Il primo passo è sempre il più difficile.
C'è un momento di esitazione, un istante in cui il piede sospeso nell'aria rappresenta l'ultimo legame con la sicurezza del mondo conosciuto.
Ma poi, inevitabilmente, il piede si abbassa, e il viaggio ha inizio.
Oggi, quel primo passo mi porta in un corridoio stretto e buio, dove le pareti sembrano chiudersi su di me. Il silenzio è assordante, rotto solo dal suono dei miei passi. Ogni eco sembra una voce, un sussurro lontano che mi invita a riflettere.
Perché sono qui? Cosa sto cercando?
Il buio mi avvolge, e con esso, le mie paure più profonde. La paura di fallire, di non essere abbastanza. La paura di perdere ciò che amo, di vedere svanire i miei sogni. Ogni ombra che si muove al margine del mio campo visivo è un'emanazione di questi timori, una manifestazione tangibile del mio tormento interiore. Ma so che devo andare avanti. Non posso permettermi di fermarmi ora.
Mentre procedo, inizio a vedere dei cambiamenti. Le pareti del corridoio, prima lisce e nere come l'ossidiana, iniziano a mostrare segni di vita. Piante rampicanti spuntano dalle fessure, i loro viticci si allungano come dita in cerca di appiglio. Il corridoio si allarga leggermente, e una luce fioca e dorata penetra da una fenditura nella pietra. Il cambiamento è sottile, ma innegabile.
Ogni passo mi porta un po' più vicino alla verità.Ma che cos'è la verità?
È una domanda che mi perseguita da tempo.
La verità non è sempre ciò che appare.
Spesso è nascosta dietro una facciata di menzogne, celata da strati di convinzioni e pregiudizi. La verità è dura, spigolosa. È una roccia contro cui ci si scontra, inevitabilmente.E poi, ecco che il corridoio si apre in una piccola radura.
La luce è più forte qui, e posso vedere un albero al centro, le sue foglie brillano di un verde intenso. Mi avvicino, attratto dalla sua maestosità.
Sotto di esso, una panchina di pietra mi invita a sedermi e a riflettere.
Mi siedo, e in quel momento sento una calma pervadermi.
Chiudo gli occhi e ascolto il silenzio, che non è più assordante, ma confortante.
È come se l'albero stesso mi stesse sussurrando, raccontandomi storie di cambiamento e crescita. Ogni foglia, ogni ramo è un simbolo di resilienza. E capisco che, per affrontare questo labirinto, devo imparare a essere come quell'albero.Flessibile, ma forte.
Radicato, ma capace di adattarsi.Aprendo gli occhi, vedo una scritta incisa nella pietra della panchina:
"La verità non si trova, si costruisce."
È una rivelazione.
E se non dovessi cercare la verità come se fosse un tesoro nascosto, ma dovessi plasmarla attraverso le mie esperienze, le mie scelte, il mio coraggio?.
Il viaggio nel labirinto è appena iniziato, e già sento di aver imparato una lezione importante.
Mi alzo dalla panchina, pronto a continuare il mio cammino.
So che ci saranno ancora ostacoli, ancora paure da affrontare.
Ma so anche che, passo dopo passo, costruirò la mia verità.Il labirinto mi attende, e io sono pronto.
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Oltre
Non-FictionBenvenuti, benvenuti a voi che varcate la soglia di questo labirinto di pensieri, dove le riflessioni si intrecciano come intricati sentieri, dove le paure si annidano negli angoli più bui e dove le verità, quelle dure e inesorabili, emergono come s...