L'inizio della leggenda

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Le due grandi porte della sala del trono si aprirono di colpo, permettendo il passaggio di un uomo dalle lunghe vesti color zaffiro

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Le due grandi porte della sala del trono si aprirono di colpo, permettendo il passaggio di un uomo dalle lunghe vesti color zaffiro. Poi, così come si erano spalancate, si richiusero, sospinte dalle due guardie poste al di fuori della stanza.

«Desideravate vedermi, sire? chiese Merlino, avvicinandosi lentamente all'uomo seduto sul lussuoso scranno.

L'anziano mago lo fissò negli occhi per un interminabile momento, osservando, suo malgrado, tutto il malessere che traspariva dalle sue iridi azzurre.

«Sì.» rispose Artù, mesto. «Volevo informarti che ho preso una decisione: domani partiremo per il confine.»

Merlino sussultò nell'apprendere quella notizia, ma se ne pentì subito. Le sue ossa risentirono, e non poco, del movimento improvviso.

«Non mi sembra affatto una buona idea. Posso chiedervi di riconsiderarla?»

«Non sprecare fiato.» ribatté Artù, secco. «Ormai sono convinto sul da farsi e niente mi farà cambiare opinione.»

A quel punto, il re si alzò dal trono e si avvicinò alla finestra alla sua sinistra, osservando l'orizzonte. Merlino gli andò di fianco.

«Attaccare il nemico a viso aperto è estremamente rischioso, ma voi questo lo sapete meglio di me. Quindi, perché vi ostinate a continuare con una tale follia?»

«Questa guerra sta mettendo il regno in ginocchio.» rispose Artù, corrucciando la fronte. «Mordred e i suoi uomini stanno razziando le nostre terre in maniera bieca e disonorevole. È mio dovere porre fine a tutta questa sofferenza. Perciò, se lui è troppo codardo per affrontarci a viso aperto, saremo noi a fare la prima mossa.»

«Capisco.» convenne Merlino, lisciandosi la lunga barba bianca. Comprendeva molto bene le ragioni dell'altro, ma aveva comunque paura delle conseguenze a cui avrebbero potuto portare. «Fin dove dovremo spingerci per affrontare Mordred e Morgana? Fin dove dovremo arrivare?»

Artù stavolta si voltò e ricambiò lo sguardo del mago.

«Fino a Camlann.» disse a mezza voce. «È un passo stretto tra le montagne. Se li blocchiamo lì prima che lo oltrepassino, eviteremo un assedio.»

In quell'istante, a Merlino venne un brivido lungo la schiena. "Camlann". Il nome non gli piacque affatto.

«Morgana e Mordred devono essere fermati, ma non a costo della vostra vita, sire.» disse con agitazione. «Perché non restate qui, al sicuro, per una volta? Ormai avete una certa età, non siete più giovane come un tempo; e poi sono certo che i vostri cavalieri sapranno...»

«Non se ne parla!» sbottò d'un tratto il sovrano. «Non sono mai scappato davanti ad una battaglia e non comincerò di certo adesso! Quello che invece voglio sapere è se tu, Merlino, deciderai di aiutarmi. Potrò contare sul tuo appoggio?»

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