Capitolo 1

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Erano secoli che lo cercava e finalmente lo aveva trovato. L'oggetto dei suoi desideri era lì, davanti ai suoi occhi; quasi gli venne da piangere e le gambe erano in procinto di cedere. Non riusciva a crederci, aveva perso tre dei suoi più fidati compagni, tra cui suo cugino,e il suo regno per trovare quell'inestimabile tesoro e adesso lo aveva trovato, la sua lunga ricerca era finita, ora poteva raggiungerla...Samira...gli aveva promesso che lo avrebbe aspettato e lui era sicuro che quella promessa era stata mantenuta, ne era certo, Samira era lì che lo attendeva oltre lo specchio.


******************************* dieci anni prima ******************************

"Samira, fermati! Fermati!" disse l'anziana signora, intenta a rincorrere la dolce nipotina "Forza nonna, sei più lenta di una lumaca!" urlò Samira in preda ad un'incessante risata, i lunghi capelli dorati le coprivano il volto, erano più scompigliati di un pagliaio, ma erano morbidi come la seta e risplendevano sempre di luce propria così come i suoi occhi, non si erano mai visti degli occhi come i suoi, sembrava che il cielo stesso gli avesse dato il colore, un azzurro limpido e cristallino con mille sfumature che andavano dal lilla, al verde, al giallo e al blu. A detta di sua nonna gli angeli stessi erano scesi sulla terra per lasciare in dono tale splendore; quella di Samira era una bellezza unica e rara, inoltre sul suo candido volto, ricoperto da boccoli dorati, splendeva sempre un radioso sorriso in grado di rallegrare persino il più triste degli animi! Samira era vivace, gentile, amorevole e comprensiva e voleva un mondo di bene a sua nonna; passava quasi tutti i pomeriggi nella sua villa ad ascoltare le mille storie che sapeva donarle, storie che lasciavano, la dolce bambina, incantata. Tutti vedevano in Aurora, la nonna di Samira, un punto di riferimento che lasciò un grande vuoto alla sua morte, cambiando le vite di coloro che avevano avuto il piacere di incontrarla, cambiò in special modo la vita di Samira che si chiuse in se stessa e non permise più a quel dolce sorriso di tornare sul suo volto. Ormai nulla più importava alla bella bambina dai capelli dorati e dagli occhi celestiali, aveva perso la persona a cui più teneva e questo l'aveva distrutta. Per molto tempo i suoi genitori sperarono che tornasse ad essere la Samira spensierata, dolce, sensibile, ma quando si resero conto che non sarebbe successo si arresero e abbandonarono la loro figlia a se stessa, la lasciarono in balia della solitudine e della malinconia. Per Samira nessuno le voleva bene, l'unica che l'amava era sua nonna e ora era morta, quindi nessuno le avrebbe voluto più bene e lei non si sarebbe affezionata più a nessuno perché tutti l'avrebbero abbandonata, l'avrebbero lasciata sola.

****************************** oggi ************************************

"Sono finalmente uscita da quello stupido collegio!" pensò Samira mentre si dirigeva verso il luogo che più aveva amato da piccola, la casa di sua nonna. Non metteva piede in quel posto da quando aveva otto anni, cioè dalla morte della persona a cui più teneva, perché fino ad allora, il compimento dei suoi diciotto anni, era stata costretta a stare in un "lurido" collegio. I suoi genitori, con la pretesta che allontanarsi dalla città le avrebbe fatto dimenticare il dolore per la morte della nonna, l'avevano mandata in un collegio in una città vicina. Samira aveva provato più volte a scappare, ma non c'era mai riuscita. Quella casa le era mancata, lì aveva tanti bei ricordi e inoltre fra poco i suoi genitori, anche se Samira aveva provato in tutti i modi a fargli cambiare idea, l'avrebbero venduta, perché mantenere una villa del genere era "troppo dispendioso". Per lei era come se sua nonna morisse un'altra volta e questo la faceva stare male, così aveva deciso di dirle addio passando il weekend lì, nel posto più simile ad un rifugio, che Samira avesse mai avuto. Quando fu davanti all'enorme portone in legno della villa, un amaro sorriso comparve sul suo volto e una marea di ricordi le tornarono alla mente. A malincuore prese, con la mano libera (nell'altra aveva il borsone con le robe necessarie per rimanere lì tre giorni e tre notti), le chiavi dalla tasca del jeans e le infilò, lentamente, nella serratura. Il portone si aprì scricchiolando, quella casa era rimasta chiusa per anni. Una volta entrata posò il borsone per terra, si tolse il giubbotto e poggiò le chiavi sul mobiletto accanto all'ingresso. Iniziò a guardarsi intorno, quella casa non era cambiata per niente, poi appese il giubbotto all'appendiabiti e si diresse verso le scale. Le salì lentamente,lasciando che la sua mano scorresse sul ruvido corrimano bianco, in legno. Ogni scalino che saliva, le ricordava un momento passato con sua nonna e una lacrima fece capolino sulla sua guancia, con molta freddezza e indifferenza la asciugò con il palmo della mano e ricominciò a salire le scale. Una volta salita al primo piano, la prima stanza a cui si avvicinò fu la camera da letto di sua nonna; quando abbassò la maniglia e spalancò la porta, una fitta al cuore la colpì...quella stanza era vuota, le mille cianfrusaglie, i tanti profumi, i colorati bracciali, non c'era più niente. Quella non era più la camera di sua nonna, non c'era più quella magia che si respirava ogni qual volta si entrava in quella stanza. Si avvicinò al letto e si sedette sul bordo molto delicatamente, poi si stese e prese il cuscino tra le mani, fece un profondo respiro e sorrise, il profumo di sua nonna...dopo tutto quel tempo si sentiva ancora quell'odore di vaniglia e fragole. Chiuse gli occhi e ripensò alla sua adorata nonnina, a tutte le sue storie, poi riaprì gli occhi e, dopo aver poggiato il cuscino, si rimise in piedi; in quel momento notò uno scatolone adagiato sul cassettone bianco di fronte al letto, si avvicinò e cominciò ad aprirlo. Iniziò a piangere quando vi trovò dentro una sua foto con sua nonna, erano nel giardino, Samira ricordava bene quel pomeriggio passato insieme! Dopo essersi asciugata le lacrime continuò a tirare fuori il contenuto di quella scatola, c'erano tutti i gioielli di sua nonna, i suoi profumi, alcune sue foto e un diario. Samira fu molto incuriosita da quel diario, era molto particolare, era argentato con dei decori lilla e celesti, inoltre una collana era stata arrotolata attorno al diario, la catenina era argentata e all'estremità vi era un ciondolo di cristallo a forma di chiave, Samira rimase incantata, quella collana era stupenda, il ciondolo a forma di chiave risplendeva di mille colori, era davvero bella, così decise di prenderla e mettersela al collo, la guardò attentamente e per un attimo le sembrò che sua nonna fosse di nuovo lì con lei. Poco dopo si ricordò del diario, lo prese e cominciò a rigirarselo fra le mani indecisa se leggerlo o no. Tornò al piano di sotto e poggiò il diario sul tavolino accanto al divano, lo guardò più volte e poi decise di leggerlo. Notò subito che quella era la scrittura di sua nonna, però la frase che vi era scritta la turbò molto "Jack, il mio cuore apparterrà a te per sempre. Ti amo. S.A." molte domande attanagliarono Samira "Chi era Jack? E perché sua nonna non lo aveva mai nominato?Che cosa era successo fra lui e sua nonna?" tutto questo incuriosì ancora di più Samira che girò la pagina per continuare a leggere "Caro diario, io e Jack siamo felici insieme, lo specchio mi ha di nuovo portata da lui, ma questa volta mi è sembrato diverso, era turbato, mi è sembrato strano! Mia madre continua a farmi domande, mi chiede dove trascorro i miei pomeriggi, ma io non posso certo dirle 'No, sta tranquilla mamma! I miei pomeriggi li passo in un mondo parallelo al quale si accede da uno specchio nella soffitta!' sarebbe troppo strano...e poi se qualcuno scoprisse lo specchio, io non potrei più accedervi e non potrei più vedere Jack e non potrei sopportarlo!Io amo Jack, non riuscirei a vivere senza di lui, so che i suoi sentimenti per me sono forti, ma lui è un principe, non potrebbe mai sposare una come me! E poi apparteniamo a due mondi diversi! Forse dovrei smettere di vederlo...infondo lui non potrà mai venire qui, lo specchio funziona in un solo senso, uno entra, uno esce e poi la chiave funziona solo in questo mondo, per lui sarebbe impossibile uscire dal mondo dello specchio! " in quel momento Samira toccò istintivamente la collana e pensò che quella era un'assurdità, sua nonna doveva essersi inventata tutto quello che aveva scritto, forse era solo una delle sue storie...però la curiosità era troppo forte e un dubbio le si attanagliò nello stomaco "E se invece fosse tutto vero?" quella non era un'ipotesi da scartare, così dopo aver osservato per alcuni secondi le pagine di quel diario, lo lasciò sul divano e salì di corsa le scale fino ad arrivare davanti alla porta della soffitta. Si fermò a guardarla e con molta cautela abbassò la maniglia, non riusciva a credere che una piccola parte di lei credesse a quella storia, spalancò la porta e si guardò intorno...niente specchio. Lo specchio non c'era, si era solo illusa, sua nonna aveva troppa fantasia. Stava per tornare in cucina con l'intenzione di riporre il diario nella scatola, richiuderla e non aprirla mai più quando una luce proveniente da dietro un armadio, attirò la sua attenzione. Impaurita, ma anche incuriosita si avvicinò al punto da cui proveniva la luce e, con molta fatica, spostò l'armadio e lo specchio era lì. Uno specchio antico, con una cornice dorata, era appoggiato al muro ed era alto un metro e ottanta, all'incirca, la sua superficie era opaca, il riflesso di Samira non era limpido, chiaro, ma ero sfocato. Lo specchio emetteva una strana luce, una luce calda, Samira era rimasta ammaliata da quella luce così splendente e i brividi e le sensazioni che il suo corpo aveva a contatto con il calore di quella luce erano piacevoli, non si era mai sentita così tanto in pace con se stessa, era come se tutti i suoi problemi, le sue emozioni negative fossero spariti. Affascinata e incuriosita da quello specchio, allungò un braccio per toccarlo e qualcosa, la tirò all'interno di quello che sua nonna aveva definito il mondo dello specchio.

Questo è il primo capitolo della storia che sto scrivendo per il concorso di libri68, spero che vi piaccia!

Concorso Fantasy-libri68// Oltre lo specchioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora