Costellazioni

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Sono le due e trenta.

Manuel sta fissando il soffitto della sua camera d'albergo e a fargli compagnia c'è solo la luce fioca dell'abat-jour sul comodino alla sua sinistra.

Il concerto di quella sera è terminato da due ore.

Lui ha provato a impegnare il tempo facendo un bagno caldo, poi la skincare – dato che Simone non perde mai occasione di ricordargli quanto sia importante farla – poi si è messo a letto e ha provato ad addormentarsi.

Di solito, gli basta entrare su Twitter, leggere i commenti dei fan sul concerto della serata, farsi due risate – o magari emozionarsi, a seconda dei messaggi che legge – e, come per magia, il sonno lo avvolge.

Ma quella notte no. I suoi occhi non vogliono saperne di chiudersi, il suo cervello di smettere di confabulare.

Ha un tarlo in testa che continua a ricordargli che Simone è nella camera accanto alla sua, che entrambi stanno occupando due letti matrimoniali quando avrebbero potuto benissimo averne uno solo in due.

Di solito, tramite sotterfugi e sproloqui sul budget – come se ne capissero di economia – riescono a farsi sistemare in una camera doppia, con letti singoli che provvedono ad unire, solo che spesso Matteo e Rayan non sono d'accordo e le camere diventano per forza quattro, una a testa.

Manuel continua a guardare quel lato di materasso vuoto, freddo al tatto senza nessuno a riscaldarlo.

Non vorrebbe certo una persona qualsiasi, in quel caso sarebbe tutto molto più semplice, e lo sa.

A lui le cose semplici non sono mai piaciute.

Vuole Simone in quel momento, forse persino un pelo più del normale e soffre, sente la pelle in fiamme perché lo vuole, però non può averlo, non quella notte.

Come quasi tutte le notti.

A volte pensa di voler smettere di essere famoso, che la gente non lo riconosca più per strada per viversi quella storia in santa pace, alla luce del sole.

Invece...

Invece deve nascondere la cosa più bella che ha ed è frustrante.

Si passa velocemente una mano sul volto e si mette a sedere tra le coperte e le lenzuola che ha sgualcito.

Prova a pensare con un pizzico di razionalità. Tenta di convincere sé stesso che uscire dalla propria camera per raggiungere quella del compagno sia un rischio, che magari in corridoio ci saranno anche delle telecamere e qualcuno dello staff potrebbe divertirsi a far girare le immagini in forma anonima – nonostante sarebbe violazione della privacy, reato perseguibile e punibile.

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