La lettera

5 0 0
                                    

*Finalmente, quando il sole iniziava a tramontare, le ricerche si conclusero. Avevano raccolto un buon numero di prove, ma la giornata era stata estenuante. Decisero di tornare all'obitorio, depositare dei reperti e poi tornare a casa. Entrambe esauste, chiamarono un taxi e si sedettero nei sedili posteriori, finalmente permettendosi un momento di riposo. Il taxi si muoveva lentamente attraverso le strade illuminate dai lampioni, creando un'atmosfera quasi surreale. Molly ruppe il silenzio, guardando Grace con un sorriso furbo.*

"Devo dire, non mi aspettavo che Dimmok fosse così... attento a te"

*Disse Molly, con un tono leggermente divertito.*

"Sembrava che non riuscisse a toglierti gli occhi di dosso."

*Grace rise, anche se un po' nervosamente. Sapeva esattamente a cosa si riferiva Molly.*

"L'ho notato anch'io..."

*Ammise, guardando fuori dal finestrino.*

"È stato piuttosto imbarazzante. Ogni volta che alzavo lo sguardo, lui era lì a fissarmi."

*Molly scosse la testa, sorridendo.*

"Probabilmente è solo perché sei brava nel tuo lavoro"

*Disse, cercando di rassicurarla.*

"E magari, un po' per la tua bellezza. Ma è evidente che ha notato qualcosa in te."

*Grace sospirò, massaggiandosi le tempie.*

"Non sono sicura se sia una cosa buona o cattiva. Con tutto quello che sta succedendo, l'ultima cosa di cui ho bisogno è un ispettore che complica ulteriormente le cose."

*Molly annuì, comprensiva.*

"So bene che l'unico ispettore di cui gradiresti la presenza è solo uno, e quando tornerà potrai finalmente accoglierlo nuovamente tra le tue braccia, coraggio ragazza"

*Il taxi si fermò davanti all'obitorio. Grace pagò il tassista e le due scesero, dirigendosi verso l'entrata.*

"Molly. Ricorda, siamo molto amici."

*La ragazza scosse la testa e con sorriso beffardo guardò l'amica*

"Quasi me ne stavo dimenticando, sai com'è, continuavate a mangiarvi con gli occhi ogni volta, ogni singolo sguardo vi consumava lentamente pezzo per pezzo, come fiamme gemelle che si nutrivano l'una dell'altra.. Mi piace questa frase, dovrei segnarla sul mio taccuino. Mh comunque, tornando a noi... Io sono sicura che Greg tornerà, tornerà vivo e vegeto. Lo conosco molto bene, e so com'è fatto."

*Grace non riuscì a non ridere alle parole della sua amica. Molly era riuscita, anche se per qualche secondo, ad alleggerire il peso sul suo cuore. Quando non appena cambiò discorso sentì nuovamente quel peso. Si limitò ad annuire, poi ammiccarono un lieve sorriso e si fecero forza.*

"Quella camicia che stai indossando non è di Mycroft?. Tranquilla, non farò altre domande a riguardo. Se Mycroft vedesse com'è ridotta, non so cosa potrebbe accadere. Non immagino nemmeno la sua faccia!"

*La ragazza arrossì alle parole dell'amica*

"Eh già, è davvero ridotta male.."

*Le due si guardarono ridacchiando. Entrarono nell'edificio, quando all'ingresso si presentò il fatidico Mycroft Holmes*

"Oh, ciao Mycroft"

*Una goccia di sudore percorse il volto di entrambe, con un sorriso nervoso fecero un cenno.*

"Hooper, Oh Grace..."

*Disse sbuffando. Squadrò dalla testa ai piedi Grace con il solito sguardo da superiorità intellettuale e fredda indifferenza. Solo da un singolo sguardo le aveva fatto capire che il suo occhio e la sua intuizione non sbagliavano mai. E in effetti aveva notato la sua camicia ormai sgualcita e tutta impolverata. Poi con quel tono tagliente che riservava solo ai più incapaci, proseguì*

"La vostra intromissione nelle indagini è stata non solo fuori luogo, ma anche potenzialmente dannosa. Non dovreste occuparvi di cose più semplici? Ogni minuto che dedicate a questo fa perdere tempo prezioso. Tornate ai vostri compiti e lasciate fare a chi di dovere. Hooper, non è la prima volta che lo fai, e come se non bastasse senza il permesso, e tu Grace non immischiarti in queste situazioni."

*Le ragazze annuirono con dispiacere. Avevano commesso un errore, ma non si sarebbero più permesse di concedere a Mycroft il diritto di rimproverarle.*

"Ci dispiace, Holmes"

*Disse Molly, abbassando leggermente la testa pentendosi. Le braccia di Mycroft erano incrociate, il volto stranamente stanco e riusciva a malapena a tenere gli occhi aperti. Tutti i segnali di pura stanchezza...Grace annuì. Lui, evidentemente esausto si sorreggeva grazie al suo fidato ombrello.*

"Grace, buone notizie per te. Greg l'ha inviato stamattina."

*Con eleganza, Mycroft sfilò dalla tasca interna della sua giacca una lettera. Il suo gesto era misurato, come tutto ciò che faceva. Grace prese la lettera con mani incerte, aveva capito di cosa potesse trattarsi, quindi, la infilò nella sua borsa, quando improvvisamente i battiti del suo cuore incominciarono ad aumentare. Molly, vedendo la tensione sul volto dell'amica, le consigliò di tornare a casa.*

"Vai, prenditi il tempo che ti serve. Magari domani ne riparliamo insieme se ti va"

*Disse Molly, con un sorriso comprensivo. La abbracciò con calore, un gesto di conforto in un momento di incertezza. Grace uscì dall'obitorio. Non vedeva l'ora di leggerla, ma temeva allo stesso tempo ciò che avrebbe potuto scoprire. Arrivata a casa, si tolse il cappotto e si lasciò andare a peso morto sul divano, stringendo la busta tra le mani. La aprì con cautela, sfilando il foglio di carta piegato all'interno. Cercò di prepararsi psicologicamente mentre apriva la lettera con gli occhi già lucidi . Cominciò a leggere, le parole sembravano scarabocchiate con urgenza, trasmettendo la difficoltà e la tensione del momento.*

---

"Mia cara Grace,
Non è facile per me scriverti questa lettera, e so che le parole che sto per dirti potrebbero turbarti. Ti chiedo di restare calma e di non preoccuparti troppo, anche se so che non è semplice. Mi trovo in una situazione difficile. La missione è più complicata di quanto avessimo previsto e ho dovuto affrontare momenti molto duri. Insomma, sono stato messo a dura prova. Tuttavia, voglio che tu sappia che sto resistendo con tutte le mie forze. Ogni giorno penso a te e alla nostra vita insieme, e questo mi dà la forza di andare avanti. Le mie condizioni fisiche non sono delle migliori, ma i medici qui stanno facendo del loro meglio per aiutarmi a riprendermi. So che tutto questo ti farà preoccupare, ma ti prometto che farò di tutto per tornare da te il prima possibile. Devo chiederti di essere forte e di avere pazienza. Mi manchi ogni giorno di più e non vedo l'ora di poterti riabbracciare, amica mia. Per ora, devo concentrarmi su questa missione, ma sappi che tornerò, tornerò da te.
Greg Lestrade "

---

*Grace sentì il cuore stringersi leggendo quelle parole. Le lacrime cominciarono a scendere lungo le sue guance. Le parole di incoraggiamento e la determinazione che trasparivano dalla lettera le diedero la forza di andare avanti. Piegò con cura la lettera e la ripose nella borsa, promettendo a se stessa di essere forte. Si alzò dal divano, asciugandosi le lacrime, e si guardò intorno. La casa era silenziosa e solitaria. Fece un respiro profondo, cercando di calmare il battito accelerato del cuore, e decise di fare una doccia calda per rilassarsi e raccogliere i pensieri. Mentre l'acqua scorreva, iniziò a ripensare ai bei momenti che avevano passato insieme, a tutti i sorrisi che le aveva strappato anche quando uno dei due si sentiva giù. Uscì dalla doccia, asciugandosi i capelli e indossando un comodo pigiama. Si sentì un po' più sollevata, pronta a affrontare quei giorni d'inferno.*

[...]

Cuori sotto indagine                                              |Sherlock BBC|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora