È proprio mentre Eli sta sorridendo mentre fa colazione con Stiles e Rose che Derek riceve una notizia inaspettata ma che capita proprio nel momento migliore. Torna in cucina, dà un bacio tra i capelli a suo figlio, poi gli mette davanti il cellulare su cui c’è il testo di un messaggio.
“ZIA CORA QUI? OGGI?”Derek sorride. “A quanto pare ci fa una sorpresa.”
Eli quasi saltella.
“Chi è zia Cora?” chiede Rose.
È Stiles a risponderle. “La sorella di Derek e quindi la zia di Eli. È molto simpatica, ti piacerà.”
Lei corruccia lo sguardo. “Va bene, posso incontrarla. Ma voglio mettere il vestito rosso.”
Detek vede Stiles alzare gli occhi al cielo mentre le dice che si cambierà dopo a casa.
“Quando arriva?” chiede.
“Dice che tra un’ora e mezza è qui e io non ho nulla in frigo. Che ne dite se andiamo tutti insieme a pranzo?”
“Andiamo in quel posto al confine con la riserva?” chiede Eli, poi si rivolge a Rose, “ci sono un sacco di fiori!”
Rose batte le mani, poi si alza. “Allora noi torniamo a casa, così aggiusto anche i capelli con le trecce e poi ci infilo i fiori, mamma dice sempre che bisogna vestirsi adeguate ai posti!”
Derek vorrebbe trattenere la risata, ma proprio non ci riesce, beccandosi un’occhiataccia di Stiles, ma anche lui sta sorridendo.
Eli le dà un bacio sulla guancia, poi Derek lo vede sporgersi verso Stiles e abbracciarlo forte. “Grazie” lo sente sussurrare. “Senza te e papà non mi sarei nemmeno alzato dal letto.”
Stiles gli dà una pacca sulla spalla. “Ricordati che se qualcuno non ti vuole, non è colpa tua, doveva solo andare così. Sono sicuro troverai la tua persona.”
Derek sente il profumo di Rose cambiare, è incuriosita. “Persona?” chiede infatti a suo padre.
Stiles arrossisce. “Sì, tesoro. La persona con cui sei te stesso, con cui stai bene, con cui vuoi passare tutto il tempo del mondo.”
Rose sorride. “Allora tu e la mamma siete le mie persone!”
“Certo che lo siamo, principessa. E ricordatelo anche a diciannove anni, o prima.”
Cora arriva precisa un’ora e mezzo dopo e invade casa di Derek con risa, valigie e buon umore. Derek non sarebbe nemmeno capace di quantificare quanto gli sia mancata, ma averla lì è come respirare un po’ meglio. Eli poi la adora e impiega poco ad aggiornarla su tutto quello che è successo e ad accettare anche tutti i suoi consigli. Passano la mattinata a chiacchierare tutti e tre, poi raggiungono il ristorante, dove trovano già Stiles e Rose. “Io sono Rose, sua figlia. Tu quindi sei Cora, la zia di Eli e la sorella del mio principe azzurro?”
Derek quasi si strozza con la saliva.
“Derek è il tuo principe?” chiede sua sorella.
“Certo che lo è. E quando sarò abbastanza grande lui sarà la mia persona e ci sposeremo. Tu hai una persona?”
Cora sembra quasi tramortita dalle chiacchiere e prosegue così per tutto il pranzo. Derek le osserva, così come non perde mai d’occhio Eli che, dopo il dolce, si allontana passeggiando nel giardino. Lo lascia solo per qualche minuto, poi si volta verso Stiles. “Pensi mi ringhierà contro se vado da lui?” chiede.
Stiles sbuffa. “Der, è un adolescente ferito, magari potrebbe chiudersi, ma ha bisogno di suo padre. Vai.”
Anche Cora gli fa un occhiolino, quindi lo raggiunge. Eli è seduto su un tronco, lo sguardo perso.
“Lo so che forse non era destino, razionalmente so che avete ragione, però…”“Però fa male uguale, lo so. Ma ti prometto che passerà, davvero. E va bene se ci stai male, puoi vivere il dolore come vuoi.”
“I miei amici, molti di loro, quando vengono lasciati diventano sbruffone, parlano male delle ragazze con cui sono stati, ma… beh, tu mi hai insegnato che non si fa così. Sono felice di non essere come loro.”
Derek vorrebbe stringerselo contro come quando era piccolo e coccolarlo tenendolo lontano dal male, ma si trattiene. Gli avvolge solo le spalle con un braccio e se ne stanno un po’ in silenzio. “Secondo me starebbero bene insieme” esordisce Eli dopo un po’.
“Chi?”
“Zia e Stiles. Sono simili, guarda come ridono e anche a Rose piace. Poi hanno la stessa età.”
Derek non riesce a frenare il lupo e si ritrova a ringhiare sordo, dal petto. Eli si volta di scatto. “Papà?” chiede. “Dai che zia è adulta, sei geloso di lei come i fratelloni maggiori?”
Derek nemmeno sa bene da dove gli sia venuta fuori quella reazione, ma sa che non è geloso di sua sorella, non in quel caso almeno. Si limita ad uno scappellotto, poi si alza. “Dai, torniamo da loro.”
La sera, quando tornano loro tre a casa, Derek prepara una tisana per tutti e si siedono in salotto. Eli sembra più sereno, Cora è stanca e Derek si bea di quella atmosfera rilassata e che profuma di famiglia.
“Zia” rompe il silenzio Eli, “prima dicevo a papà che ti ci vedo davvero bene con Stiles, non credi? Sareste una bella coppia secondo me.”Cora quasi sputa la tisana, Derek questa volta riesce a frenare un ringhio ed Eli la guarda aspettando una risposta. Cora, però, continua a ridere, rischiando di soffocare.
“Perché ridi?”
“Perché Stiles per me è un amico, un ottimo amico e non l’ho mai visto in quel senso.”
“E non potresti?”
Ora anche Derek è interessato alla risposta di sua sorella che, però, nega.
“Direi di no, non è mai successo in tutti questi anni e poi Stiles ha già avuto un’esperienza andata male con una donna Hale.”“Con chi?”
“Malia” risponde Cora. “Sono stati insieme quando avevano circa diciassette anni, ma si sono lasciati senza nemmeno dirselo. È finita e basta, senza tragedie.”
“Ma magari con te andrebbe ben-”
“Eli” lo interrompe Derek. “Non insistere, non tormentare tua zia.”
Eli sbuffa. “Solo perché sei geloso di lei.”
“Geloso di me?” Cora ride di nuovo. “Sicuro?”
Derek la guarda accendendo gli occhi di rosso e lei si cuce la bocca. “Vado a letto, dai, che domani dobbiamo fare shopping!”
“Shopping? Per cosa?” chiede Eli anticipando la domanda di Derek. Solo che Cora è già sulle scale.
“Nulla di che, buonanotte nipotino e sogni d’oro fratellone!”
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Sogni e Ritorni
Fanfiction"Vuoi che ti accompagni?" "Nah. Odi il centro commerciale. E poi sei vecchio. Mi accompagna Stiles." Quasi gli va di traverso il caffè. "MA HA QUASI QUARANT'ANNI" obietta. Eli alza le spalle. "Li porta benissimo. Ed è molto giovanile. Non come te. O...