Quattro

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Eli è agitato, talmente tanto agitato che anche a Derek sembra di esserlo. “C’è qualcosa che non va?”

Eli nega con la testa ma continua a muovere nervosamente la gamba. “Hai voglia di andare a fare una passeggiata nel bosco?”

Stranamente Eli annuisce e Derek spera di riuscire così a calmarlo e calmarsi pure lui. Passeggiano in silenzio ma più il tempo passa e più Eli sembra teso. “Non capisco” sussurra il ragazzo.

“Cosa?”

“Questa cosa che sento. Sono agitato, quasi spaventato ma… è come se non fossi io ad esserlo.”

Derek un po’ si stranisce perché generalmente si possono sentire solo le emozioni dei componenti del proprio branco. A meno che… “Come va con la tua amica?”

“Bene. Ma no, non entrerò nei dettagli con te.”

Derek sta per ribattere quando la sente. Alza un dito verso Eli facendogli segno di tacere e segue quel richiamo anche se non è decisamente per loro. Arrivano in una radura e trovano una bambina con un elegante vestitino viola da principessa. Nonostante Derek percepisca il suo spavento, la piccola lo nasconde perfettamente e lo guarda fiera, a testa alta. Ci mette davvero poco a capire chi è. Le si avvicina e si abbassa alla sua altezza. “Ciao, principessa. Sei Rose, vero?”

La bambina lo guarda malissimo. “Chi sei tu?”

“Io sono Derek mentre lui è mio figlio, Eli. Siamo amici del tuo papà.”

“Come faccio a sapere che non mi state dicendo una bugia e non volete rapirmi?”

In un'altra occasione Derek si metterebbe a ridere. È Eli ad avvicinarsi a loro e le allunga il telefono mostrandogli una foto di lui e Stiles assieme. La bambina la guarda interessata. “Siete buffi” dice coprendosi la bocca per ridere.

Derek allunga il collo per vederla e si accorge che le ha mostrato una foto dove Eli e Stiles stanno facendo a gara a chi riesce a mangiare più olive in una sola volta. Hanno entrambi la bocca piena e sembrano due criceti. Derek si schiaffa una mano in faccia. “Potevi anche trovarne una migliore.”

Eli alza le spalle. “È la prima che mi è capitata.”

“Come mai sei qui da sola?” domanda rivolgendosi a Rose.

“Papà mi stava accompagnando a casa ma io ho visto questo bosco che sembrava quello delle favole e volevo vederlo. Papà mi ha detto di stare ferma mentre rispondeva al nonno ma ho visto un Bambi e…” la voce le si rompe e Derek la prende in braccio stringendosela al petto. “Adesso lo chiamiamo, va bene?”

“E se mi sgrida? E… e se non vuole più stare con me perché non ho fatto la brava?”

“Lo hai sicuramente fatto spaventare ma è il tuo papà. È impossibile che non voglia più stare con te.”

Rose sembra voler dire qualcosa ma Eli la interrompe. “Stiles ci aspetta nella grande radura. È molto agitato e spaventato. Ha blaterato qualcosa sul fatto che in realtà siamo angeli con il pelo. Ma io non ho così tanti peli.”

Derek alza gli occhi al cielo. “Andiamo, bimbi. Raggiungiamo Stiles.”

Stiles è in piedi al centro della radura quando lo vedono e Rose scatta in avanti correndogli in contro. Derek può nettamente sentire l’amaro odore di spavento di Stiles, ma anche il suo sollievo appena stringe Rose tra le braccia. “Piccola, io lo so che sei curiosa, ma qui come a New York non puoi allontanarti senza aspettarmi, okay? Non ci sono le auto, ma puoi comunque perderti e non sempre ci sarebbero due lupi a scovarti. Mi hai fatto spaventare tantissimo.”

Stiles ha gli occhi lucidi, ma il suo tono è serio e l’espressione corrucciata. Derek vede Rosa annuisce e schioccargli un bacio sulla guancia. “Scusami tanto, papà, prometto che non lo faccio più, anche se...”

Stiles inarca un sopracciglio. “Anche se, cosa?”

“Okay che sono lupi come zio Scott, però non ho incontrato il lupo cattivo come Cappuccetto Rosso” dice, e Derek la vede voltarsi verso di sé. “Lui è più come il principe azzurro che incontra la Bella Addormentata nel bosco, non credi?”

L’espressione di Stiles si distende in una risata, anche Eli sta ridendo e Derek è lui ad alzare gli occhi al cielo ora.

“Quindi Derek è un principe azzurro?” chiede Stiles.

“Certo che lo è. È bello e io penso proprio che quando divento grande gli chiedo di sposarmi.”

Ora Stiles è diventato porpora ed Eli sta piangendo dalle risate.

“Dai, direi che è ora di tornare a casa, ci sono state già troppe avventure” è Derek a cambiare discorso, indicando la strada verso le auto.

Pranzano insieme a casa di Noah e Derek pensa che se credeva che Stiles fosse logorroico, era solo perché non aveva ancora incontrato Rose. Ha voluto sedersi di fianco a lui e Derek crede di conoscere ormai tutti i suoi compagni di scuola e i suoi posti preferiti di New York. “E tra i posti preferiti ora c’è anche la radura dove abbiamo ritrovato papà prima. Come si chiamano quei fiorellini? Quelli azzurri. Tu lo sai?”

Derek non può fare a meno di guardare Stiles, probabilmente implorando aiuto con lo sguardo, perché Stiles ride sonoramente e si siede dall’altro lato di sua figlia.
“Sono Nontiscordardimé, tesoro. Che ne dici di andare a riposare un po’? Il viaggio è stato lungo, no?”

Lei annuisce, prende il suo piatto portandolo al lavandino, poi saluta tutti e fila in camera sua. Quando gliel’hanno fatta vedere, era così entusiasta che Stiles ha dovuto abbracciarla per frenarla dal saltellare ovunque.

“Pa’, vado anche io. Torno a casa che poi devo prepararmi per stasera.”

“Dove vai?”

Eli arrossisce. “Lisa mi ha chiesto di vederci stasera, è la prima volta che me lo chiede lei e quindi devo prepararmi. Stiles, tu cosa fai domani mattina? Ci vediamo così ti racconto?”

Derek non si perde il ghigno che gli rivolge Stiles, ma nemmeno il sorriso dolce che rivolge ad Eli.
“Facciamo colazione tutti insieme? Tuo padre comincia ad essere geloso di me!”

Eli sbuffa, ma sorride. “E va bene, ma i dettagli poi li racconto solo a te” e se ne va.

“Smettila di gongolare, Stilinski.”

Derek si alza per sparecchiare, seguito da Stiles.

Sogni e RitorniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora