Capitolo 5

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Samira non aveva chiuso occhio per tutta la notte, aveva letto il diario di sua nonna nella speranza di trovare una risposta a quello strano avvenimento...ma non l'aveva trovata. La chiave era ancora rossa, ma non bruciava...Samira non sapeva più che pensare, aveva fatto mille ipotesi, ma nessuna era fondata. Aspettava con ansia di tornare da Jack, magari lui sapeva cosa stava succedendo e poi, quello era l'ultimo giorno che poteva passare nella casa di sua nonna, poi i suoi genitori l'avrebbero venduta. All'inizio aveva pensato di portare lo specchio con sé, ma se poi, al di fuori della casa, non avesse funzionato? "La cosa migliore da fare è parlarne con Jack" questo era quello che aveva pensato, così si era chiusa in soffitta vicino allo specchio e aveva passato la notte lì, in attesa che la chiave si illuminasse. Aveva aspettato per parecchie ore dopo l'alba, ma la chiave non si era ancora illuminata, così decise di inserirla comunque nella serratura e girarla...lo specchio, dopo pochi minuti, si illuminò e Samira lo attraversò, era felice di poter tornare da Jack. Quando capì di essere arrivata, riaprì gli occhi e davanti a lei c'era Jack con il suo splendido sorriso e i suoi abbaglianti occhi gialli "Te l'ho detto che ci saremmo rivisti" disse sprizzante di felicità, ma Samira non era altrettanto felice e Jack se ne accorse "Che c'è che non va?" le chiese Jack preoccupato "La chiave, c'è qualcosa che non va nella chiave, è diventata rossa e mi ha lasciato un segno di bruciatura sulla pelle..."rispose Samira talmente sottovoce che Jack la sentì appena, lui subito posò lo sguardo sulla chiave e scioccato disse "Non è possibile, questa è solo la terza volta che usi la chiave...com'è possibile?" "Che vuoi dire, tu sai perché la chiave ha cambiato colore?" chiese Samira allarmata, gli occhi di Jack tornarono verdi e poi disse "Successe la stessa cosa a tua nonna l'ultima volta che venne nel mio regno...la chiave era diventata rossa e bruciava...no, non voglio dire addio anche a te...non capisco la chiave può essere utilizzata sei volte, questa è solo la terza..." "Questa sarebbe stata comunque l'ultima volta che ci saremmo potuti vedere...i miei genitori hanno venduto la casa di mia nonna e domani i nuovi proprietari cominceranno il trasferimento e io...non avrò più accesso né alla casa di mia nonna, né allo specchio, né a te...sarebbe successo comunque, ci saremmo comunque dovuti dire addio..." disse Samira, Jack era arrabbiato e deluso "Quando avevi intenzione di dirmelo?!" disse furioso prima di uscire in fretta dalla soffitta e sbattere la porta. Le lacrime iniziarono ad inondare il volto di Samira, lei non voleva dire addio a Jack, come avrebbe potuto dire addio all'unica persona al mondo a cui teneva veramente? Si asciugò le lacrime e corse dietro a Jack, quando lo raggiunse lo abbracciò e disse "Io non voglio dirti addio, io ti amo, non potrei vivere senza di te...io...io...non voglio andare via, non voglio abbandonarti!" altre lacrime si affacciarono sul suo volto, Jack ricambiò il suo abbraccio, le diede un bacio sulla testa e poi disse "Nemmeno io voglio dirti addio...ma non pensiamoci adesso, godiamoci il tempo che ci rimane..." Samira alzò lo sguardo e Jack unì le loro labbra "Su, vieni" disse Jack sorridendo, Samira gli prese la mano e insieme raggiunsero la fontana nel boschetto. "M.W" Jack chiamò il suo draken, che subito uscì dalla fontana e si fiondò tra le braccia di Samira "Mi mancherai M.W..." disse lei accarezzando quello strano esserino "Anche lui è triste, ha capito che questa è la tua ultima volta qui..." disse Jack accarezzando M.W, questo si alzò in volo e cominciò a volare intorno ai due ragazza sempre più veloce, fino a formare un vortice d'acqua "Che sta succedendo?" chiese Samira preoccupata, stringendosi sempre più forte a Jack "Non lo so...non aveva mai fatto una cosa del genere prima d'ora!" esclamò Jack, dopo poco il vortice svanì lentamente e i due capirono di non trovarsi più vicino alla fontana "Dove siamo?"chiese Samira guardando quel luogo familiare "Questo è...è il mio regno!" esclamò Jack felice, i suoi occhi cominciarono a brillare "Ma com'è possibile?" chiese Samira, mentre ammirava quello splendore, era identico all'immagine nella fontana che aveva visto il giorno prima "Credo che sia stato M.W...deve aver ricreato con i suoi poteri, l'illusione del mio regno attraverso dei ricordi..." rispose Jack perso nei suoi pensieri "Quindi in realtà non ci siamo mossi di un millimetro, questa è solo un'illusione creata con l'acqua?!" esclamò Samira sorpresa, poco dopo il Murphy comparve sulla spalla di Samira, che urlò per lo spavento "M.W, mi hai fatto venire un infarto!" esclamò lei, Jack rideva di gusto, così Samira lo spinse e, colto all'improvviso, Jack perse l'equilibrio e cadde, afferrando Samira per un braccio e portandola con sé. I due rotolarono per la collina, sulla quale si trovavano, mentre ridevano come matti. Passarono tutto il tempo lì, nell'illusione del regno di Smeraldo (come lo chiamava la nonna di Samira), finchè la chiave non iniziò a bruciare "Jack, è ora..." disse Samira, gli occhi di Jack tornarono verdi e M.W annullò l'illusione. I due, a malincuore, tornarono nella soffitta e Samira inserì la chiave nella serratura senza girarla "Io non voglio andare via! Non voglio lasciarti, io ti amo...resterò qui con te! Vivremo qui nel limbo, io non ti lascerò, non tornerò nel mio mondo..." disse Samira con le lacrime agli occhi "Non puoi restare qui, non pensi ai tuoi genitori? Alla tua famiglia?" disse Jack accarezzandole la guancia "Non mi importa di loro, mi importa solo di te, io ti amo, non posso immaginare la mia vita senza di te!" ormai le lacrime rigavano il volto di Samira e lei non faceva niente per trattenerle, abbracciò Jack, che ricambiò e, accarezzandole la testa disse "Non puoi rimanere qui, lo specchio continuerebbe a chiamarti e la chiave a bruciare e poi, che vita sarebbe questa? Intrappolata in un limbo per sempre?" "Qualunque posto può diventare casa, se ci sei tu...non m'importa di rimanere qui, se mi permetterebbe di stare con te riuscirei a sopportare per sino il dolore che mi procurerebbe la chiave...io non voglio dirti addio, sei troppo importante per me..." ormai Samira aveva la voce rotta dal pianto, Jack non voleva lasciarla, lui l'amava troppo, era tutto sbagliato, perchè il destino gli faceva incontrare la donna della sua vita, per poi portargliela via? "Anche io ti amo e ora che ti ho trovata, non voglio perderti..." le sussurrò Jack, prima di darle un bacio dolce e carico di tristezza, un bacio che sembrò durare un'eternità. Nessuno dei due voleva lasciare l'altro, ormai erano diventati come le due faccie di una stessa medaglia; quel bacio esprimeva tutto ciò che provavano in quel momento: tristezza, malinconia, solitudine, odio e rabbia verso la vita, ma anche amore e felicità, si perchè insieme erano stati felici...anche se per poco "Non puoi nemmeno immaginare quanto tu sia importante per me Samira, benedico ogni giorno il cielo e la terra per avermi fatto incontrare una personale bella e speciale come te...tu sei solare, dolce, sensibile, ribelle, tenera, incredibilomente vivace, sei la donna che amo, la persona con cui vorrei passare il resto della mia vita, sei l'unica stella nel mio cielo, sei il centro del mio mondo, sei tutto per me, senza di te mi sentirei vuoto, sarei niente, non puoi nemmeno immaginare quanto mi mancherebbero i tuoi sorrisi, le tue carezza, i tuoi baci, la tua allegria, il tuo modo di fare, la tua voce, i tuoi occhi...Ma non posso costringerti a passare la vita qui, ad abbandonare tutto per me, a lasciare tutto ciò che fin'ora per te è stato il tuo mondo, il tuo unico rifugio, la tua esistenza, il tuo unico universo. Io tia mo Samira, ma non posso lasciare che tu distrugga i tuoi sogni, i tuoi ideali per me!" disse Jack, prima di girare la chiave e spingere la ragazza che amava contro lo specchio. Samira non riusciva a capacitarsi di quello che era appena successo, lui l'aveva lasciata andare, l'aveva spinta nello specchio, le aveva negato di trascorrere il resto della sua vita con lui, l'amore della sua vita. Prima di essere risucchiata dal portale, un'ultima frase, carica di promesse, di speranze, di sogni, di amore, raggiunse le orecchie di Samira "Ti ritroverò, tornerò da te, te lo prometto..." in un attimo Samira si ritrovò nella soffitta del suo mondo, piena di lacrime e sofferenza, non riusciva a smettere di piangere, ora era di nuovo sola, si sentiva incompleta senza Jack, vuota, che senso poteva avere la sua vita senza di lui? Una promessa, ecco cosa le rimaneva, una promessa che lui avrebbe rispettato e lei lo avrebbe aspettato, lui sarebbe tornato da lei, avrebbero potuto coronare il loro sogno d'amore "Ti aspetterò...te lo prometto!"

********************** cinque anni dopo ******************

Samira era di nuovo lì, di fronte all'imponente portone della casa di sua nonna. Dopo cinque anni di duro lavoro ce l'aveva fatta, era riuscita a realizzare il suo sogno: ricomprare la casa di sua nonna. Aveva dovuto aspettare cinque lunghi anni, in cui non aveva fatto altro che lavorare per poter guadagnare i soldi necessari a pagare la casa in cui aveva passato i più bei momenti della sua vita, la casa in cui aveva i più bei ricordi. Inserì le chiavi nella serratura e aprì la porta, erano cambiate molte cose dall'ultima volta che era stata lì...molti mobili erano stati cambiati, le pareti ritinteggiate, ora la casa sembrava più luminosa, abitabile. L'ultima volta che era stata in quella casa aveva fatto tante nuove esperienze e aveva conosciuto la persona più importante di tutta la sua vita. Samira si lasciò sfuggire una lacrima, una lacrima di felicità: era finalmente ritornata nel luogo che aveva sempre amato.Lei sapeva già quale sarebbe stata la prima stanza che avrebbe visitato. Cominciò a salire le scale con l'acqua in gola e una volta davanti la porta della soffitta la spalancò; era molto più ordinata e pulita rispetto a come la ricordava. Era rimasta in quella stanza a piangere per ore dopo quello che era successo, e quando i suoi genitori erano andati a prenderla si era rifiutata più volte di lasciare la casa, di lasciare lo specchio, di lasciare lui. Lo specchio... era ancora lì, era rimasto uguale, immutato, come se il tempo si fosse fermato, come se nulla fosse cambiato. Samira toccò istintivamente la chiave che aveva appesa al collo, non era più rossa, non lo era da anni ormai...però Samira sapeva che il momento giusto sarebbe arrivato, che finalmente l'avrebbe potuto rivedere. Si avvicinò allo specchio molto lentamente, non riusciva a credere che era finalmente arrivato il tanto atteso giorno. Una luce calda e familiare usciva dallo specchio, Samira era felice di provare di nuovo i brividi che quella luce le provocava, sorrise, aveva sognato tante volte quel momento ed ora stava accadendo per davvero...in un attimo la luce divenne più intensa, tanto che Samira fu costretta a distogliere lo sguardo. Quando la luce si affievolì, Samira tornò a guardare nella direzione dello specchio e quello che vide le riempì il cuore di gioia, Jack era lì davanti a lei con il suo splendido sorriso e i suoi raggianti occhi gialli. Quanto gli era mancato quel ragazzo, i suoi occhi, il suo sorriso, la sua voce, era cresciuto, ma d'altronde lo era anche Samira, erano passati cinque anni dall'ultima volta che si erano visti, cinque maledetti anni, finalmente potevano riabbracciarsi, ora erano di nuovo completi, l'uno la parte mancante dell'altro. I loro sguardi si incontrarono e di nuovo la terra e il cielo poterono riunirsi e questa volta per non dividersi mai più; Samira aveva un'enorme sorriso stampato sul volto, avevano sofferto così tanto per quella mancanza, ma la gioia del loro incontro aveva cancellato tutto il dolore provato perchè ora erano di nuovo insieme. Jack le si avvicinò, la sua Samira era lì davanti ai suoi occhi, finalmente...ce l'aveva fatta, questa volta ce l'aveva fatta, aveva attraversato un portale per l'ultima volta! La melodiosa voce di Jack, in pochi secondi, riempì la stanza e per Samira fu come se finalmente, dopo tanto tempo, le sue orecchie fossero tornate ad ascoltare, come se durante tutto quel tempo avessero smesso di ricevere i suoni in attesa di quel momento, di quella voce, di quelle parole "Ho mantenuto la mia promessa! Sono tornato, ti ho ritrovata...e questa volta sarà per sempre"

FINE

Allora, questa era la mia storia per il concorso di scrittura fantasy di fantasysofy (che prima si chiamava libri68). Se ci sono stati degli errori perdonatemi, ma capita a tutti di sbagliare ;-) Spero che la storia vi sia piaciuta, che sia stato in grado di trasmettervi le emozioni che volevo comunicarvi, che abbia tenuto alta la vostra attenzione e non vi abbia fatto annoiare, spero che il finale vi sia piaciuto. Baci Raffaella

Concorso Fantasy-libri68// Oltre lo specchioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora