6. Luce dei miei occhi

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Questo è un doppio aggiornamento.
Assicurati di aver letto il capitolo 5
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𝗝 𝗔 𝗡 𝗘

Ho il cuore in gola quando varco la soglia dell'ospedale.

La mia mente è annebbiata, ma cerco di restare lucida. Mi impongo di restare lucida, nonostante continui a sentire dentro di me una strana sensazione. La sento tutte le volte che sto per avere una crisi, ma non è il momento. Non posso permettermelo adesso.

Danielle ha rotto le acque, ciò vuol dire che partorirà da un momento all'altro e io non so cosa fare per lei. La vecchia Jane che cosa avrebbe fatto?

L'ascensore sale fino al piano di Ginecologia. Seguo Theo e Jude nell'ampio corridoio. Davanti alla porta che delimita l'ingresso al reparto di Ostetricia c'è Nick che va avanti e dietro. Ha i capelli scompigliati, i primi due bottoni della camicia allentati.

Solleva la testa quando ci vede arrivare.

«Non mi lasciano entrare» è la prima cosa che dice, rivolgendosi a Jude.

«Le hanno dato una stanza? Che cosa ti hanno detto?» gli chiede quest'ultimo, aprendosi il giaccone.

«Niente. Hanno portato Danielle dentro e io sono qui fuori che aspetto da quando sono arrivato».

«Le staranno facendo i controlli di routine. Vado a prendere il mio badge e vedo se mi lasciano passare».

Nick annuisce, ma sembra stravolto. Theo prova a calmarlo. Mi sento inutile.

«Non c'è niente che io possa fare?» domando a Jude, prima che torni agli ascensori.

Le sue iridi saettano nelle mie. Si inumidisce le labbra.

«Se suoni al campanello e chiami le infermiere Hannah dovrebbe essere qui. Era al pronto soccorso prima, magari ti fa entrare» corrugo la fronte. 'Perché dovrebbe?' la domanda alberga nella mia testa giusto un attimo perché poi capisco da sola, anche se Jude me lo conferma.

«Lavoravi qui».

'Il Saint Michelle Hospital' ho letto il nome quando siamo arrivati. È qui... è qui che mi rifugiavo. Jude non aggiunge altro, corre via senza aspettare una mia risposta.

Nelle ultime ore sono successe troppe cose, eppure, adesso non riesco proprio a pensare a me. Non si tratta della vecchia o della nuova Jane adesso. Oltre quella porta scorrevole c'è una ragazza tutta sola che sta per mettere al mondo un bambino cui padre non c'è più. Ha bisogno di me, o sono io ad aver bisogno di lei.

Mi avvicino al campanello, pigio il tasto e aspetto che qualcuno venga ad aprire. L'infermiera impiega troppo tempo per raggiungermi. Theo e Nick mi guardano incuriositi. Quando la porta scatta, io trasalisco e mi volto.

«Chi ha bussato?» la ragazza che mi compare di fronte è un volto completamente sconosciuto per me. Ha i capelli rossicci e la divisa blu. Appena incontra il mio sguardo, la sua espressione si apre, le sue labbra si piegano in un sorriso.

«Jane!» esclama. «Accidenti, che bello rivederti».

Deve essere lei, Hannah.

«Anche per me» piego gli angoli della bocca verso l'alto e non faccio in tempo a chiedergli niente che lei mi precede.

«Danielle ha appena terminato l'ecografia, la stiamo portando in sala per procedere. È per lei che sei qui, vero?»

«Sta bene?» Nick mi affianca, parla con l'affanno nella voce.

JANE'S MEMORIES 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora