Capitolo IV

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Rimango immobile per qualche istante, cercando di assorbire le ultime parole di mia nonna.
La sua presenza, sebbene svanita, lascia un'impronta indelebile nel mio cuore.
Il giardino intorno a me è silenzioso, come se stesse rispettando il momento di riflessione e connessione.

Mi alzai lentamente..
Inebriandomi dei fiori, con i loro colori vivaci e profumi dolci, sembrano sussurrare parole di incoraggiamento e speranza.

Proseguo il cammino,

Il labirinto, che una volta mi sembrava un enigma inestricabile, ora si rivela come un viaggio di scoperta e trasformazione.

Il sentiero continua a snodarsi davanti a me, conducendomi attraverso una serie di gallerie e passaggi intricati.
Il buio non mi spaventa più, e la luce della mia consapevolezza illumina ogni angolo, rivelando segreti nascosti e verità dimenticate.

Le pareti stesse sembrano sussurrare storie di antiche saggezze, di lezioni apprese e di esperienze vissute.

Alla fine del passaggio, mi trovo davanti a una porta massiccia, scolpita con intricate decorazioni e simboli che non riesco a decifrare.
Sento che oltre quella porta si cela qualcosa di importante, qualcosa che potrebbe cambiare la mia percezione del mondo e di me stesso.

Con un respiro profondo, spingo la porta, che si apre con un lieve cigolio.

La stanza in cui mi trovo è vasta e piena di luce.

Al centro, su un piedistallo di marmo, c'è un libro antico, rilegato in cuoio e decorato con fili dorati.
Mi avvicino con reverenza, sentendo che questo libro contiene risposte che ho cercato per tanto tempo.

Mi fermo un attimo..
non correre,
respira,
osserva.

...Sic itur ad astra...

Salta subito all'occhio la scritta incisa sulla copertina, ne riconosco il significato.

"Così si sale alle stelle"

Sembra irradiare una luce propria, un bagliore dorato che danza lievemente.
Le pagine appaiono spesse e ingiallite, segno del tempo passato, ma non sembrano deteriorate.
Con mano tremante, allungo le dita e sfioro la copertina.
Al tocco, una sensazione di calore, come se il libro stesso mi accogliesse.
Con cautela, apro le prime pagine e con mio grande stupore vidi solo dei simboli e scritture antiche..che non riesco a comprendere.

Ma man mano che sfoglio, le parole e i simboli sembrano trasformarsi, rivelando una lingua che improvvisamente posso leggere.

Un'antica saggezza, custodita e tramandata attraverso i secoli, protetta da coloro che cercano la verità.
Descrivono un viaggio interiore, un percorso di scoperta e crescita personale.
Parla di amore, di perdita, di speranza e di disperazione. Racconta storie di persone che hanno affrontato le loro paure, che hanno superato ostacoli e che hanno trovato la forza di cambiare le loro vite.

Il libro sembra vivere, le sue pagine raccontano storie antiche, ma quando arrivo quasi alla fine un capitolo attira la mia attenzione.

Un capitolo con il mio nome, trovo pagine bianche che mi lasciano senza parole. Continuo a sfogliare, curioso e un po' inquieto, fino a giungere all'ultima pagina.

Lì, una calligrafia elegante e sicura scrive:

AUT VIAM INVENIAM AUT FACIAM.
"Troverò una strada o ne creerò una."

Rifletto su quella frase finale.

È come se il libro mi stesse parlando direttamente, incoraggiandomi a prendere in mano il mio destino.
Le parole latine sembrano risuonare nel mio cuore, evocando un senso di determinazione e coraggio.
Torno indietro con la mente alle storie che ho appena letto.
Ogni racconto, ogni simbolo trasformato in parole comprensibili, mi ha insegnato qualcosa di diverso.

Ci sono storie di uomini e donne che hanno superato difficoltà insormontabili, che hanno trovato amore in luoghi inaspettati e che hanno trasformato la disperazione in speranza.
Il calore che ho sentito al tocco della copertina sembra adesso irradiarsi dal libro stesso, come se mi avesse scelto per un compito speciale.
Le pagine bianche con il mio nome mi invitano a scrivere la mia storia, a tracciare il mio percorso di crescita e scoperta.
Sento che questo libro non è solo un antico manoscritto, ma un compagno di viaggio. Mi sprona a non arrendermi mai, a cercare sempre una soluzione, a creare il mio cammino quando tutto sembra perduto.

E qui mi domando: qual è la strada che devo trovare o creare?

Mi siedo con il libro ancora stretto al petto, lasciando che le emozioni e i pensieri scorrano liberamente. Mi rendo conto che questo non è solo un momento di ispirazione, ma anche di introspezione profonda.
La frase "Aut viam inveniam aut faciam" è un invito a riflettere sulle mie sfide personali, sui sogni che ho lasciato da parte e sulle paure che devo affrontare. Ripenso alle storie di coraggio e trasformazione che ho appena letto e mi chiedo quale possa essere la mia storia,
il mio cammino unico e irripetibile.

Forse la strada che devo trovare riguarda la mia carriera, un progetto che ho sempre voluto realizzare ma che ho rimandato per paura del fallimento.

Oppure potrebbe riguardare le relazioni, trovare il coraggio di essere autentico con chi mi sta vicino e di costruire legami profondi e significativi.

Forse la mia strada è legata alla mia crescita personale, esplorando nuove passioni, sfidando me stesso a imparare e crescere ogni giorno.

La stanza iniziò a cambiare improvvisamente.
La luce si trasformò in tenebra, le mattonelle sotto di me ora erano diventate un terreno duro e arido.

Davanti a me, uno specchio ovale.

"Chi viene alla ricerca?"

Una voce poco rassicurante mi domanda.
Il suono sembra provenire dallo specchio stesso, e mi fa rabbrividire.

Rimango immobile per un momento, il cuore che batte forte nel petto.

Mi faccio forza, ricordando le storie di coraggio e determinazione che ho appena letto.
Stringo ancora di più il libro, cercando conforto nel suo calore.

"Chi viene alla ricerca?" ripete la voce, questa volta con un tono di impazienza.

"Mi chiamo Victor", rispondo con voce ferma, nonostante la paura che mi attanaglia.
"Sono qui per trovare la mia strada, per affrontare le mie paure e per scoprire il mio vero cammino."

Il silenzio segue le mie parole, e poi lo specchio comincia a brillare di una luce strana e inquietante.
Le sue superfici sembrano ondeggiare come acqua.

"Ogni ricerca ha il suo prezzo," dice la voce. "Scendere è facile: la porta è aperta giorno e notte; ma risalire per poter rivedere il cielo, qui è la vera fatica. Quello che hai visto in questo breve tratto, non è nulla a che vedere con quello che vedrai se accetterai di iniziare. Tu, ti senti davvero pronto?."

Prendo un respiro profondo, cercando di mantenere la calma.

"Sono pronto," rispondo, sentendo che questo momento è cruciale.

"Qualunque siano le conseguenze, lo affronterò."

Lo specchio smette di ondeggiare e la luce si intensifica, quasi accecante.
Poi, come un velo che si solleva, la luce si dissipa e mi ritrovo in un paesaggio completamente diverso.

Un sentiero stretto e buio, fiancheggiato da alti alberi che si estendono fino al cielo.
Il libro non è più fra le mie mani.. e questo significa solo una cosa.

Tutto ha inizio, adesso.

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