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-Eccoci qua.

Non conoscevo quel centro commerciale, non ci ero mai stata: dall'esterno sembrava gigante.

Migliaia di persone andavano e venivano piene di borse.

Nemo rideva mentre guardava il mio volto incantato.

Entrammo dentro e il centro sembrava ancora più maestoso: c'era una grande finestra che illuminava lo spazio e  delle scale mobili centrali per salire:

-Dove andiamo?- Chiesi con la bocca aperta.

-Io direi di andare prima a fare qualche giretto da Dior o da Chanel- Propose Nemo.

Così salimmo al primo piano  dedicato esclusivamente all'abbigliamento.

Il primo negozio in cui entrammo fu Dior: non era molto grande, ma comunque era ben fornito di articoli. 

Nemo correva velocissimo esaminando i vari capi mentre io cercavo di stargli dietro:

-Prova questi- mi disse porgendomi dei vestiti- Secondo me faresti un figurone!

Gli sorrisi e andai ai camerini.

Prima di provare i vestiti però, controllai il prezzo: una maglietta 120 euro. E dove li prendevo tutti quei soldi? All'epoca portavo massimo 40 euro in giro.

La mia famiglia non era povera, ma nemmeno abbastanza ricca da permettersi tale lusso.

Indossai la prima maglietta: bellissima. Letteralmente il mio sogno: una maglietta con la scritta Dior sopra.

Provai anche il jeans rosso che adoravo alla follia.

Mi rivestì e restituì i vestiti a Nemo che intanto aveva preso un giubbino rosa piumato:

-Bellissimi.- Commentai

-Allora perchè me li ridai indietro?- Chiese Nemo stupito

-Perchè costano troppo per me.

Nemo allora mi squadrò e disse alla cassiera di aggiungere i miei capi al conto:

-Nemo sei pazzo?

-Ti prendo semplicemente le cose che ti piacciono- Mi rispose dando la carta alla cassiera.

-Ma sei sicuro di poter pagare tutta quella roba?

-Sisi, tu oggi devi solo dirmi ciò che ti piace e io te la pagherò per te- Mi spiegò

Ero sorpreso: Nemo era veramente così ricco? I genitori gli permettevano di prosciugare il loro conto?

La fermata successiva fu da Chanel dove comprammo un profumo abbinato.

Salimmo al piano successivo dove c'erano solo negozi di cosmetica, Kiko, Wycon...

Ero euforico: mi sentivo una piccola star che andava a fare del semplice shopping.

Da Kiko, io e Nemo ci facemmo truccare.

La truccatrice mi chiese dove avessi preso il rossetto che stavo indossando e io le risposi di averlo preso in prestito da mia madre.

Mi disse che era molto carino e ciò causò un sorriso di trentadue denti sul mio viso.

Nemo era accanto a me, che chiacchierava serenamente con la truccatrice. Io invece ero rimasto in silenzio aspettando che la mia truccatrice finisse il suo lavoro.

Mi aveva messo il rossetto viola, un eyeliner dello stesso colore e mi aveva sbiancato il viso. Sembravo la versione emo di Dracula, mi mancavano solo le zanne.

Nemo era coloratissimo, pieno di brillantini vicino agli occhi e le guancie rossissime:

-Oddio stai benissimo!- Esclamò

Io rimasi ammutolito a contemplare il suo make-up perfetto. E poi guardai lui negli occhi.

Il mondo si fermò.

I suoi occhi smuovevano in me qualcosa, mi denudavano completamente, mi sembrava di aver perso tutti i miei vestiti.

C'era qualcosa che stava nascendo in me, qualcosa di nuovo mai provato prima.

Una volta usciti di lì, salimmo al piano più alto per bere un caffè.

-È stata una bella giornata non credi?- Chiese Nemo

Annuì.

Prendemmo un buon caffè sulla terrazza.

-ma dove vivi?- Gli chiesi

-Da mio zio, in centro, la prossima volta ti ci porto.

Chiaccherammo del più e del meno mentre l'imbrunire arrivava.

Una volta finiti i nostri due squisiti caffè chiedemmo il conto.

-Pago io- Gli dissi

-Nonono, Pago io- Controbbattè Nemo

-Io

-Ioo

-Iooo

-Ioooo

-Ecco il conto- Disse la camera poggiando lo scontrino al centro del tavolo.

Le nostre mani si fiondarono su quel pezzo di carta e si toccarono lievemente.

I nostri sguardi si incrociarono e rimanemmo fermi così.

Lui guardava me, io guardavo lui.

La sua bocca si aprì lievemente mentre io facevo respiri affannosi e pesanti.

-Pago io allora?- Chiese Nemo continuandomi a fissare negli occhi

-Facciamo a metà- Gli proposi

Così demmo due euro a testa.

Si era fatto tardi, era ora di tornare a casa.

-Grazie per questo pomeriggio insieme- Gli dissi

-Figurati, quando vuoi.

Guardavo fuori dal finestrino pensando al nostro lieve tocco di mani.

Che stavi facendo? A me piacevano le ragazze.

Dovevo smetterla di pensare come le persone deviate, mi dicevo.

Guardai di nuovo Nemo: le sue labbra erano semi aperte, rosse come le fragole e morbide.

In quel momento per la prima volta mi resi conto che forse non ero interessato solo alle ragazze.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 22 ⏰

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ℂ𝕒𝕟 𝕨𝕖 𝕛𝕦𝕤𝕥 𝕓𝕖 𝕗𝕣𝕚𝕖𝕟𝕕𝕤?// 𝕊𝕚𝕝𝕧𝕖𝕤𝕥𝕖𝕣 𝔹𝕖𝕝𝕥 × ℕ𝕖𝕞𝕠Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora