15. Tempo di cambiamenti

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«È per questo motivo che vi chiedo di alzare i vostri calici. Anche voi, avvicinatevi.» Illithor fece segno ai musicisti di venire vicino a loro e di prendere da bere «Sarà Cyran colui che presenterò agli Antichi affinché venga giudicato per diventare re.»

Tutti si voltarono felici verso il ragazzo sorridente con il calice alzato.

«E per cosa saremmo venuti, sennò?» Chiese Goldwin rimanendo seduto al suo posto.

«Vi prego re Goldwin, lo so che molti si sarebbero aspettati una mia nomina da parte di mio padre, ma non è sempre il figlio maggiore a riceverla. Davanti a me» Cyran aprì le braccia indicando i fratelli «ho l'esempio di quanta regalità e gentilezza possano mai esistere. I miei fratelli sono la perfetta incarnazione dei valori che caratterizzano la nostra Foresta. Non mi sarei stupito di sentire uno dei loro nomi al posto del mio.»

«Nostro fratello sta solo cercando di distogliere l'attenzione da sé stesso.» Elasha sapeva quanto il fratello non apprezzasse le troppe attenzioni.

Tutti risero, anche Cyran che si ritrovò ad annuire.

«Che parole sagge, sorella.» Cyran chinò la testa e sorrise. «È per questo motivo che ora vorrei attirare l'attenzione su qualcun altro. Anche io ho un annuncio da fare.» La sua voce era forte e cristallina. «Essere re sarà un compito arduo, se gli Antichi decideranno che ne sono degno, ovviamente. E sarà un compito che non voglio affrontare da solo.»

Nym vide Evie avvicinarsi a Cyran. Aveva il calice ancora in una mano, ma con quella libera spingeva da parte chiunque si mettesse tra lei e il suo obiettivo.

«Per questo motivo...» Cyran si inginocchiò di fronte a Flare, le prese una mano e le mostrò un anello di stelle, con al centro una pietra d'acqua «Flare, nel momento esatto in cui i nostri sguardi si sono incrociati, il mio cuore ha iniziato a battere unicamente per te. La gioia che provo nell'averti accanto è incommensurabile e non ne posso fare a meno. Ogni secondo passato lontano è una tortura, ogni goccia d'acqua mi ricorda il tuo viso. Quindi ti prego, non negarmi ciò che so mi renderebbe l'elfo più felice dell'intero universo. Perché so di amarti, in questa vita e in tutte le altre che verranno dopo. Vuoi sposarmi?»

«Si!» Flare non dovette aspettare neanche un secondo per rispondere. Sapeva che il suo cuore provava le stesse emozioni di quello di Cyran. Lo amava e lo avrebbe amato per il resto della sua vita.

«NO!» Evie, d'altro canto, non era della stessa opinione. Era andata lì con l'intento di sposare Cyran e unire i loro due popoli. Batté un piede in terra e, imbarazzata e piena di rabbia, lasciò la sala. Nessuno si accorse di lei, impegnati com'erano a congratularsi con i futuri sovrani, ma Nym la vide. La seguì con lo sguardo. Non si fidava di quella donna, era una sensazione che aveva avuto da quando la neve magica aveva smesso di fare il suo effetto. Nym avrebbe dovuto impedirle di usarla su Cyran.

«Amici, compagni, cittadini tutti.» Illithor con amore guardava il suo popolo dall'alto della balconata, sotto la quale i futuri cavalieri dei draghi se ne stavano impettiti, Nym ed Elasha con loro «Ieri sera abbiamo subito un grave attacco, ma i nostri soldati sono stati in grado di proteggerci grazie alla loro prontezza e coraggio.» La popolazione esultò verso gli eroi che li avevano salvati «Ma oggi è un giorno di festa. Io, Illithor, re della Foresta di Aeon, ho l'onore di presentarvi il candidato a sovrano della Foresta di Aeon, Cyran, principe della Foresta di Aeon.»

Cyran uscì dalla finestra alle spalle del padre. Il sorriso gli risplendeva sul volto e la mano alzata salutava il popolo. Con gli occhi cercava di incontrare lo sguardo dei presenti che gioivano ogni volta che incrociavano quello del principe. L'armatura argentea rifletteva la luce del sole, rendendo la sua figura eterea.

Il re degli ElfiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora