1. Una mente spezzata

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Seguito di JANE'S MEMORIES 1

Eventuali errori saranno corretti alla fine della prima stesura

Buona lettura
🤍














Certe storie
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🌙











𝗝 𝗔 𝗡 𝗘

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𝗝 𝗔 𝗡 𝗘

«Che giorno è oggi Jane?»

«È il dieci novembre».

Il dottor Shaw spegne la penna a led e la lucina bianca smette di accecarmi gli occhi.

«Di che anno?» a questa domanda, esito un attimo.

Mio padre mi osserva, se ne sta in piedi, accanto al dottore. Io siedo sul lettino, ricurva nelle spalle.

'Duemilaquindici', risponde d'istinto la mia testa. «Duemilaventidue» pronuncio.

Le date nella mia testa non corrispondono con la realtà, il mio cervello è bloccato a un tempo che non è più il mio, a una vita che non è più la mia.

Sono trascorsi nove mesi dall'incendio. Quello dove mia madre è morta e io ho perso la memoria. Nove mesi da quando casa mia è andata a fuoco per il camino spento male.

Ho un buco nella spalla e uno nella mente. Papà mi ha raccontato che provando a salvare mia madre mi sono impigliata in una trave uscita dal soffitto crollato, che ha rischiato di uccidermi. La cicatrice è ben visibile sulla mia spalla, ma non è mai profonda quanto la voragine che ho nella mente.

Sono stata in coma cinque giorni, al mio risveglio non ricordavo niente. Ho aperto gli occhi convinta di avere diciassette anni. Convinta che mio fratello David fosse ancora vivo e mia madre avesse imparato a odiarmi un po' meno.

Invece, ho dovuto fare i conti con la verità: David è morto in un incidente stradale e mia madre è rimasta uccisa nell'incendio. In entrambi i casi io ero presente.

Io sono sopravvissuta, loro no.

«Come va il mal di testa?» il dottor Shaw mi tira fuori dai miei pensieri. Batto le palpebre per uscire dal mio stato dissociativo e rispondo alla sua domanda.

«Meno insopportabile. Di solito si accentua la sera, prima che vada a letto e al mattino quando mi sveglio» perché lui non lo sa che in questi nove mesi di memoria spezzata ci sia stata una sola costante: ho un sogno continuo che mi fa svegliare di soprassalto.

«Con le medicine quindi stai notando benefici» odio le sue maledette medicine, ma annuisco.

Involontariamente guardo papà e lui mi fa un lieve sorriso. Distolgo subito lo sguardo.

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