Capitolo 2

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"Samira!" esclamò una voce estranea alla ragazza, che era stata trascinata all'interno dello specchio; Samira aveva la vista un po' appannata e un dolore lancinante le colpiva la testa, doveva essere sbattuta da qualche parte, si toccò la testa e le sfuggì un gemito per il dolore "Stai bene?" chiese quella stessa voce, Samira aveva lo sguardo basso e non aveva ancora visto la persona da cui proveniva quella voce, così si decise ad andare alla ricerca di una qualunque figura; alzò lo sguardo e cercò di mettere a fuoco la strana ombra che aveva davanti ma aveva ancora la vista sfocata, così si strofinò gli occhi con il dorso della mano e tornò a guardare in direzione della figura che aveva intravisto: un ragazzo. Davanti a lei vi era un bellissimo ragazzo, i suoi capelli sembravano baciati dal sole e i suoi occhi erano luminosi e splendenti come due fari nella notte, non aveva mai visto degli occhi di quel colore, risplendevano come il sole e sembravano anche averne il colore, erano su un giallo così chiaro e luminoso da sembrare irreale. "Quale essere può mai avere tale splendore, tale bellezza?" si chiese in cuor suo, la figura del ragazzo era slanciata e robusta, era praticamente perfetta, non aveva nemmeno un difetto fisico e i suoi occhi, Samira non riusciva a smettere di guardarli, quasi l'accecavano. In quel momento Samira si accorse di essere seduta per terra, così si alzo lentamente, ma subito sentì una fitta alle gambe che la fece traballare; il ragazzo, prontamente, le si avvicinò e la sorresse per evitare che cadesse "Samira, non posso credere che sei veramente tu, finalmente ti ho trovata dopo tutto questo tempo!" esclamò il ragazzo, pieno di felicità e aprendosi in un meraviglioso, contagioso e spontaneo sorriso "Ma...dove mi trovo...e-e tu chi sei?" chiese Samira confusa e sofferente, era molto scombussolata e la testa continuava a farle male "Ma come Samira, non mi riconosci?! Sono io, Jack" disse il ragazzo continuando a sorridere, ma con un tono carico di delusione "Io...non so chi tu sia..." bisbigliò Samira, allontanandosi dal ragazzo e cercando di mantenersi in piedi da sola senza alcun risultato. Jack le si avvicinò e le mise un braccio intorno al fianco per aiutarla e sorreggerla, il sorriso sul suo volto era sparito. Perché Samira non si ricordava di lui? Questa domanda lo stava attanagliando, così guardò meglio Samira per capire cosa le fosse successo e si accorse di un particolare, come poteva non essersene accorto subito? "Tu...tu non sei Samira!" disse scioccato, allontanandosi di scatto dalla ragazza, che subito poggiò una mano sul muro della stanza. Solo in quel momento Samira si guardò intorno, le sembrò strano, ma era ancora nel salone di casa di sua nonna, solo che era tutto al contrario; il divano rosso, con i cuscini dorati, che si trovava nella parte destra della casa, adesso era nella parte sinistra. Tutto quello che si trovava a destra ora era a sinistra, come se quello fosse il riflesso della sua casa. Era tutto identico, le pareti bianco sporco, rovinate dal tempo, il pavimento in parchè beige, le poltrone rosse con dei ricami dorati, il tavolino in legno scuro davanti al divano, le tende bianche, con decori dorati, accanto alla grande finestra che dava sul giardino...era tutto uguale, solo più pulito, il salone reale, quello vero, sembrava che fosse disabitato da secoli, quel salone, invece, era pulito, luminoso, abitabile, era come il vero salone, quando sua nonna era ancora viva. "Chi sei tu?"chiese Jack allibito "Io sono Samira, Samira Brentwood" rispose Samira infastidita, non capiva perché quel ragazzo insistesse sul fatto che lei non era Samira...evidentemente l'aveva confusa con un'altra Samira "No, tu non sei Samira, le somigli molto, ma la vera Samira ha gli occhi del colore del cioccolato ed ha un animo dolce e gentile" a quelle parole Samira sbiancò, conosceva solo una persona che portasse quel nome, avesse gli occhi del colore del cioccolato e le assomigliasse...sua nonna...Aurora Samira Brentwood, ora era tutto chiaro "Tu sei Jack, quel Jack...il ragazzo che mia nonna incontrava nel mondo dello specchio!" esclamò Samira sorridendo "T-Tua nonna?" chiese Jack sconvolto "Ma com'è possibile? Samira ha solo sedici anni, come fa ad avere una nipote?" aggiunse, non riusciva a capire, l'ultima volta che l'aveva vista, Samira, aveva all'incirca sedici-diciassette anni...forse quella ragazza stava parlando di un'altra Samira, si doveva essere per forza così, non c'era altra spiegazione! "Ti sbagli, mia nonna, Aurora Samira Brentwood ha...aveva sessantasei anni..." subito Samira cambiò espressione, ogni volta che pensava a sua nonna, non poteva fare a meno di rattristarsi "C-Come a-aveva?" Jack sperava con tutto il cuore di essersi sbagliato, di aver capito male "Mia nonna è...è morta dieci anni fa" in quel momento a Jack sembrò che il suo cuore si fosse fermato, che avesse smesso di battere, com'era possibile? Erano passati sessant'anni! C'erano voluti sessant'anni per trovare quel maledetto specchio, Jack era arrivato troppo tardi, ormai Samira non c'era più, non era riuscito a tornare da lei, non aveva mantenuto la sua promessa ...però neanche Samira aveva mantenuto la sua! Lei gli aveva promesso che lo avrebbe aspettato, anche se ci fossero voluti degli anni, lei lo avrebbe aspettato...e invece non lo aveva fatto. Se aveva una nipote, questo voleva dire che aveva avuto dei figli e quindi che si era sposata con un altro uomo. Jack si accasciò sul divano dietro di lui "Mi dispiace di averti dato questa brutta notizia...mia nonna doveva essere importante per te..." disse Samira sedendosi accanto al ragazzo e prendendogli la mano; Jack la strinse forte e poi disse "Sognavamo di sposarci, lei doveva diventare la mia principessa..." una lacrima fece capolino sulla sua guancia, ma Jack l'asciugò e poi ricominciò a parlare "Quando l'ho vista per la prima volta, credevo fosse un angelo, me ne sono subito innamorato, solo che...me ne sono accorto troppo tardi..." un'altra lacrima rigò la guancia di Jack "Che vuoi dire?" chiese Samira curiosa di saperne di più "Noi non lo sapevamo, ma la chiave poteva essere utilizzata un numero finito di volte, sei per la precisione. Quando Samira se n'è accorta, ormai era tardi, quella era l'ultima volta che poteva utilizzare la chiave e così fummo costretti a dirci addio, solo in quel momento confessammo il nostro reciproco amore, anche se era già da tempo chiaro ad entrambi, che eravamo più che amici...non siamo mai riusciti a far vivere il nostro amore...prima di tornare nel mondo 'reale', come lo chiamava Samira, io le ho promesso che sarei tornato da lei, che l'avrei ritrovata e lei che mi avrebbe aspettato. Da allora non mi sono dato pace e ho cercato ovunque un modo per riaprire lo specchio e raggiungere Samira; quando l'ho trovato, ho abbandonato il mio regno e sono andato alla ricerca di un mondo parallelo a quello 'reale', dove avrei trovato uno specchio in grado di portarmi dalla mia amata...solo che...quando lo specchio si è aperto, cosa che succede ogni cinque anni, ho allungato una mano e...ho trovato te. Quando ti ho vista ti ho scambiata per la mia Samira e ti ho portata qui...evidentemente non era destino che io ritrovassi la mia dolce Samira, purtroppo ci ho messo troppo tempo a trovare quello stupido specchio e lei è morta!" altre lacrime bagnarono le guance di Jack, Samira lo abbracciò e cercò di consolarlo, ma ben presto le lacrime bagnarono anche il suo volto "Mi dispiace, non oso immaginare quanto tu stia soffrendo!" la voce di Samira era roca e flebile "Sai...tu le somigli tantissimo, sia fisicamente che caratterialmente...lei doveva essere fiera di te!" disse Jack sorridendo, Samira sorrise di rimando e dopo essersi asciugata le lacrime chiese "Ora che farai?" "Non lo so, sono bloccato qui...purtroppo quando ho lasciato il mio regno, l'ho fatto per sempre...quando oltrepassi il passaggio tra due mondi, non puoi più tornare indietro...a meno che non lo si faccia con un passaporta" rispose Jack indicando la chiave che Samira aveva appesa al collo "Prendi la chiave, così potrai ritornare nel tuo regno" disse lei porgendo la chiave a Jack, lui sorrise, prese la chiave e gliela rimise intorno al collo e, amareggiato, disse "Questa serve a te per tornare nel tuo mondo e poi...non funziona così, ogni passaggio ha un suo passaporta e può essere utilizzato solo quello...Grazie comunque, sei stata molto gentile!" "Mi dispiace...io...io ti prommetto che verrò a trovarti tutti i giorni, finchè potrò, così ti sentirai meno solo!" esclamò lei, lui sorrise di nuovo, quella ragazza era proprio identica alla sua Samira, forse era anche più bella "Posso chiederti una cosa?" disse subito Jack, Samira annuì "Come facevi a conoscermi, Sam... tua nonna ti ha parlato di me?" chiese "In realtà no, anzi quando ho trovato il suo diario e ho scoperto della tua esistenza sono rimasta scioccata! Io credevo che l'unico uomo che mia nonna avesse mai amato fosse stato suo marito e suo cugino, William Brentwood" "E così alla fine ha sposato Will?" disse Jack, amareggiato, più a se stesso che a Samira "Tu conosci mio nonno?" chiese lei curiosa e stupita "Si, tua nonna mi parlava spesso di lui, diceva che era il suo migliore amico..." Jack aveva lo sguardo basso, sapere che Samira lo aveva dimenticato lo rattristava "I-I tuoi occhi...hanno cambiato colore!" disse Samira, scioccata, guardando le iridi verde smeraldo di Jack, se ne era accorta solo in quel momento, ma i suoi occhi avevano cambiato colore già da un po'. Erano di un verde molto particolare pieno di mille sfumature "Si, i miei occhi sono verdi, ma quando sono felice, diventano...luminosi...e prima quando credevo che tu fossi la mia Samira ero al settimo cielo..." disse continuando a tenere lo sguardo basso "Sai hai degli occhi stupendi, non avevo mai visto un verde così bello e intenso e prima...sembrava che nei tuoi occhi risplendesse il sole..." disse Samira guardandolo ammaliata, in quel momento Jack si soffermò per la prima volta sugli occhi della ragazza...non aveva mai visto niente di più bello, i suoi occhi erano di un azzurro così limpido e cristallino, era la prima volta che vedeva degli occhi tanto belli "Anche tu hai degli splendidi occhi..." disse senza smettere di guardarla...quella ragazza lo aveva completamente rapito, per la prima volta dopo tanto tempo il suo cuore batteva di nuovo.

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