CAPITOLO QUATTRO

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And the moon's never seen me before
But I'm reflecting light
- Sam Phillips, Reflecting Light


Lola seguì Annette verso la caffetteria e, da lontano, notò il tavolo dove Harold e alcuni ragazzi discutevano animatamente. Le loro risate risuonavano nella stanza, e Lola provò un vago senso di inadeguatezza.

La caffetteria era un vero capolavoro architettonico, con pareti in legno di noce, finemente intagliate e decorate con foglie d'oro. I tavoli, disposti in lunghe file, potevano ospitare fino a sei studenti ciascuno.

Concentrandosi su quei dettagli, Lola tirò un profondo sospiro, cercando di darsi coraggio.

Per prima cosa, Annette la accompagnò al buffet, dove l'addetta alla mensa spiegava le varie portate. Con piacere, Lola notò le crocchette di patate, il purè, le costolette d'agnello, le carote al vapore, i gamberi fritti e al vapore, le costine di maiale in salsa barbecue e, per finire, il suo piatto preferito, i peperoni caramellati. Scelse le costine di maiale, le carote al vapore e i peperoni, accompagnati da una Coca-Cola alla vaniglia.

Si diressero al tavolo da cui provenivano le risate, e fu Annette a rompere il ghiaccio. «Dio, non avete mai sentito parlare di buone maniere?» chiese, dandogli un piccolo buffetto.

«Ah, ora è vietato ridere?» replicò un ragazzo biondo, roteando gli occhi.

«Non per spezzare la tua bolla, ma vi si sente fin dall'ingresso. Sei particolarmente rumoroso, tu,» disse Annette, indicando il biondino. Lui si accorse di Lola e chiese di fare le presentazioni.

«Ragazzi, lei è Lola. Lola, loro sono Seth,» indicò il ragazzo biondo. «Noah,» aggiunse, e la sua voce tremò quasi impercettibilmente, mentre indicava un ragazzo alto dai capelli ricci. «Larissa,» l'altra ragazza del gruppo, che salutò Lola con un "ehi" mentre si ingozzava di purè e costolette. «E infine, Harold,» concluse, con un tono un po' malizioso, facendo arrossire entrambi.

Si accomodarono, e Lola si sentì sorprendentemente a suo agio. Certo, erano distaccati dalla realtà, parlavano di feste, regali costosi e vacanze esclusive, ma in fondo era tutto ciò che conoscevano. Ciò che la colpì, però, fu l'umanità e l'empatia che emanavano, malgrado il loro status. Scoprì che Larissa era appassionata di musica, e insieme si lanciarono in una discussione sui testi dei The Strokes, una delle band preferite di Lola, anche per la cotta che aveva per Julian Casablancas.

Tra i vari discorsi, Harold propose di andare tutti insieme al cinema il fine settimana. Avrebbero visto Scrivimi Una Canzone, il nuovo film con Hugh Grant, il quattordici febbraio. Lola adorava i film romantici, anche se raramente lo ammetteva per paura di essere presa in giro, come accadeva spesso con Denis.

Dopo aver finito di mangiare, posero i vassoi e le stoviglie sull'apposito tavolo, continuando a ridere. Fu in quel momento che Helen Fletcher fece il suo ingresso in scena, teatrale come sempre. Proprio mentre stavano per uscire, Helen lanciò un frappè al cioccolato sulla camicetta immacolata di Lola.

In men che non si dica, scoppiò il caos.

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Helen Fletcher aveva una cotta per Harold Boseman fin dal primo giorno della scuola elementare, anche se nessuno lo sapeva. Era ricchissimo, più di quanto lei avrebbe mai potuto sperare, ma era sempre stato visto come un tipo strano, persino nella cerchia in cui erano cresciuti. Nerd, imbranato – tutto fuorché il classico ragazzo popolare. Eppure, Helen si era invaghita di lui. Dal momento in cui compì quattordici anni, decretò che la cosa più bella in Harold erano i suoi occhi nocciola. Lo trovava patetico, eppure affascinante.

Negli anni, si era limitata a osservarlo da lontano, apprezzando quell'aura timida e impacciata che lui stesso non riusciva a mascherare. Poi, a metà gennaio, era arrivata quella ragazza nuova e, per la prima volta, Helen l'aveva visto davvero emozionarsi. Si interessava a Lola, e non a lei.

Helen era bella, con i capelli lisci e biondi sempre ordinati con un cerchietto azzurro, labbra piene e lucide, anche se la scuola vietava il trucco pesante. Eppure, per lei era insopportabile. Cosa aveva questa Lola che lei non avesse? Pur di non cedere a questa frustrazione, era uscita con i ragazzi più popolari della scuola, trovandoli tanto vuoti quanto irritanti.

Non poteva perdere contro una ragazza come Lola, che era arrivata lì grazie ai soldi dei bisnonni, ricchi magnati del Maine. Non appena ne ebbe l'occasione, scoprì tutto su di lei, arrivando persino a corrompere un ragazzo della squadra di baseball per avere accesso alla cartella di Dolores Gillman – un piano assurdo da soap opera.

Sapeva ormai tutto: i suoi nonni possedevano una fattoria, e i bisnonni avevano sponsorizzato la sua iscrizione alla Northern, cosa che trovava indecente. Lola e Annette erano diventate inseparabili in pochissimo tempo, e la cosa la irritava oltremodo. Annette Coleman, che faceva amicizia così rapidamente? Inaudito.

Approfittò della prima occasione utile per "dare una lezione" a Lola, cercando di farle capire chi comandasse davvero. Le versò il frappè sulla camicetta, trionfante. Tuttavia, la sua euforia durò poco, perché il primo pugno in faccia arrivò da nientemeno che miss Annette Coleman, furiosa.

Doveva ammetterlo, forse aveva esagerato un po'.

"Ma al cuor non si comanda", pensò drammaticamente.

𝙍𝙤𝙨𝙨𝙤 𝘿𝙞 𝙎𝙚𝙧𝙖Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora