chapter four.

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「 a JAMES BEAUFORT fanfiction 」
chapter four



















"Da quando sei una persona atletica, papà?" dissi aggiustandomi il berretto celeste.

"Facciamo un paio di buche per liberarci la mente!" sorrise, scendendo dalla golf cart.

"Mi hai convinto" saltai giù da quella sottospecie di veicolo, e mi stiracchiai le gambe e le braccia.

Era una bellissima giornata, ed ero abbastanza contenta di passare la mattinata in compagnia di mio padre, che stranamente non era impegnato con il lavoro. Anche se avrei preferito fare una partita a tennis, piuttosto che centrare buche nel terreno.

"Mi serviva una compagna e ho pensato che poi potremmo andare anche a pranzo, che ne dici?" propose, massaggiandomi le spalle.

"È in momenti come questi che vorrei tanto un fratello!" mi lamentai storcendo il naso.

"Bugiarda. Lo sappiamo tutti che ti piace ricevere tutte le nostre attenzioni" ridacchio rubandomi il berretto.

"Hey! Ridammelo!" lo rimproverai in maniera giocosa, cercando di riprendere il capo d'abbigliamento.

"Oh" mi poggiò il cappellino sulla testa
"Eccoli lì" iniziò a sorridere, osservando un'altra golf cart che piano piano si avvicinava a noi.

"Oh. santo. cielo" mi alzai gli occhiali da sole e quasi non svenni seduta stante.

"Papà, vorresti gentilmente spiegarmi cosa sta succedendo?" chiesi all'uomo, ancora con il sorriso stampato sulla faccia.

"Dovevamo presentarteli alla cena di domani, ma io e Mortimer non abbiamo resistito" mi spiegò, e nel mentre i due individui stavano per raggiungerci.

Il primo istinto fu quello di cercare una trivella, così da nascondermi al centro della terra.
Il secondo fu quello di uccidere mio padre, che ovviamente aveva trasformato una nostra uscita, in LAVORO. Con il padre della persona che più odiavo.

"Amaya, ti presento Mortimer Beaufort" sussurrò mio padre
"E suo figlio James" concluse. E non ci volle molto, prima che il biondino mi notasse.
Mi rincuorò vedere la sua espressione, più sconvolta della mia. Notai l'arrabbiatura da dietro gli occhiali da sole che indossava.

Scese dalla golf cart, nella sua polo celeste, nei suoi pantaloni classici blu e insieme al padre, si palesarono di fronte a noi.

"Buongiorno! Che bello vedervi!" Mortimer diede una pacca amichevole sulla spalla di mio padre.

"Il piacere è tutto nostro" sorrise quest'ultimo
"Non è vero, Amaya?" si girò verso di me, in attesa che dicessi qualcosa.

Io e James ci guardavamo furiosi, entrambi con le mascelle serrate. Non proferivamo parola.
Una cosa però era certa: se gli sguardi potevano uccidere, io e il ragazzo eravamo probabilmente già morti e sepolti.

"Cosa diavolo ci fa lui qui?"

"Cosa diavolo ci fa lei qui?"

Sbottammo all'unisono. Provocando sguardi confusi tra i nostri padri.

"Già vi conoscete?"

"Oh vero! Anche tu frequenti la Maxton hall, vero Amaya?" Mortimer si rivolse a me.

"Sì, è esatto" annuii sorridendo falsamente
"Se non vi dispiace, ve lo rubo un secondo" parlai a denti stretti, continuando a tenere un sorriso tirato sulla faccia. Presi il braccio di James e lo allontanai dai due adulti.

𝐘𝐨𝐮 𝐛𝐞𝐥𝐨𝐧𝐠 𝐭𝐨 𝐦𝐞┊𝙅𝙖𝙢𝙚𝙨 𝘽𝙚𝙖𝙪𝙛𝙤𝙧𝙩Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora