6-phylosophy

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Le settimane passarono velocemente al college, ed Harry iniziava a sentirsi sempre più a suo agio.

Tranne per i soliti commenti. Ma ignorava tutto, per quanto possibile, e andava avanti.

Non poté ignorare, però, il compito di filosofia di quella settimana; «Dovrete fare una relazione scritta su alcuni romanzi con i vostri compagni di banco; troverete sui vostri banchi la lista dei testi. E' un compito molto importante, cercate di portarlo a termine.»

E quindi ora Harry si trovava a dover lavorare con Louis.

Ripensò a quando lo vide per la prima volta, restandone affascinato. E ripensò anche a quando si rese conto che era un coglione e che il suo aspetto esteriore non aveva nulla a che fare con quello interiore.

"Oggi sei disponibile per lavorare al compito di filosofia?"

"Disponibile, sì. Per filosofia, non proprio. Per te, no."

Alzò gli occhi al cielo, cercando di fermarsi dal mandarlo a quel paese.

"Non ho intenzione di prendere un voto basso a causa tua e del tuo essere un assoluto coglione. Liberati o riferirò al professor Wilson quanto Louis Tomlinson abbia voglia di essere bocciato."

Lasciò tutti i libri nella stanza e si vestì per andare a correre. Era uno dei pochi modi che conosceva per rilassarsi - o almeno, per provarci-.

Messo il primo piede fuori dal dormitorio, il vento di inizio dicembre gli colpì il viso.


***


«Ma guarda questo brutto stronzo!»

«Ti ha colpito e affondato, Lou.» Gli rispose Niall, ridendo sotto i baffi per i messaggi di Harry.

«Ma come cazzo si permette di parlarmi in questo modo? Chi cazzo si crede di essere?»

«Ma che ti costa partecipare attivamente al compito di Wilson?»

«Sai che non sono incline al lavoro di gruppo.»

«Beh, ti conviene diventarlo, o la tua media non sarà più recuperabile. Un paio d'ore e avrete finito, vedrai che non sarà così terribile.»

Louis sbuffò. Harry era l'ultima persona con cui avrebbe voluto lavorare, quell'arrogante, stronzo e perfettino.

Decise di accendersi una sigaretta ed uscì, diretto verso il giardino.

1 nuovo messaggio da: Luke Hemmings.

"Stasera, alle 23. Dietro scuola. Puntuali, tu e il tuo amico."

Controllò le notifiche e si fermò con la sigaretta fra due dita; il telefono nell'altra mano. Inoltrò il messaggio a Niall, ma prima che potesse spingere 'invio', il suo cellulare finì per terra. Una sottile scheggia si formò sullo schermo.

«Ma che cazzo! Stai attento a dove metti quei fottuti pie-»

«Scusami, non ti ho proprio visto! Non pensavo che- cazzo. Non ci credo.»

«Styles, ovviamente. Chi altro poteva essere a rovinarmi la giornata? Che cos'era questo, un altro ultimatum? Se non lavoro con te, mi spacchi il telefono?»

«Fidati, scontrarmi con te era l'ultima delle mie intenzioni. Ma se vuoi vederla così, meglio; spero sarai più incline a contribuire al compito.»

«Fidarmi? Di te? Neanche se fossi Dio sceso in terra. E mi aspetto anche una fottuta sigaretta da te, visto che la mia è caduta e si è spezzata per colpa di qualcuno

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 15 ⏰

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