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Passò una settimana da quell'audizione.

Adamas e io ci eravamo allontanati, così all'improvviso.

Eravamo migliori amici ma dopo l'audizione sembravamo più degli sconosciuti.

Fu una settimana morta: mangiavo, dormivo e ripetevo la routine fino a sera.

Dopo quell'evento avevo capito che l'unica persona vicina a me mi aveva abbandonato.

O forse ero io che mi stavi allontanando da lui?

Ero confuso, spaesato e euforico.

I miei spesso a tavola mi chiedevano come stessi, se avessi qualche problema che potevamo risolvere ma io non sapevo rispondere e non volevo rispondere.

Non li volevo coinvolgere nei miei casini.

Non me la sentivo di fare nuova musica così feci delle cover di brani riadattati al pianoforte.

Ne pubblicati qualcuna su youtubee ottenni molte visualizzazioni. 1000 per la precisione. Per alcuni sono poche ma per il me dell'epoca erano moltissime, anche troppe.

Dopo quella settimana passata come un'ameba, tornai al programma per partecipare alla prima puntata.

Chiesi ad Adamas se avesse voluto accompagnarmi ma alla domanda mi chiuse il telefono in faccia.

Così amareggiato presi la macchina da solo e mi avviai verso gli studi.

Ascoltai un po' di Troye Sivan per risollevarmi il morale ma fece ben poco.

Arrivato agli studi, mi portarono nella sala trucco per sistemarmi per la TV.

-Sai che saresti la copia perfetta di Troye Sivan?- Mi disse la truccatrice sorridente.

Quella domanda così banale fu capace di risollevarmi veramente il morale.

Ero felice di somigliare al mio idolo.

Sapevo che Adamas mi diceva di non seguirlo ma non potevo abbandonare il mio idolo.

-Va bene se ti trucco come lui?- Chiese e io annuì.

Così mi trasformò in una copia del mio idolo, ero felicissimo.

Lei mi aggiunse un cerotto metallico sul naso che pesava non poco.

-Ti piace?- Mi chiese la truccatrice.

-Sono bellissimo- Sospirai incredulo.

Lei sorrise contenta del lavoro fatto mentre io mi guardavo incredulo allo specchio.

Questo nuovo Silvester Belt mi piaceva, non poco.

Aspettai il mio turno per salire sul palco e ne approfittai per fare conoscenza degli altri concorrenti in gara.

Le persone lì erano molto gentili e cordiali e mi sorridevano sempre quando passavo.

Mentre passeggiava spensierato per il backstage mi trovai davanti quel ragazzo della settimana precedente, con un livido violaceo sul braccio.

-Ciao- Mi salutò nervoso.

Ricambiai il saluto e mi sedetti vicino a lui.

-Potresti lasciarmi solo? Non sono dell'umore giusto per parlare con altre persone- Mi chiese gentilmente.

Io mi alzai allora, poiché non potevo disturbare qualcuno che non voleva essere disturbato:

-Mi dispiace per la scorsa volta- Dissi prima di andare via.

Lui mi guardò negli occhi e accennò un sorriso.

In quel momento mi sentì nudo, come se quello sguardo fosse riuscito a penetrarmi e a denudarmi. Ero paralizzato sulla sedia, non riuscivo a muovermi.

-Sei molto fashion, mi ricordi Troye Sivan- Aggiunse.

Gli sorrisi: ero felice di sentire di nuovo quel complimento.

-Come ti chiami?- Mi chiese

-Silvester, tu?- Gli chiesi

-Nemo, piacere.

Ci stringemmo la mano e ci sorridemmo.

-Ma tu non volevi stare da solo?- Gli chiesi

Nemo rise e poi mi spiegò che era solito dire ciò che non pensava davvero.

Capitava spesso anche a me.

Scoprì che veniva dalla Svizzera e stava cercando un po' di fortuna qui in Lituania.

-In questo buco di paese se ne vogliono andare tutti.- Gli spiegai

-È proprio per questo che sono qui, così ho la strada spianata- Commentò

Scoppiammo a ridere.

Facemmo una chiaccherata molto serena e tranquilla.

Gli spiegai dall'odio di Adamas contro la comunità LGBTQ+ ed era quello il motivo per cui lo aveva picchiato in pubblica piazza.

-Ci sono abituato ormai, quando ero giovane venivo sempre preso in giro per il mio modo di essere- Mi spiegò Nemo.

-Quindi cosa sei?-Gli chiesi curioso

-Mi definisco un Non-Binary e uso i pronomi they/them.

-Sarà complicato per me, non sono abituato a chiamare una persona con il plurale- Scherzai

Nemo sorrise e mi rassicurò che prima o poi ci avrei fatto l'abitudine.

O forse mai.

Non gli importava molto di questa questione, anche il tu era sufficiente per interpellarlo.

Quella chiaccherata casuale era stata molto piacevole, mi piaceva parlare con lui, sembrava quel vecchio Adamas che ormai si era perso da tempo.

Nemo era gentile e soprattutto rispettoso dei miei gusti, cosa che Adamas non era, anzi: li scherniva e mi dava del deviato.

Mi sentivo di nuovo vivo sapendo che forse lì avevo trovato un nuovo amico con cui condividere tante nuove esperienze.







ℂ𝕒𝕟 𝕨𝕖 𝕛𝕦𝕤𝕥 𝕓𝕖 𝕗𝕣𝕚𝕖𝕟𝕕𝕤?// 𝕊𝕚𝕝𝕧𝕖𝕤𝕥𝕖𝕣 𝔹𝕖𝕝𝕥 × ℕ𝕖𝕞𝕠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora