1-medicine

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L'orologio al polso di Harry segnava le 18.30.
Infilò la sua canotta e le sue scarpe da ginnastica,con i pantaloncini lunghi fino al ginocchio che risaltavano le sue gambe-ognuno presente sulla faccia della Terra avrebbe potuto giurare che le gambe di Harry erano perfette-e una fascetta per tenere all'indietro i suoi riccioli ribelli.

Cominciò a correre,passo dopo passo sull'asfalto facendo cadere il piede in qualche pozzanghera senza volerlo.
Sentiva i capelli svolazzare con un ritmo impreciso,alternato dal susseguirsi dei suoi passi e goccioline di sudore cominciavano a contornargli la faccia,ma non gli importava.
Correre era come uno sfogo per lui:correva via dalle sue paure,dalle sue imperfezioni e da tutte le persone cattive.
Nel tempo si era costruito una barriera,che nessuno,fino ad allora non era mai riuscito ad oltrepassare,fatta eccezione per Zayn,il suo migliore amico,che lo aveva sempre aiutato nei momenti più difficili.

Il ragazzo cominciava a sentirsi un po' debole e affaticato,ma continuava a correre facendosi venire in mente un episodio della sua vita.

"Harry,colpisci il sacco con più forza!"
"Lo sto facendo!Potrei stendere chiunque."
"Questa è una scuola Harry,non un cortile dove ammazzare gente."

Gli scese una lacrima che subito asciugò,si era ripromesso di lasciare in disparte il pugilato,dopo ciò che era successo.
Mentre correva,scorgeva in lontananza dei palazzi malmessi e dai colori sbiaditi dal tempo-pensava da sempre che bisognasse ripulire quell'area della città-quando ad un tratto sentì un urlo soffocato di un ragazzo proveniente da un vicolo cieco,conosceva quelle strade meglio delle sue tasche.
Si fermò per un attimo per ascoltare meglio quel suono distorto e doloroso;sembrava che le gambe stessero per cadere proprio lì,sull'asfalto lasciando il resto del corpo per le strade di New York a gironzolare.

Harry si immaginò la scena e sul suo viso spuntò un piccolo sorriso susseguito dal presentarsi delle adorabili fossette-ad ogni ragazza piacevano le fossette di Harry,peccato che lui trovava più divertimento negli uomini-.
Prestò attenzione all'evenienza del ricomparire del suono,ma non accadde e così si sedette su una panchina lì vicino dietro la quale erano presenti numerose piante.
I ricci ricadevano sulla fronte bagnata contornata da goccioline di sudore che ricadevano sul petto fino a formare delle piccole chiazze sulla canotta bianca che il riccio stava indossando.
Era piegato in avanti,e la catenina che aveva al collo ciondolava nel nulla provocando un leggero solletico;si appoggiò allo schienale per osservare meglio la visuale che aveva difronte:un bellissimo tramonto stava nascendo nel riflesso di un lago li difronte.

A parte tutto,la Grande Mela non era poi così male.

**

«Oh Luke,ti ho detto che non continuerò a far girare droga,l'ho fatto per un anno,ora basta.»
«Tomlinson,sai come andrà a finire se non porti a termine il tuo compito,non vorrai che succeda qualcosa di male alle tue sorelline vero?»
Disse il biondo per poi sferrare un pugno contro Louis facendolo cadere all'indietro e provocando un urlo da parte della vittima.
«Zitto,potrebbero sentirci.»
Mise una mano sulla bocca di Tomlinson per farlo tacere provocandolo con un coltellino vicino al collo.
«Vai e fa' il tuo dovere,coglione.»
E lasciò andare il ragazzo con un taglio sul collo ed un occhio livido.
Il giorno dopo sarebbe stato il primo giorno di college del secondo anno per lui,e doveva presentarsi in quelle condizioni orribili-avrebbe tanto voluto farla pagare ad Hemmings,ma amava troppo la sua famiglia per rischiare-.

Camminò fino ad una strada vicino ad una drogheria facendo attenzione a non essere visto da nessuno,era pur sempre pomeriggio ed una leggera quantità di persone era sempre presente.
Girò l'angolo e lo vide:biondo con una camicetta a maniche corte azzurra e dei jeans neri che teneva tra le mani una sigaretta.

Finally Free ~Larry Stylinson~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora