il contrario, lo sguardo dell'uomo era preoccupato.*

"Sapevo che sarebbe stato inutile parlare con te... È possibile che tu non riesca a prendermi seriamente?"

*Il tono della sua voce era sempre più alto. Si alzò dalla poltrona di prepotenza, poi si avvicinò alla ragazza, e con uno dei suoi sguardi più seri, la guardò negli occhi e disse:*

"Sto parlando seriamente. Non è un gioco questo, non sto scherzando, e non sto nemmeno cercando di rovinare la vostra relazione"

*Grace si tranquillizzò, bevve un sorso del suo tè ancora caldo, e rimase in silenzio, ma Mycroft aveva ancora molto altro da dire. Ascoltò con attenzione l'uomo, mentre i pensieri si affollavano nella sua mente, mentre cercava di cogliere ogni dettaglio.*

"Avevo necessità di un aiuto esterno, poiché ho ormai perso fiducia nelle istituzioni governative, specialmente dopo la perdita della mia più promettente collaboratrice. Non è usuale per me fare tali discorsi, ma è stato Greg stesso a chiedermi di parlarti. Arriverò subito al nucleo della questione. L'ispettore si è offerto volontario per una missione di estrema rilevanza, incentrata su Moriarty. È probabile che però per portare a termine tale impresa sia necessario molto tempo. Tuttavia, devo precisare anche questo per tenerti al corrente di tutto, Greg potrebbe trovarsi esposto a notevoli rischi durante il suo operato, e la durata della sua assenza potrebbe aumentare più del previsto."

*Il tepore del fuoco danzante e l'aroma del tè avvolgevano Grace, regalandole un senso di conforto che contrastava con la tensione che cresceva dentro di lei. Le parole di Mycroft, taglienti come lame, penetravano il suo animo, scuotendola fino allo sfinimento. La rivelazione della pericolosa missione di Greg la lasciò senza fiato, mentre il timore e l'orgoglio contendevano il suo cuore.*

"Quindi..."

*Balbettò Grace, cercando di riordinare i pensieri confusi che girovagavano nella sua mente.*

"Non c'è nulla che io possa fare? O meglio, c'è qualcosa che tu possa fare? Non sopporto l'idea che in qualsiasi istante lui potrebbe trovarsi in pericolo, mentre io sono qui a mani vuote, impotente e nella più totale ignoranza."

*La sua voce tradiva una debole incertezza, mentre cercava di affrontare la realtà di quanto le era stato appena detto.*

"Ti assicuro che darò il massimo, anche sarà difficile. Supererò ogni mio limite pur di riportarlo sano e salvo tra le tue braccia."

*Mentre le fiamme del camino danzavano, una lacrima solitaria scivolò lungo la guancia di Grace, seguita da altre, fino a formare un sentiero di dolore e incertezza. Il suo sguardo rimase fisso sulle fiamme che divoravano il legno, proprio come il miscuglio di tristezza, che pian piano la stavano divorando interiormente.*

"Dovresti riposare, Grace. Fuori c'è un temporale terribile e sono già le 11 di sera. Forse sarebbe meglio che tu restassi qui. Ti va di restare qui solo per questa notte? mi prenderò cura di te in questo momento difficile, e sono sicuro che quando Greg tornerà, sarà orgoglioso di entrambi per la nostra forza e il nostro sostegno reciproco."

*Con un sospiro di sollievo, Grace si alzò dalla poltrona e si avvicinò a Mycroft con gli occhi ancora rossi e lucidi. Con un sorriso di gratitudine, si gettò tra le sue braccia, dove trovò un conforto immediato.*

"Grazie, Mycroft"

*Mycroft rimase sorpreso, non essendo abituato al contatto fisico con qualsiasi essere umano. Tuttavia, non respinse il gesto. Con un lieve sorriso sulle labbra, ricambiò l'abbraccio, accarezzando delicatamente la nuca della ragazza per darle conforto. In quel momento, Mycroft si sentì quasi imbarazzato, rendendosi conto di non aver mai abbracciato nessuno in quel modo, forse era proprio perché non aveva mai abbracciato nessuno. Ma la presenza e la gratitudine di Grace gli fecero sentire un leggero tepore nel cuore, un sentimento che raramente si permetteva di provare. Il sentimento che prometteva un forte legame di amicizia, anche se nessuno dei due se lo sarebbe mai aspettato.*

"Non abituartici, questo sarà il primo e ultimo abbraccio che darò ad un'essere umano. Da domani si tornerà alla normalità, basta soltanto restare al gioco."

*Ridacchiò leggermente, fu una sorpresa per Grace, considerando il suo solito comportamento sempre freddo e insensibile. Lei, a sua volta, sorrise e le scappò persino una risata. Con delicatezza, si asciugò le lacrime e cercò di raccogliere le energie rimanenti. Però la stanchezza incombeva su di lei, tra uno sbadiglio e l'altro, Mycroft decise di accompagnarla nella stanza degli ospiti, che si rivelò lussuosa, ricca di quadri e oggetti d'antiquariato, proprio come Grace l'aveva immaginata. Per rendere il suo soggiorno più confortevole, Mycroft lasciò un pigiama sul letto.*

"È un mio vecchio pigiama, è un pò piccolo per te, dovrai accontentarti. Buonanotte Clifford"

*E così, in un istante, Mycroft ritornò alla normalità, l'uomo dal cuore di ghiaccio era tornato. Tuttavia, Grace non si lamentò affatto, la stanza offriva tutti i comfort desiderati, oltre ad essere straordinariamente bella e spaziosa, colma di cultura e fascino. Il letto accogliente e caldo, il bagno enorme e lussuoso, e una cabina armadio che pareva quasi della stessa grandezza del bagno. Era un ambiente perfetto per rilassarsi e ricaricare le energie dopo una giornata faticosa pensò na ragazza. Si sentì come se fosse entrata in un mondo diverso, lontano dalle sue preoccupazioni quotidiane. La stanza era un rifugio accogliente, un'oasi di pace in mezzo alla tempesta che stava attraversando. Si immerse nel comfort del letto, lasciando che la stanchezza accumulata si dissolvesse lentamente. Il calore delle coperte avvolse il suo corpo, portando un senso di tranquillità e sicurezza. Con un sospiro di sollievo, si abbandonò al sonno, sapendo che, almeno per quella notte, poteva lasciare alle spalle le sue preoccupazioni e i suoi timori.*

Cuori sotto indagine                                              |Sherlock BBC|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora