6. Succo di fungo

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Il coraggio aveva abbandonato il suo corpo. Non era tagliato per fare l'eroe! Cyran ci riusciva molto meglio.

Nym sentiva il tempo scorrere lento e i passi dell'orco sincronizzarsi con il suo cuore.

Tum-ta, un passo, tum-ta, un altro passo.

Non poteva rimanere nascosto lì per sempre ma, allo stesso tempo, non poteva neanche alzarsi e andarsene o l'avrebbero scoperto subito. Era già abbastanza in pericolo così.

«Andiamo. Andiamo Tonk. Ti sarai sbagliato. Sbagliato.»

Cominciò uno e i passi dell'orco si fermarono.

«Si. Si, avrà sentito l'eco dei suoi passi e si è preso paura. Paura.» Lo prese in giro un altro

«Oppure. Oppure era un topolino e avrà visto la sua gigantesca ombra. Ombra.»

Gli orchi erano come stati catturati da quella situazione. Qualsiasi presa in giro venisse loro in mente la dicevano e Nym si sentiva lo stomaco molto più leggero.

«Forse. Forse dovresti smetterla di bere il latte di coux la sera, ti fa male al pancino. Pancino.»

«Smettetela. Smettetela. Ho davvero sentito un rumore. Rumore.»

Provava a giustificarsi Tonk, ma gli altri avevano ormai iniziato a prenderlo in giro e sicuramente non avrebbero smesso tanto presto.

«Io. Io sono Tonk il grande e niente mi fa paura. Paura.»

Tonk appoggiò un piede sulla roccia dietro la quale era nascosto Nym ma il suo sguardo guardava da un'altra parte, esattamente sopra le loro teste.

«Certo. Certo Tonk il grande,» Unak si inchinò beffardo «aspettate che il re ascolti le vostre nobili gesta alla cena di questa sera. Sera.»

Le risate e i grugniti si stavano facendo sempre più lontani, segno che gli orchi se ne stavano ormai andando.

Nym voleva tanto alzarsi, ma sentiva le gambe pesanti e attaccate al terreno.

«Coraggio Nym. L'hai scampata bella, ma non puoi rimanere qua nascosto per sempre. Quella ninfa e il nakabi hanno bisogno di te. Gli orchi non ti hanno visto. Puoi farcela.»

L'elfo contò fino a tre e poi si diede una forte spinta con le braccia e si alzò. Quando però si voltò, la galleria si apriva su un'alta grotta e degli orchi non c'era traccia.

Non si sporse subito, tirò prima fuori la testa.

Ma se la galleria era buia e viscida, la grotta era luminosa e viscida. La luce, però, non era naturale del sole. Era una luce colorata di azzurro, rosa e verde proveniente da dei funghi che crescevano sulla parete rocciosa colante melma.

Nym si avvicinò a uno dei funghi luminosi e ne toccò uno con la punta del dito. Il fungo ballò mollemente e iniziò a brillare a intermittenza. Il ragazzo lo staccò e dal gambo lungo e bianco uscì un liquido azzurro luminoso.

«Non avevo mai visto dei funghi come questi.»

Nym teneva stretto il fungo con due dita e lo analizzava attentamente, quando sentì, nel silenzio più assoluto, un grugnito provenire dalle sue spalle.

Subito corse a nascondersi dietro la roccia che lo aveva salvato qualche minuto prima mentre ascoltava le voci che si avvicinavano.

«È. È incredibile che facciano fare sempre a me il lavoro sporco. Sporco.» Grugnito. «Cosa. Cosa credono, che Pork sia qui per pulire il loro mondezzaio? Mondezzaio?»

L'orco entrò nella grotta e Nym sporse la testa per vedere se veniva nella sua direzione. Ma rimase a bocca aperta quando vide Pork uscire da uno dei tunnel camminando a testa in giù.

Il re degli ElfiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora