Capitolo tre.

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🚨attenzione, da oggi ho deciso di fare i capitoli un po' più lunghi, per cui saranno pubblicati con un lasso di tempo maggiore tra gli uni e gli altri, spero comunque di non deludervi, detto questo buona lettura, spero che il capitolo sia di vostro gradimento🚨

Liam Payne

Mi giro per l'ennesima volta la chiave dello studio tra le dita, sono le sette di mattina e non ho per niente voglia di affrontare una nuova giornata di lavoro, soprattutto se devo sopportare quel ragazzino insolente, anche se mi fa un po' pena non vuol dire che non mi possa stare sul cazzo.

La sua cartellina è ancora appoggiata sulla scrivania, dove l'avevo lasciata una volta finita di leggere, la sera precedente. La spingo sul bordo del mio banco di lavoro e mi appoggio con gli interi avambracci sul legno, appoggiando la testa tra di essi.

Tutte le camere sono ancora chiuse, ai pazienti sono stati somministrati i loro rispettivi medicinali, a tutti tranne Zayn, ovviamente, quel ragazzo è troppo strano per delle semplici medicine.

La porta si apre con facilità e trovo il mio paziente rannicchiato sul proprio 'letto' se così si può chiamare, ancora immerso in un sonno profondo. Tento un colpo di tosse per svegliarlo ma non da segni, allora allungo titubante una mano e gli scrollo la spalle, ritraendo il braccio al suo primo movimento.

Emetto un grugnito spazientito e si gira con la testa verso di me, con uno sguardo assente e parecchio assonnato.

"Fanculo mi hai svegliato dottore di merda"

Rimango spiazzato dal suo tono e dal modo in cui si rivolge a me, utilizzando un linguaggio certamente non adatto. Mi ricompongo assumendo una posizione autoritaria e rispondo

"Senti, ragazzino del cazzo, di merda lo dici a tua madre, io sono qui per curarti perché ti manca qualche rotella quindi dovresti ringraziarmi, brutto idiota"

Esplodo completamente di fronte al ragazzo che mi guarda leggermente sbigottito ma con uno strano ghigno sul volto, quasi divertito.
Si alza dal letto avvicinandosi al mio corpo, la differenza di altezza è evidente infatti si alza sulle punte puntandomi un dito al petto.

"Fai schifo"

Due semplici parole, seguite da un pugno in pieno volto che, devo ammettere, fa parecchio male. Mi porto la mano destra sul naso, che ha iniziato a perdere sangue mentre il mio paziente, ormai impazzito, prende a pugni senza sosta il muro, rischiando di fratturarsi le ossa.
Estraggo subito il telefono dei dipendenti dalla tasca del camice e lascio l'annuncio di correre subito a sedare Zayn Malik. Poco dopo due miei colleghi nonché buoni amici Louis e Niall entrano nella stanza schiacciando letteralmente il ragazzo alla parete.
Senza dire altro esco dalla stanza, con la mano ormai impregnata di sangue, e mi dirigo a passo svelto verso il piccolo bagno, in cui mi sciacquo il viso.
Che diavolo mi è preso? Con quello stupido ragazzino sono esploso, cosa che mi capita molto raramente, gli ho urlato in faccio quello che penso di lui senza farmi troppi scrupoli sulla sua reazione e di certo questo non è molto professionale ma non me ne pento. Dopo qualche minuto il sangue smette di colare dalle narici e posso finalmente raggiungere il mio piccolo ufficio, in cui mi chiudo a fissare il nulla. Lo sguardo perso mi porta ad un piccolo foglietto, posto sulla parte destra della scrivania, essendo un tipo molto curioso non ci metto molto ad afferrarlo ed aprirlo senza alcun indugio. Con mio grande dispiacere è un foglio uscito dalla cartellina del mio paziente, involontariamente leggo le prime righe e mi sembra di non averlo mai visto prima.
Così inizio una lettura molto dettagliata e quello che leggo mi fa pentire di ciò che ho fatto.

"Il signor Zayn Malik ha frequentato scuole medie e liceo a Bradford, egli subiva ogni giorno violenze fisiche e psicologiche dai suoi compagni, le numerose cicatrici sono ancora visibili sulla sua pelle e proprio per questo il ragazzo tende a reagire violentemente"

Sotto erano riportate in una busta trasparente tutte le foto delle cicatrici sul corpo del povero ragazzo. Mi passo le mani sul viso riflettendo sul caso con cui ho a che fare, devo sicuramente mettere le cose a posto mentalmente con lui, per quello che è successo oggi, poi devo parlargli della scuola, devo convincerlo a mostrarmi i tagli, devo conquistare fino a questo punto la sua fiducia. Prendo qualche appunto su di un foglio, per una settimana gli avrei solo parlato, cercando di farmelo amico e conquistare la sua fiducia.
Decido di raggiungerlo subito nella sua stanza, la porta è chiusa a chiave ma io ho il pass che apre tutte le porte, perciò entro e lo vedo sdraiato sul materasso, la faccia piena di sudore e due fasce a stringergli i polsi e le caviglie in modo da non farlo muovere. Mi fa quasi tenerezza vederlo in questo stato, richiamo la sua attenzione con uno strano verso indefinito e lui si volta molto lentamente, con gli occhi socchiusi e i capelli appiccicati al volto.

"Zayn senti mi dispiace, io devo rimediare, quindi ora ti faccio un permesso speciale e ti porto in cortile anche se non è orario okay?"

Non dice nulla, stringe sole i pugni e agita i piedi, non lo hanno sedato, solo legato al letto, perfetto. Con cautela mi avvicino al suo braccio destro e slaccio le cinghie, ripetendo il movimento per tutti gli arti.

Non mi rivolge neanche uno sguardo e si alza mettendosi a sghignazzare come uno scemo che ha appena visto un film comico poco divertente. Gli appoggiò una mano sulla spalla e lo accompagno fino in cortile, la mia mano resta sulla sua spalla tutto il tragitto e questo contatto non sembra dargli fastidio, bene.

Si siede sulla panchina di legno facendomi segno di raggiungerlo, mi siedo al suo fianco con la giusta distanza, prendendo ad osservare il cielo.

"Non dirmi più quelle brutte cose per favore"

Mi giro e vedo i suoi occhi color caramello spalancati, che mi guardano in viso, è la prima volta che li vedo così da vicino e cazzo, devo ammettere che sono proprio dei begli occhi, con uno strano luccichio che li attraversa. In tutta risposta annuisco fermamente rivolgendogli però un piccolo sorriso.

"Zayn, all'ora di pranzo, di solito, cosa mangi?"

Il ragazzo abbassa i capo per riflettere, socchiudendo appena gli occhi

"Mi danno tanta verdura, un bordino, o della pasta se ho fortuna, e durante la domenica la carne"

Annuisco, porto la mano all'altezza della tasca della giacca, ne estraggo due barrette di cioccolato mettendogliele davanti agli occhi. Con un gesto rapido ne afferra una senza chiedermi il permesso e inizia a mangiare assaporando si il cioccolato, io lo imito, sgranocchiando la mia barretta. So che questo è contro il regolamento ma cazzo, Zayn è un povero ragazzino, già non può vivere la sua vita, chi sono io per negargli una buona barretta di cioccolato?

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Ciao ragazzi/e, come state?
Come vedete questo capitolo è più lungo degli altri, in questi giorni ho scritto altri tre capitoli e ho anche l'epilogo pronto siccome è già tutto nella mia testa dall'inizio alla fine di questa storia.
Quindi commentate facendomi sapere che ne pensate, io apprezzo davvero tanto e mi fa piacere, sono felice delle visualizzazioni, perché la storia è appena iniziata e sono già discrete.
🚨LEGGETE IMPORTANTE🚨
Vi chiedo un piccolo favore, mi potreste dire se preferite Zayn con il carattere più duro, con uno scudo che non lascia trapelare nulla, o Liam. Io avevo pensato a Liam ma volevo chiedere a voi haha

Quindi commentate e al prossimo capitolo<3

Manicomio || Ziam MayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora